17 agosto 2018 – L’organizzazione medico-umanitaria internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) accoglie con favore le nuove raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) per garantire migliori trattamenti alle persone affette da Tubercolosi resistente ai farmaci (DR-TB), dando priorità all’utilizzo di diversi farmaci orali, tra cui la bedaquilina recentemente introdotta, e riducendo al minimo l’utilizzo di farmaci che devono essere iniettati.

Il nuovo regime di trattamento di 18-20 mesi raccomandato dall’OMS può contribuire a migliorare i tassi di guarigione e ridurre la mortalità e gli effetti collaterali. Affinché queste raccomandazioni possano essere attuate, e molte più persone affette da DR-TB possano ricevere il trattamento, MSF lancia un appello alla casa farmaceutica Johnson&Johnson (J&J), produttrice della bedaquilina, perché intraprenda azioni immediate per rendere il farmaco economicamente accessibile a tutte le persone che ne hanno bisogno, in particolare nei paesi a basso e medio reddito e ad alta incidenza di DR-TB.

Oggi solo il 20% delle persone affette da DR-TB a livello globale riceve il trattamento di cui ha bisogno. Le persone in cura con il trattamento standard devono affrontare un pesante regime farmacologico che può durare anche due anni. Lo schema terapeutico in questo caso prevede l’assunzione di 20 pillole al giorno, che possono causare gravi effetti collaterali incluse forme di psicosi, congiuntamente a dolorose iniezioni quotidiane per periodi prolungati di otto mesi, che possono comportare perdita dell’udito o sordità totale. La terapia standard attuale per la DR-TB normalmente raggiunge tassi di guarigione di circa il 55%. Negli ultimi sei anni, sono stati approvati due nuovi farmaci, ma la loro diffusione procede a rilento.

“È ormai tempo che le persone che convivono con la TB abbiano migliori possibilità di essere curate per questa malattia mortale con trattamenti più efficaci e più tollerabili” ha detto la dott.ssa Mercedes Tatay, responsabile medico di MSF, attualmente nel progetto di MSF per la DR-TB a Mumbai, India. “I governi e le case farmaceutiche non devono perdere altro tempo, ma agire rapidamente perché le persone possano accedere a trattamenti migliori come la bedaquilina. Questo significa che la Johnson&Johnson deve abbassare il prezzo del farmaco e garantirne la disponibilità per chiunque ne abbia bisogno.”

J&J ha recentemente annunciato una riduzione del prezzo della bedaquilina in alcuni paesi, ma non sta facendo abbastanza per rendere il farmaco economicamente accessibile nei paesi maggiormente colpiti dalla DR-TB. Il prezzo ridotto di 400 dollari per sei mesi di trattamento, promesso ad alcuni paesi, resta eccessivo. La bedaquilina è solo uno dei farmaci inclusi in un costoso regime di più farmaci in associazione, e una terapia farmacologica efficace spesso richiede oltre sei mesi di questo principio attivo. Nei paesi esclusi dalla riduzione di prezzo, sei mesi di trattamento oggi costano tra i 3.000 e i 30.000 dollari.

Per facilitare la diffusione del trattamento per la DR-TB, MSF ha chiesto che un regime completo non costi più di 500 dollari. MSF supporta l’appello degli attivisti per HIV e TB, che chiedono a J&J di abbassare il prezzo della bedaquilina a 32 dollari al mese, o 192 dollari per sei mesi, in tutti i paesi a basso e medio reddito e alta incidenza di DR-TB.

Per garantire l’accessibilità economica e la fornitura sostenibile nel lungo termine di bedaquilina – coperta da brevetto fino al 2023 – MSF ha anche chiesto a J&J di rilasciare una licenza al Medicines Patent Pool, che potrebbe garantire l’accesso a versioni generiche e più economiche del farmaco. Paesi ad alta incidenza di TB che vogliano estendere il trattamento a più persone, come l’India (che è anche uno dei principali produttori di farmaci per la TB a livello globale), dovrebbero anche valutare licenze per “uso governativo” della bedaquilina, per incoraggiare la competitività tra i produttori generici e abbassare i prezzi, prima che scada il brevetto.

MSF infine ha esortato J&J e il suo partner russo Pharmstandard – responsabile per le forniture in Europa orientale e Asia centrale – di registrare rapidamente il farmaco, in particolare in 10 dei 30 paesi ad alta incidenza di DR-TB dove non è ancora stato registrato.

I leader globali che a settembre si riuniranno per il primo Summit delle Nazioni Unite sulla TB, a New York, dovranno dare priorità all’accessibilità e alla sostenibilità di tutti i farmaci contro la TB necessari a fornire alle persone regimi di trattamento ottimali.

“Stiamo finalmente assistendo al tanto atteso e fondamentale momentum politico, necessario per fermare questa emergenza sanitaria globale che ovunque colpisce le persone più vulnerabili” ha detto Els Torreele, direttore esecutivo della Campagna per l’Accesso ai Farmaci di MSF. “Oggi abbiamo strumenti migliori per diagnosticare e trattare questa malattia. È tempo che i governi assumano la sfida e colmino le lacune nella diagnostica e nella terapia, ponendo fine all’alto numero di morti causate da questa antica malattia.”

MSF lavora nel trattamento della TB da 30 anni, spesso in collaborazione con le autorità sanitarie nazionali, e cura pazienti in un ampio numero di contesti, tra cui aree di conflitti cronici, baraccopoli urbane, campi rifugiati e zone rurali.

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