Domenica 5 marzo alle 11, al Castello del Buonconsiglio, Elvio Mich racconta Giuseppe Alberti, pittore barocco tra Venezia e Roma. 

Attraverso alcune significative opere Elvio Mich ripercorre l’arte di Giuseppe Alberti, tra fascinazioni esercitate dalla tradizione pittorica veneziana e nuove sollecitazioni dall’ambiente barocco romano.

 - CHIESA, IMPERO E TURCHERIE. Giuseppe Alberti pittore e architetto nel Trentino barocco

 

Trecento anni fa moriva a Cavalese  il pittore ed architetto fiemmese Giuseppe Alberti, grande protagonista della stagione barocca trentina.  Lavorò infatti  nei due maggiori cantieri della Trento di fine Seicento, ovvero nella Cappella del Crocifisso in duomo e nella Giunta Albertiana al Castello del Buonconsiglio. La ricorrenza del terzo centenario della scomparsa dell’artista è un’occasione irrinunciabile per ricordare il suo lavoro attraverso una rassegna al Castello del Buonconsiglio   attraverso la quale ripercorrere i momenti salienti della sua attività che riveste un ruolo di primo piano nel contesto dell’arte locale dell’ultimo quarto del Seicento. Grazie alle numerose campagne di restauro promosse dalla Soprintendenza per i beni culturali nel corso di un trentennio, gran parte delle opere realizzate da Alberti sia ad affresco che su tela si presentano oggi in ottimo stato di conservazione. L’Alberti lavorò molto anche nel territorio diocesano, nella Chiesa abbaziale di S. Michele all’Adige, dove dipinse le magnifiche semilunette con i padri della Chiesa, nella Chiesa dei Francescani a Cavalese, nella Cappella del Suffragio nell’Arcipretale di Riva del Garda, la Cappella del Rosario nella Parrocchiale di Pressano, ma fu impegnato anche nel vicentino nella decorazione di Palazzo Leoni Montanari.  Il percorso espositivo, oltre settanta opere tra tele, disegni, incisioni, argenti, alabastri, sculture intende mettere in luce gli aspetti migliori della produzione albertiana, confrontata con i molteplici modelli stilistici ai quali il pittore fiemmese si accosta nel corso dei suoi soggiorni di studio a Venezia (Pietro e Marco Liberi, Bernardo Strozzi, Francesco Maffei, Giovanni Battista Langetti, Karl Loth, Pietro della Vecchia) e a Roma . Attraverso la sua evoluzione stilistica e i temi raffigurati su volere dei suoi committenti emerge anche uno spaccato importante del periodo storico in cui Alberti visse, improntato sotto molti aspetti sia all’amore per l’esotico e per le turcherie in particolare, sia, al tempo stesso, caratterizzato dal timore per l’espansionismo ottomano, contro il quale molti stati europei giunsero infine a coalizzarsi sotto lo stimolo continuo esercitato da papa Innocenzo XI. Per la prima volta, assieme  a molte opere eseguite per il principe vescovo Francesco Alberti Poja, colto ed illustre committente di Giuseppe Alberti e di altri importanti artisti come Cornelis van der Beck e Lorenzo Ayli, vengono inoltre esposte le coloratissime piastrelle da pavimento dell’antico arredo della Giunta Albertiana, da quelle con decori “alla turchesca”, a quelle bianche e blu, che imitavano gli ornati delle porcellane cinesi giunte in Europa con le navi portoghesi. La mostra è curata da Laura Dal Prà, Luciana Giacomelli e Elvio Mich.

La mostra è sarà aperta fino al 01 Maggio 2017, dalle 9.30 alle 17.00, tutti i giorni tranne i lunedì non festivi, il 25 dicembre e il 1 gennaio. All’aperitivo di domenica interverrà anche Irene piazza, violino, allieva del Conservatorio “F. Bonporti” di Trento, con musiche di J. S. Bach.  Seguirà un momento conviviale con l’aperitivo proposto dalla Cooperativa Samuele presso la Caffetteria del museo: un’occasione per intrattenersi con il relatore, porre domande e condividere riflessioni.

 In collaborazione con Rotari Spumante.   

tariffa 5,00 a persona, compreso l’aperitivo

info e prenotazioni Servizi educativi del museo 0461 492811 lun>ven 9>13

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