Inaugurata lo scorso anno, la Ciclovia Alto Adige attraversa la provincia di città in città toccando Bolzano, Bressanone, Brunico, Merano, Vipiteno, Chiusa e Glorenza in un percorso di ben 270 chilometri con un dislivello complessivo di oltre 2000 metri.
Un percorso ciclistico emozionante, adatto a tutti e frazionabile in tappe, tra monti e vallate, che riesce a coniugare al meglio attività fisica, natura e cultura in una forma di turismo slow quanto mai adatta per gustare la bellezza e la varietà del paesaggio altoatesino, le sue tradizioni, la sua storia, i suoi sapori e gli innumerevoli eventi sul territorio. Il tracciato è articolato in due varianti che partono rispettivamente da Vipiteno e da Glorenza, ognuna divisa in cinque tappe (info dettagliate sul sito www.ciclovia-altoadige.it, con possibilità di scaricare anche app dedicata).
Fruibile da qualsiasi cicloescursionista, biker o e-biker, la Ciclovia Alto Adige è servita da tutta una serie di strutture ricettive (anche per soggiorni di una notte) nel raggio massimo di due chilometri dal percorso, raggiungibili facilmente in bicicletta e dotate di un posteggio sicuro e di attrezzi di base a disposizione per piccole riparazioni. La Ciclovia Alto Adige offre anche l’opportunità di non portarsi la due ruote al seguito, infatti in tutte le città lungo la ciclabile si possono prendere a noleggio bici di tutti i tipi: i noleggi si trovano generalmente nelle vicinanze delle stazioni. Alla fine dell’ultima tappa si può semplicemente restituire la due ruote in uno degli esercizi convenzionati, ed è fatta! (per info su questa possibilità: www.ciclovia-altoadige.it/service/noleggi-bici).

Vigne, frutteti, laghi: il sapore del mediterraneo nella tappa da Bolzano a Merano

La quarta tappa della Ciclovia Alto Adige, da Bolzano a Merano, è quella che tocca il punto più meridionale dell’intero percorso, un vero e proprio scrigno di meraviglie esaltate da un idilliaco paesaggio dal sapore mediterraneo, a sud del capoluogo: borghi storici, castelli, vigneti, frutteti, soleggiati declivi e una calda ospitalità. In particolare, il tranquillo segmento che parte dallo splendido centro storico di Bolzano per addentrarsi nella Bassa Atesina risalendo poi verso Appiano, è tutto da gustare, in un tripudio di colori, proprio nella stagione autunnale, nel periodo della vendemmia di vitigni “nobili”, come il Traminer o la Schiava e di storiche tradizioni a essa collegate. Tra le altre, quella delle Buschenschänke (osterie delle frasche) protagoniste, a Bolzano e dintorni, del tempo del Törggelen – parola che deriva dal latino torquere (torchiare) – memoria di quando si pressavano le uve per la vinificazione. Oggi, in queste osterie, accanto al vino si possono incontrare i sapori più tipici della cultura gastronomica contadina del luogo: salamini affumicati (kaminwurzen), speck, canederli (knödel), zuppa di orzo, ravioli agli spinaci (schlutzer), salsicce fatte in casa, formaggi, torte e altre prelibatezze (www.bolzanodintorni.info).
Da Bolzano ad Appiano, il segmento (lungo circa 35 km), costeggiato il fiume Isarco, aggira, dopo Laives, il Mitterberg e raggiunge Il lago di Caldaro, il più grande specchio d’acqua naturale della provincia di Bolzano, abbracciato da vigneti e frutteti, in un dolce paesaggio mediterraneo dove prosperano pure cipressi, lauri e ulivi, dominato dai fiabeschi ruderi di Castelchiaro-Leuchtenburg. A Caldaro, nella più antica regione vinicola di lingua tedesca, imperdibile il Museo provinciale del Vino, che testimonia una cultura e una storia secolare (info: www.museo-del-vino.it). Infine prima, di seguire il corso dell’Adige in direzione di Merano, traguardo della quarta tappa (lunghezza complessiva, 68,7 km), vale la pena di sostare a Castel Firmiano, sede del Messner Mountain Museum, fiore all’occhiello della serie di musei tematici creati da Reinhold Messner, incentrato sul rapporto e sul confronto uomo-montagna (www.messner-mountain-museum.it).

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