Milano, 21 novembre 2018 – Dopo la Val Roveto, sempre in provincia de L’Aquila, tocca a Navelli e ai comuni della Valle del Tirino, Capestrano, Ofena e Carapelle Calvisio celebrare l’oro verde con l’iniziativa Frantoi Aperti che si terrà sabato 24 e domenica 25 novembre. Ad aprire le proprie porte, dalle 10 alle 18, il Frantoio Di Iorio in piazza San Pelino a Navelli, il frantoio Palomba in via Borgo a Civitaretenga, il frantoio Ottaviani a Santa Pelagia di Capestrano, il frantoio Lancione della contrada Le Fonnere a Ofena e il frantoio Antonacci in via Capestrano a Carapelle Calvisio.

Navelli, borgo medievale tra “i più belli d’Italia” situato tra i monti dell’Appenino abruzzese già noto per il cece di Navelli Presidio Slow Food e lo Zafferano DOP, e il territorio circostante si vestono a festa per valorizzare il paesaggio rurale interno della regione, i borghi e le produzioni di olio proprio durante il periodo di fine raccolta e frangitura delle olive.

Oltre all’antica tradizione dell’olivocoltura, Navelli offre numerosi motivi per essere visitata. A circa 700 metri, il borgo abruzzese colpisce infatti al primo sguardo per la sua splendida posizione e per la luminosità delle sue pietre. Come una piramide di case e viuzze resa dorata dalla patina del tempo, il borgo è guardato a distanza dal profilo della Majella e dall’imponenza del Gran Sasso. Dal punto di vista naturalistico è considerata la “porta dei parchi”, trovandosi all’incrocio tra il Parco nazionale del Gran Sasso–Monti della Laga e il Parco regionale del Sirente–Velino. Proprio per questa sua invidiabile posizione il territorio si presta per passeggiate a cavallo o in mountain bike, trekking nelle riserve naturali e piacevoli escursioni autunnali.

Per chi volesse completare un’esperienza 100% dedicata all’oro verde non mancherà di passare dal cosiddetto “triangolo d’oro” di Loreto Aprutino, Pianella e Moscufo, dove trovano casa le migliori produzioni di olio e proprio qui, nel cuore delle colline pescaresi a Loreto Aprutino, visitare il Museo dell’Olio. Unico nel suo genere è stato allestito nell’ex frantoio Baldini-Palladini e, dopo un accurato restauro, propone un percorso di visita articolato su due livelli illustrando il ciclo della produzione dell’olio, dalle tecniche più primitive d’epoca romana sino a quelle più evolute dei primi del Novecento. Altra sosta simbolica per i cultori dell’olio sarà nell’orto dell’abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia (CH), dove si erge un grande olivo della veneranda età di oltre 1700 anni a testimonianza che in Abruzzo l’arte olearia è antica e sacra.

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