di Anna Maria De Luca

Aeroporto di Milano, sognando il Grande Nord in piena estate. E’un viaggio mentale prima che fisico: grandi distese, fiordi, popolazioni antiche da conoscere. Ed una temperatura refrigerante rispetto all’estate italiana. Scegliere una meta fresca in estate è sicuramente l’opzione migliore per chi vuole rilassarsi senza stressarsi con il caldo. La Giver, tour operator leader nelle destinazioni Grande Nord, ci ha spedito a casa una sacca con dentro tutti i documenti di viaggio già stampati. Fantastico per chi non ha tanta dimestichezza con computer e stampanti ma anche per chi non ha voglia di mettersi al pc prima di partire. Non bisogna fare nulla, neanche il check-in on line, è tutto già pronto.

Al banco, a Malpensa, troviamo Antonella Maniglio, della Giver, che ci accoglie tutta sorridente. Compatta il gruppo, viene con noi a spedire la valigia e poi al volo. Davvero, penso, partire con Giver è il modo più semplice per affrontare un viaggio che sia di vero relax, senza alcuna preoccupazione. Con noi viene Christian Costa, che sarà il nostro “papà”per tutta la durata dell’esplorazione della Norvegia. Sarà lui ad illustrarci, in italiano, i posti che attraverseremo, ad aprirci la mente su quella che per otto giorni sarà la nostra nuova realtà. Non è un compito facile, spiegare un Paese a chi per qualche giorno ne sarà ospite. Tutti abbiamo un po’il mito dell’Europa del Nord, immaginiamo che lì tutto funzioni bene, che la distanza tra due punti sia linea e non l’arabesco come invece accade in Italia. Sarà vero? Lo scopriremo strada facendo. Con noi si imbarca anche Cristina Ferrando, sempre della Giver, che ci farà da supporto in Norvegia.

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Il volo per Bodø non è di linea: è uno speciale charter organizzato da Giver con la compagnia Alba Stars – che molti conosceranno per i pellegrinaggi a Lourdes – ed a bordo ci siamo solo noi quindi abbiamo tutto lo spazio per allungarci le gambe, distenderci, senza avere il tipico vicino di volo appiccicato addosso che ti occupa mezzo sedile. Normalmente per arrivare a Bodø si impiegano circa sette ore e diversi scali. In questo modo, solo 3 ore e 45 minuti, senza scali. E’un altro vantaggio di partire di Giver.

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Fuori dal finestrino, paesaggi incantevoli. Sorvoliamo l’Europa e arriviamo, in anticipo, a Bodo. Siamo oltre il circolo polare artico. Il cielo è chiaro e sarà sempre cosi fino a quando partiremo dalla Norvegia. Siamo infatti nel periodo del sole di mezzanotte. A causa dell’inclinazione dell’asse di rotazione della Terra (23°27′ rispetto alla verticale dell’eclittica e 33 primi e 66 gradi rispetto all’eclittica), a latitudini superiori o almeno pari a 66°33′ (circolo polare) in questo periodo tra i due equinozi il Sole resta sopra l’orizzonte anziché tramontare e sorgere. E’un fenomeno meraviglioso che accade a semestri alternati nell’emisfero nord o in quello sud.

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Andiamo all’hotel, al Radisson. Bellissima stanza con vista sul porto della città. L’hotel è davvero piacevole, come abbiamo modo di sperimentare per le riunioni operative in cui Christian ci spiega cosa faremo l’indomani e come prepararci. L’abbigliamento in questa stagione è sempre meglio sceglierlo a strati. I cambiamenti di temperatura possono essere abbastanza repentini. Il meteo annuncia sole per i prossimi giorni e questa è una grandissima gioia per tutti.

Esploriamo il vicino pub, Gatsby. E’facile regolarsi con i prezzi. Un’insalata che costa 175 corone, per esempio, corrisponde a 17 euro circa. Come ci hanno insegnato alle elementari, basta spostarsi di una cifra a sinistra e il gioco è fatto. Conviene pagare con la carta di credito, a meno che non si siano cambiati gli euro in corone prima di partire.

Rientriamo in hotel, è ora di dormire. Non facile con il cielo cosi chiaro che sembrano le tre di pomeriggio. Le tende oscuranti del Radisson ci aiuteranno. Intanto andiamo a leggere qualche buon libro nella sala con i divani. Il Radisson è una catena alberghiera garanzia per gli standard buoni che mantiene nelle varie destinazioni (ha più di 1100 strutture in tutti i Paesi)

A Bodo negli ultimi anni hanno aperto nuovi musei e incrementato quelli esistenti. La città, ci spiega Christian, è un centro strategico molto importante per la gestione del Paese. Siamo a circa 160km dentro il circolo polare artico quindi qua abbiamo il sole di mezzanotte e, all’inverno, anche le notti polari. L’aeroporto per esempio, non è solo civile ma anche militare ed è stato molto importante durante la Guerra Fredda perché da qui partivano i caccia per perlustrare l’area scandinava verso la Russia. essendo base Nato è molto importante per il Paese. Bodo era già conosciuta in epoca vichinga perché sorge su un enorme altopiano vicino al mare quindi era comodo perché le imbarcazioni vichinghe arrivare qui ma anche era comodo anche per l’allevamento. Andato in disuso nel Medioevo, Bodo nell’800 riprende fortuna diventando un enorme centro perché qua arrivavano tutte le imbarcazioni dalle Lofoten cariche di stoccafisso, merluzzi e aringhe: facevano tappa a Bodo per poi andare verso Berghen.

Bodo è stata rasa al suolo nella seconda guerra mondiale, per questo oggi vediamo edifici in muratura ricostruiti nel dopoguerra (cosa strana per la Norvegia dove la case sono quasi tutte costruite in legno).

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