Una notte a Teheran

Prefazione di Nicola Porro

La Nave di Teseo, Milano 2020

“Mai e poi mai avrei pensato che la sua penna avrebbe potuto essere così coinvolgente. Favoloso. Non vi riuscirete a distrarre. Leggetelo. Vi piacerà.” Nicola Porro

Anche se non era religioso, il direttore spesso citava le Sacre Scritture, di tutte le fedi, non solo di quella ebraica, e per via di questo vezzo si era guadagnato il soprannome di Messia. Forse a causa di questo appellativo, o forse perché gli agenti infiltrati in Iran erano dodici, qualche supervisore in vena di goliardia aveva dato loro Apostolo come nome in codice. Il Mossad, proprio in quel periodo di grandi tensioni, aveva un Messia al comando e dodici Apostoli che spiavano gli Ayatollah.

Il 30 aprile 2018 il premier israeliano Benjamin Netanyahu mostrò in diretta televisiva parte dell’archivio segreto sul nucleare iraniano che agenti del Mossad avevano trafugato a Teheran e portato in Israele. In un’operazione unica nella storia dello spionaggio, furono sottratti oltre 55.000 documenti, cartacei ed elettronici, che avevano un peso totale di cinquecento chilogrammi. Secondo gli esperti dell’Intelligence israeliana e della CIA, che visionarono il materiale in anteprima, quei documenti erano la prova che l’Iran stava ingannando il mondo intero e cercava ancora di creare l’atomica. Israele aveva voluto provare al mondo la malafede iraniana, e lo fece attraverso una vasta operazione d’intelligence. Una spy story tesa e incalzante che ricostruisce le tensioni politiche, diplomatiche e militari, che caratterizzarono il periodo che precedette le rivelazioni di Netanyahu e che, basandosi sui misteri dei documenti recuperati, racconta, sotto il velo della fiction, come potrebbe essersi svolta una delle più grandi e controverse operazioni della storia dello spionaggio.

Scrittore e giornalista free lance in lingua italiana iscritto alla Tel Aviv Journalist Association, MICHAEL SFARADI è specializzato in politica mediorientale e analisi militari. Ha collaborato con “Liberal”, “Libero” e il “Corriere del Ticino”. È stato reporter di guerra nel 2009 durante l’operazione Piombo fuso e nel 2014 durante l’operazione Margine protettivo. Ha seguito la vicenda del cargo Arctic Sea, ritrovato con le stive vuote a largo delle isole di Capo Verde, e dell’abbordaggio da parte della Marina israeliana del cargo Francop a largo di Cipro. Dopo l’assalto al consolato U.S.A. di Bengasi è stato fra i primi al mondo e rivelare le incongruenze nelle dichiarazioni della Casa Bianca e del Dipartimento di Stato e a smascherare i retroscena della vicenda dell’ambasciatore Stevens e del suo linciaggio.

Ha pubblicato i romanzi Il sorriso della morteGli amori diversiMosaico MortaleLa catena dell’orroreI lunghi giorni della Arctic SeaAm Groner Freibad N.5I volti dell’amore… e dell’odio

Stinger. Nel 2016 e nel 2018 ha vinto il premio Autore con gusto dell’Accademia Res Aulica di Bologna. Nel 2017 ha vinto il premio letterario Vittoriano Esposito città di Celano.

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