Siete sul lago di Garda e non sapete come scegliere il ristorante? La redazione vi consiglia oggi il Du Lac et Bellevue per esplorare il territorio anche attraverso il gusto. Si trova a Bardolino, sul lungolago ed ha una storia iniziata nell’ormai lontano ’69. Qui troverete una cucina fatta di equilibri e delicate simmetrie per sedurre il palato. Le sale del ristorante traducono nello spazio questa ricerca di armonia: tre ambienti eleganti nell’arredo e delicati nelle note di colore. Vale la pena godersi ogni pasto.

Iniziamo dunque dall’antipasto: pesce di lago, ovviamente. Nel passato la pesca e gli ulivi erano la principale fonte di sostentamento per le persone che abitavano intorno al lago di Garda. Oggi i pescatori gardesani sono rimasti in pochi, in gran parte riuniti nella cooperativa di Garda che vende tutti i giorni, nello spaccio di Via Antiche Mura, sia pesci freschi che affumicati. Il pesce che mangiamo oggi viene dalla “peschiera di San Vigilio” dove si trova la secca del Vò, un monte che si trova sotto le acque del lago, proprio di fronte a Bardolino.

Dunque, cosa mangiare? Nel menù del Du Lac vi suggeriamo di assaggiare il luccio con polenta e salsa gardesana, molto aromatica ( si sentono in fondo anche i capperi) .

Ad accompagnare questo pranzo, un calice di Lugano don Lorenzo della Grillaia, doc. Bianco e fresco per una giornata estiva.

Primo piatto: bigoli con le sarde, fatti a mano.

Il direttore, Pio Berti, ci racconta la storia della struttura, nata per iniziativa di suo zio Mario, di suo padre ed un altro socio per la clientela tedesca e olandese. Erano gli anni ’70, il periodo in cui iniziò il grande turismo sul lago di Garda. Quest’anno i grandi tour operator hanno ridotto il loro volume del 70 – 80 per cento ma qui al Du Lac vengono clienti abituali che non rinunciano alla vacanza. Il Du Lac ha risentito del Covid perché ha aperto il 16 luglio con un flusso del 30 per cento ma è quasi tutto pieno durante la settimana e full nel weekend. Tanta acqua è passata sotto i ponti dalla struttura famigliare aperta dai familiari del direttore: oggi il gruppo Europlan fattura 70 – 80 milioni di euro l’anno, con un bouquet di strutture magnifiche intorno al lago.

Intanto arriva il secondo piatto, la regina del lago: la trota salmonata. Nel Garda, le trote possono arrivare a pesare 20 chili. Si riproducono nell’ultimo tratto del fiume Sarca, immissario del lago, e in alcuni tratti del fiume Toscolano, sul versante bresciano.

Guardandoci attorno troviamo clienti raffinati e tranquilli, siamo lontani dalle rotte del turismo di massa. “Il Du Lac – spiega il direttore – ha sempre puntato sulla qualità e sulla fidelizzazione non solo del cliente esterno ma anche del cliente interno” . E si vede. Il lago quest’anno è meno affollato rispetto al solito: vantaggi del Covid che ci fa riscoprire ritmi umani. Qui il turismo di massa non è mai arrivato: il lago di Garda resta una zona apprezzata per la montagna, la città, le colline, le escursioni, le offerte gastronomiche. Ancor di più quest’anno che in assenza di grandi eventi come il programma all’arena di Verona attira gli amanti della tranquillità e della bellezza.

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