Per i nostri lettori, una bella panoramica sui libri appena pubblicati da Marsilio editore, perfetti per questi giorni di primavera tra ponti e festività

“La farfalla nell’uragano”, un romanzo di Walter Lucius (traduzione di Maria Cristina Coldagelli e Claudia Cozzi).

Nella vita irrequieta di Farah Hafez, brillante reporter dell’Algemeen Nederlands Dagblad, ci sono due punti fermi: il primo è il giornalismo, il secondo è il pencak silat, arte marziale di origine indonesiana che Farah ha appreso dal padre quando viveva a Kabul, prima che arrivasse la guerra e prima di trovare rifugio, ancora bambina, ad Amsterdam. Ormai cittadina dei Paesi Bassi, Farah non ha mai smesso di praticare la nobile arte dei guerrieri di Sumatra, ed è proprio l’esito di un combattimento a far sì che lei si trovi all’ospedale nel momento in cui un bambino dai tratti mediorientali, vittima di un pirata della strada, viene trasportato d’urgenza in sala operatoria. Porta gioielli e campanellini e indossa un abito tradizionale che subito attira l’attenzione della giornalista. Quando le sue labbra formano una parola che nessuno intorno è in grado di capire, Farah riconosce la lingua della propria infanzia, e si rende conto che quell’abbigliamento appartiene a uno dei rituali più detestabili praticati in Afghanistan. Cosa può aver spinto quel bambino tra i boschi intorno alla capitale olandese? È l’inizio di un’indagine ad alto rischio verso il cuore di una potente organizzazione criminale che da Mosca attraversa l’Europa e si estende fino a Johannesburg, alimentata dalla smisurata corruzione che dilaga negli ambienti politici e finanziari. In un paese dove la multiculturalità ha solo apparentemente trovato un equilibrio, l’ostinata volontà di fare luce sulla drammatica vicenda del piccolo afghano porterà Farah a un duro confronto con un passato che credeva di essersi lasciata alle spalle, e che l’aveva quasi uccisa.

“Questo minuscolo, inutile cuore”, di Toni Jordan (traduzione di Anna Rusconi)Una brillante commedia degli equivoci, spassoso dramma domestico di tradimenti, verità e bugie, in cui imprevisti e colpi di scena si alternano a considerazioni sulla vita segreta di ognuno di noi, fino a costruire una divertente quanto sottile riflessione sugli alti e bassi della coppia e delle umane relazioni.

In una villetta alla periferia residenziale di Melbourne, in pieno suburbio, nella quasi-campagna fondata sulla monocultura della famiglia nucleare, Henry e Caroline stanno per lasciarsi. Henry ha intenzione di salire su un aereo per andarsi a godere una breve vacanza al mare insieme a Martha, la nuova, giovanissima compagna, che è poi la maestra elementare della figlia Mercedes. Caroline, dopo essersi sfogata sul guardaroba del marito infedele, parte all’inseguimento di Henry per cercare di riconquistarlo. Intanto, Craig e Lesley – i vicini – sono passati per testimoniare la propria solidarietà alla coppia in crisi. E di lì a poco Craig tornerà a casa di Henry e Caroline da solo, con tutt’altre intenzioni. Mentre gli adulti sono impegnati a fare ordine nella loro vita, sarà zia Janice, la sorella di Caroline, a occuparsi di Mercedes e della piccola Paris, chiusa in un ostinato mutismo. È Janice la persona sensata della famiglia, una microbiologa che ama il suo lavoro e crede con fervore nella bellezza del metodo scientifico e nella capacità della scienza di spiegarle il mondo intero. In fondo, a sentir lei, anche in amore tutto dipende dai batteri. Adorabili, ragionevoli, affidabili. Perché l’amore non ha nulla di razionale, non è una cosa a cui si pensa, in cui si decide di entrare o da cui si decide di uscire. Non è che l’inizio di una brillante commedia degli equivoci, spassoso dramma domestico di tradimenti, verità e bugie, in cui imprevisti e colpi di scena si alternano a considerazioni sulla vita segreta di ognuno di noi, fino a costruire una divertente quanto sottile riflessione sugli alti e bassi della coppia e delle umane relazioni.

L’orologio di Monaco, di Giorgio Pressburger e Mauro Caputo
Ognuno dei racconti che compongono questa raccolta getta la propria luce sulla storia di un diverso antenato. La voce dell’autore – tanto nel libro, quanto nel film diretto da Mauro Caputo – guida lettori e spettatori tra pagine importanti della storia del Novecento, ma anche tra ricordi e riflessioni sulla sua travagliata esistenza e su quella della sua famiglia.

Cinque parenti ricevono ciascuno lo stesso tipo di orologio da tavolo, regalo di una vecchia zia. L’orologio è di poco prezzo, ma non senza pretese: quattro piccoli globi dorati girano in continuazione, segnando il passaggio del tempo.
Nel corso degli anni i parenti, da veri ebrei piccolo-borghesi dell’Europa centrale, si sparpagliano in giro per il mondo, finché un giorno uno di loro, l’autore di questo libro, si mette alla ricerca dei congiunti, alcuni dei quali sono per lui dei perfetti sconosciuti. A poco a poco, scopre il mosaico della propria vita e di quella dei suoi familiari: storie di persecuzioni, amarezze e dolcezze, fedi incrollabili, inganni, aspirazioni.
Ognuno dei racconti che compongono questa raccolta getta la propria luce sulla storia di un diverso antenato. La voce dell’autore – tanto nel libro, quanto nel film diretto da Mauro Caputo – guida lettori e spettatori tra pagine importanti della storia del Novecento, ma anche tra ricordi e riflessioni sulla sua travagliata esistenza e su quella della sua famiglia.

Nudi come siamo stati, di Ivano Porpora
Nudi come siamo stati è tre romanzi in uno: la storia di un giovane sordo a se stesso che impara ad ascoltarsi; la storia di un bambino che perde la felicità e la scambia con uno strano cinismo; la storia di un uomo per il quale tutto è compiuto, e morire è come centrare il bersaglio di un’esistenza.
Tre storie narrate con una scrittura mirabile nel rappresentare corpi, gesti e paesaggi, sempre esatta ed evocativa

All’inizio ci sono due bambini, in Provenza, che corrono, metà per gioco e metà no: Bastien, il fratello maggiore, e Arsène, il minore. Bastien da questa corsa rimarrà segnato per la vita, e Arsène non riuscirà mai a perdonarselo.
Molti anni dopo, a Viadana, un paesino in provincia di Mantova, un giovane pittore, Severo, chiede a un affermatissimo pittore francese, Arsène, di accettarlo come suo allievo. Perché Arsène ora vive lì, tra argini e nebbie? Che cos’ha “visto” in Severo, al punto di decidere di prendere su di sé, letteralmente, il suo male? Sono due misteri che solo una morte svelerà parzialmente.
Nudi come siamo stati è tre romanzi in uno: la storia di un giovane sordo a se stesso che impara ad ascoltarsi; la storia di un bambino che perde la felicità e la scambia con uno strano cinismo; la storia di un uomo per il quale tutto è compiuto, e morire è come centrare il bersaglio di un’esistenza.
Tre storie narrate con una scrittura mirabile nel rappresentare corpi, gesti e paesaggi, sempre esatta ed evocativa.

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