La terza edizione della Notte Blu fiorentina, manifestazione che prevede eventi che si susseguono per ventisette ore, dedicati all’Europa, alle sue culture e ai suoi cambiamenti, quest’anno, tra i temi trattati, apre le porte all’ambiente e alla sostenibilità, in occasione del 20° anniversario del programma Life.

Firenze, dunque, Città Europea dello Sport, accoglie presso il Museo del Ciclismo Gino Bartali l’esposizione fotografica Materia Prima dell’artista Elisabetta Nencini.

Il Museo del Ciclismo diventa, così, location privilegiata di un evento d’arte: nel panorama dell’ecosostenibilità sorgono le sue opere, protagoniste insolite di questo luogo, che pullula di vividi ricordi e di suggestive emozioni.

Elisabetta Nencini, artista poliedrica, laureata all’accademia di Belle Arti di Firenze, vanta un interesse versatile per il fatto artistico, inteso in ogni sua sfaccettatura: questo la porta a sperimentare soggetti e materiali di varia caratura, senza tralasciare l’esperienza fondante di quella che può essere definita la disciplina madre e sorella dell’arte contemporanea, la fotografia.

La figlia del campione del ciclismo Gastone Nencini, che di questo sport ha fatto la propria vitale materia prima, sperimenta il tema dell’approccio salutare all’ambiente attraverso la fotografia, mezzo incontrastato di resa del reale: non si tratta di pura documentazione, ma di rivisitazione, cernita ed elevazione. Il particolare trova spazio nell’anonimato di un elemento di scarto e assurge a nuova vita.

L’arte eternatrice rende immortale la caducità della materia e ne scruta le infinite potenzialità: qui si ravvisa tutta l’attenzione pittorica e la meticolosità che solo l’artista eclettico può mostrare, quando intende dar forma alla propria opera creativa.

Fabbro eletto delle sue creature, Elisabetta Nencini rende omaggio all’ambiente e ne tributa la sostenibilità in fatto d’arte: l’arte dunque come via d’accesso privilegiata ad un nuovo modo di pensare, ad un originale approccio alla quotidianità.

Resta negli occhi la resa fugace di un dettaglio, attecchisce nella mente la scelta peculiare del segmento, abbaglia la percezione la novità espressiva: arte e ambiente, questa la proposta di una rinnovata e necessaria dicotomia.

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