La città del cuore dolce non è uno slogan: sono più di 60 tra maestri artigiani pasticceri e cioccolatieri a Prato, e relative pasticcerie e cioccolaterie, da scoprire ad ogni angolo passeggiando tra monumenti e opere d’arte contemporanea. 

Già questo la dice lunga sull’appeal di questa città volutamente defilata dai flussi del turismo di massa che divorano Firenze. Prato ha l’eleganza un po’ snob di un centro storico raffinato, denso di monumenti antichi a fianco a pezzi splendidi di arte contemporanea a scala urbana, msuei d’avanguardia. Corre parallela anche la gastronomia, o meglio la bistronomia, che sta vivendo una vera e propria “new wave” del gusto. Te ne accorgi subito passeggiando nel raffinato centro storico denso di locali.

Un antico nucleo urbano raccolto per intero entro le splendide mura trecentesche della città che vede il suo centro ideale e geometrico nella Piazza del Comune (da non perdere la visita all’austero e affascinante Palazzo Pretorio sede dell’omonimo Museo) dove si apre eatPRATO 2019

Spiccano agli occhi le case-torri caratteristica della Prato medievale edificate tra l’XI e XIII secolo dalla nobiltà feudale per motivi di prestigio e ancora oggi presenza iconica.

Sorprende l’imponente mole del Castello dell’Imperatore, unica testimonianza nell’Italia centro-settentrionale della scuola architettonica sveva che si sviluppò attorno alla personalità affascinante di Federico II.

Sulla stessa piazza la basilica a croce greca di Santa Maria delle Carceri di Giuliano da Sangallo, un capolavoro del primo Rinascimento.

Il Duomo,  splendido esempio di architettura romanico-gotica pratese, le chiese di San Francesco e di San Domenico, raffinata struttura gotica in pietra alberese e mattoni, custodiscono opere di grandi maestri, come Agnolo Gaddi, Paolo Uccello, Filippo e Filippino Lippi, Donatello, Andrea della Robbia, ed altri famosi artisti del Trecento e del Rinascimento.

Ma proprio Lippi, il cui ciclo pittorico nella Cappella maggiore del Duomo con le Storie di S. Stefano e del Battista dipinto tra il 1452 e il 1464, la dice lunga su quanto Prato rappresenti una sorpresa continua. «Scene che sono assai più che un capolavoro del Rinascimento pittorico fiorentino. Dopo il ciclo di Masaccio al Carmine, sono l’impresa più importante e più ricca di futuro per la storia del nostro Quattrocento artistico» sostiene Antonio Paolucci

A partire dalla basilica cattedrale, vero scrigno dell’arte tra Trecento e Quattrocento, è da non perdere l’«itinerario di Filippo Lippi a Prato»: un percorso a piedi, nel centro storico, tra musei e chiese, per conoscere le opere che il grande pittore e suo figlio Filippino lasciarono in città. Bellissimi esempi all’interno del Museo di Palazzo Pretorio, sorprendente per opere e allestimenti.

Prato è una città elegante. Una città capace di sorprendere con i grandi nomi dell’arte e dell’architettura antiche (da Donatello a Giuliano da Sangallo), ma anche con quelli dell’espressione contemporanea e con la creatività del tessile, la cui cultura tuttora viva è conservata nell’affascinante Museo del Tessuto. All’interno di un ex edificio industriale, un patrimonio tessile che spazia dal III al XX secolo: dai tessuti archeologici alle fibre sintetiche più innovative.

A Prato il segno contemporaneo, l’arte del XX secolo, ha una presenza d’impatto: non solo il Centro per l’Arte Contemporanea Luigi Pecci con una splendida collezione e mostre a rotazione, ma un vero museo a cielo aperto con tante opere ben integrate nel paesaggio e nello spirito del luogo. E’ il caso per esempio della “Forma squadrata con taglio” dell’artista Henry Moore in Piazza San Marco, uno dei simboli di Prato oppure l’opera di Jacques Lipchitz in Piazza del Comune: ce ne sono solo 5 al mondo, una è qui!

Prato rappresenta appieno quella tendenza sempre più riscontrabile che vede un vero e proprio rinascimento delle città cosìddette “secondarie”, e di piccole medie dimensioni. C’è una vivacità tutta contemporanea qui,tra movida e mete cult di ricerca e innovazione, che ne fa una città in fermento, “open mind” diremmo. Una delle destinazioni europee più giovani. Una meta da cool travel. Un Hub culturale dato anche da una grande vivacità di attività culturali, spazi museali, eventi. Indirizzi fashion, cocktail bar, locali di tendenza, gallerie, spazi culturali, stili di vita emergenti. Un’atmosfera vitalissima con le strade del centro da dove non si può non passare per guardare, essere visti, incontrarsi. Dalla storica piazza Mercatale a Via Settesoldi, Via Santa Trinita, Via Pugliesi fino al cuore di eatPRATO, il bellissimo Giardino Buonamici un fuoco di fila di proposte foodandwine dal pomeriggio fino a notte, quando si finisce la serata bevendo un cocktail a base di Vermouth Bianco di Prato artigianale, il Nunquam. E questa è Prato Swing.

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