Il volo Alitalia arriva puntuale a Cagliari. Qui arrivano aerei da Bari, Bergamo, Bologna, Catania, Cuneo, Milano Linate e Malpensa, Napoli, Pisa, Roma Ciampino e Fiumicino, Torino, Trapani, Treviso, Venezia e Verona. E naturalmente, anche dall’estero: da Barcellona El Prat e Girona, da Bruxelles Charleroi, Francoforte Hahn, Londra Stansted e Parigi Beauvais.  All’aeroporto, ecco subito pronto il transfert per Capo Boi, cinquanta minuti di auto e sarò arrivata. Prendiamo la nuova Strada Statale 125 e poi la SP 17 in direzione Villasimius, costellata di oleandri di tutti i colori. Ecco il cancello del Falkensteiner Resort Capo Boi, cinque stelle di proprietà della famiglia Mazzella, sul bordo di un paradiso subacqueo nel cuore di una riserva naturale, dallo scorso anno gestito dai Falkensteiner. All’arrivo ecco subito il direttore, Andrea Prevosti, un nome una garanzia. Dopo aver aperto strutture di prestigio in mezzo mondo, ora è qui in Sardegna per portare ai vertici dell’eccellenza Capo Boi. Un anno di lavori per rimettere a nuovo l’hotel che oggi ha tutti gli standard di eccellenza del cinque stelle.  Prevosti ha alle spalle l’apertura e la direzione dei due hotel del Saint-Vincent Resort & Casino, di Castel Monastero Resort di Castelnuovo Berardenga, del Chedi di Milano, del Lingotto e dell´Art+Tech di Torino, dopo esser stato food&beverage manager e deputy general manager all´hotel Eden di Roma e all´Hyde Park Hotel di Londra. Una cultura trasversale che lo porta oggi ad essere il guru dell’ospitalità. Con lui, Gianluca Borgna, giovane direttore marketing arrivato qui dalla Toscana con alle spalle già tante esperienze importanti al Grand Hotel La Pace di Montecatini, ma anche come direttore artistico e digital art director di importanti eventi sportivi e artistici.

L’accoglienza è delle migliori. I tappeti fatti realizzare a mano da Angela Mazzella, proprietaria del resort, indicano sin da subito l’atmosfera che ci si può aspettare in questo luogo: classe ed eleganza. Si è occupata lei degli arredi, con la grazia e la bellezza che da sempre la contraddistinguono. Antichi mobili moreschi si abbinano armoniosamente ai chiari colori dei tessuti, con l’occhio sardo che si rincorre nei cuscini e nei tappeti. Salgo al secondo piano, dove si trova la splendida Junior suite che per i prossimi tre giorni sarà la mia casa, con la grande terrazza con vista parco. Leggerezza, ariosità, tocco mediterraneo mi abbracciano in un benvenuto che già mi fa sentire lontano lo stress della capitale.

Quasi mi dispiace dover uscire presto dalla suite ma devo farlo, il programma del pomeriggio è fantastico: un’ora di osteopata, poi spa e mare. Ma, prima di tutto, il pranzo. Una doccia veloce ed eccomi pronta per esplorare l’osteria del mare, una delle novità di quest’anno: salumeria di mare, delizie di pesce appena pescato, con il tavolino quasi sull’acqua.

Lo chef è davvero straordinario e mi fa sentire già lontana la stanchezza  rianimandomi con i gusti e i sapori della Sardegna. Pranzare davanti la spiaggia di Capo Boi è davvero meraviglioso. I tavoli accanto ospitano giovani famiglie e coppie arrivate in particolar modo dalla Svizzera, dalla Germania e dalla Russia. Sembra di essere su una piattaforma favolosa che coccola persone, di classe, di ogni Paese.

Dopo pranzo, vado verso la Spa per incontrare l’osteopata, Giulia Manca, una bella ragazza mora, di scuola inglese. Chissà che riesca a risolvermi questo fastidioso dolore alla mano sinistra che mi porto avanti da tempo. Anche nella Spa, gli arredi antichi mediterranei si armonizzano con colori leggeri. Settecentocinquanta metri quadrati di benessere, con cinque sale per i trattamenti, area cardio-fitness con vista sul giardino, sala  relax con accesso alla piscina interna e alla piscina esterna parzialmente coperta, con lettini galleggianti ed area sauna.

Giulia mi trasmette subito fiducia e serenità e, durante il trattamento, mi rendo conto che è davvero molto brava. Finito il mio momento di cura, una bella tisana e poi biosauna: qui ci sono due saune, quella finlandese e questa. Avendo la pressione generalmente bassa, scelgo la biosauna intervallandola a docce fresche. Un’altra tisana in sala relax e poi direttamente nella piscina calda, con i getti idromassaggio, sotto alle arcate: piccola, raffinata, simbiotica. Mentre l’acqua mi massaggia inizio a curiosare il panorama intorno, che non ho ancora avuto modo di esplorare: le scogliere sul mare, le villette del resort, le piscine, un gruppo di ospiti che pratica yoga all’ombra di un meraviglioso albero. Mi propongo di esplorare i dintorni domani. Ancora una volta, diventa difficile lasciare quest’oasi di benessere, ma è quasi l’ora dell’aperitivo e quindi bisogna andare.

Un salto in suite per un cambio veloce, ed eccomi pronta per il momento lounge, sul mare. Arriva un profumatissimo aperitivo con il frutto della passione, creato dall’artista del bar, corredato da una serie di leccornie artisticamente disposte. Stasera a Capo Boi c’è anche Erich Falkensteiner, proprietario della omonima catena di eccellenza di oltre cinquanta resort ed hotel che dallo scorso anno ha preso la gestione del Capo Boi. Davvero straordinario nella sua simpatia e cordialità.

La serata passa in una raffinatissima cena sul mare a base di pesce, con un’ampia selezione dei migliori vini della Sardegna: un piccolo omaggio alla tradizione sarda e alla cucina Alpe-Adria del gruppo Falkensteiner. Mirto sotto le stelle, ovviamente, per concludere la prima giornata al Capo Boi. Rientro in suite per continuare la lettura di un romanzo che mi sta appassionando tantissimo, “I sette nodi del destino”, scritto da Stefania Amodeo. Il miglior modo chiudere questa prima bellissima giornata al Capo Boi Resort. Domani mattina, yoga a bordo piscina.

 

 

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