Bit 2017 svela in anteprima i segreti di Luxury e LGBT: due segmenti che insieme valgono circa 500 miliardi di euro

Milano, 8 febbraio 2017 – Anticipati oggi a Palazzo Marino i risultati salienti di due ricerche, promosse da Bit e condotte dal Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi, su dati e opportunità di queste due promettenti nicchie che valgono rispettivamente quasi 300 miliardi di euro per il Luxury e circa 200 per il Turismo LGBT. Le survey complete saranno presentate nel corso di Bit 2017.

 Bit 2017, a fieramilanocity da domenica 2 a martedì 4 aprile prossimi, si delinea sempre più nella sua nuova veste di osservatorio e piattaforma di condivisione delle conoscenze per la crescita dell’industria turistica.  Oggi infatti, in occasione della presentazione dei dettagli della manifestazione in un’affollata conferenza stampa nell’autorevole cornice di Palazzo Marino, sono stati anticipati in anteprima esclusiva i risultati salienti di due ricerche, promosse dalla Borsa Internazionale del Turismo e dirette da Magda Antonioli Corigliano, direttore del  Master in Economia del Turismo dell’Università Bocconi di Milano su due dei segmenti al momento più interessanti, il Luxury e il Turismo LGBT.

Il Luxury non conosce crisi

La ricerca Il Turismo di Lusso, realizzata dalla professoressa Antonioli Corigliano e Sara Bricchi, è partita dall’analisi dell’evoluzione del concetto di lusso – sempre meno legato a beni materiali e sempre più alle esperienze – per delineare le sfide poste all’industria turistica da esigenze come esclusività, personalizzazione e segmentazione del mercato, ma anche le opportunità che ne derivano.

In generale, il comparto del lusso sembra infatti non aver conosciuto crisi e ad oggi le sue imprese fatturano a livello globale oltre 1.000 miliardi di euro l’anno. Di questi, 183 miliardi provengono dall’hôtellerie (+4% di crescita solo nell’ultimo anno), 112 miliardi dal Food & Beverage (+4%) e 2 miliardi dal segmento crocieristico di lusso (+5%). Nel quinquennio 2011/2015 il segmento del turismo di lusso è cresciuto a livello mondiale al ritmo del +4,5% annuo e oggi, per ogni 8 euro spesi in viaggi, uno si riferisce al Luxury.

Allo stato attuale, Europa e Nord America rappresentano il 64% del bacino d’origine per i viaggi di lusso, ma nuove categorie con ampia capacità di spesa si accrescono in tutte le regioni del mondo (l’Asia Pacifico è quella che si prevede crescerà di più da oggi al 2025) e la travel industry dovrà adattarsi per far fronte alle loro esigenze. Si tratta per lo più di viaggiatori indipendenti (70%), disposti a pagare un prezzo premium per l’esperienza di un consulente che organizzi loro un viaggio su misura; viaggiano in business/first class o con voli privati e per la maggior parte (75%) soggiornano presso strutture alberghiere di fascia alta. Tra le nuove esigenze emergenti, oltre a privacy ed esperienze personalizzate, anche flessibilità e proposte per la famiglia.

Oltre la metà dei luxury traveler comincia a programmare il viaggio con più di 6 mesi di anticipo, anche se la decisione finale e l’acquisto solitamente avviene sotto i 90 giorni dalla partenza, e il digitale è il canale che più di ogni altro ha un impatto sull’opinione in fase di ispirazione (63%). Se la componente esperienziale risulta sempre centrale, la ricerca rileva in particolare che le principali attività praticate dai viaggiatori di lusso sono le cene gourmand (94% occasionalmente e 76% regolarmente), i tour di visita (91% e 62%) e l’apprendimento di nuove conoscenze (90% e 53%). Seguono cultura, natura e intrattenimento. Tra le attività che invece i turisti luxury “vorrebbero provare” spiccano vita notturna (13%), fitness, salute e benessere (11%) e, a pari merito col 10%, eventi culturali e di intrattenimento.

LGBT, una nicchia in crescita

Curata da Magda Antonioli Corigliano con Marianna di Salle, la ricerca Il Turismo LGBT ha analizzato i più rilevanti dati disponibili su questo segmento economicamente interessante sia per le destinazioni sia per gli operatori del settore, il cui valore viene stimato a livello mondiale, secondo le diverse fonti, tra i 195 e i 211 miliardi di dollari l’anno.

In particolare l’indagine LGBT2030, condotta nel 2016 da Out Now sulle spese in viaggi di un campione di 130 mila persone LGBT residenti in 18 Paesi, rivela che la spesa aumenta rispetto ai 3 anni precedenti in quasi tutti i Paesi considerati e soprattutto in India (+5,7%), Colombia (+4,7%) e Turchia (+3,4%). Le spese in viaggi realizzate da residenti LGBT dei tre mercati principali (Stati Uniti Brasile e Giappone) rappresentano oltre la metà (51%) della quota di mercato mondiale.

Focalizzandosi poi sull’Europa, per capire se e come i Paesi dell’Unione Europea si stiano rivolgendo al pubblico LGBT per cogliere le opportunità di questo segmento, la ricerca ha analizzato i portali web ufficiali di promozione turistica dei 28 Stati membri. Su 29 portali analizzati, 16 (55%) hanno una sezione dedicata ai viaggiatori LGBT; dei 13 portali (45%) che non dispongono di sezioni specifiche, in 5 non è presente alcun cenno ai viaggiatori LGBT, mentre in 8 è possibile trovare qualche riferimento tramite parole chiave. Non fanno alcun riferimento specifico Bulgaria, Cipro, Croazia, Italia e Romania; presentano riferimenti per parole chiave Belgio (Fiandre), Estonia, Grecia, Lituania, Lussemburgo, Polonia, Portogallo e Repubblica Ceca; è presente una sezione tematica per Austria, Belgio (Bruxelles e Vallonia), Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Irlanda, Lettonia, Malta, Paesi Bassi, Regno Unito, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Ungheria.

Le ricerche complete, con maggiori dettagli e approfondimenti sui segmenti analizzati, saranno presentate durante Bit. L’appuntamento con Bit 2017 è a fieramilanocity a Milano da domenica 2 a martedì 4 aprile

COMMENTA