Ma io chi sono? Una domanda apparentemente semplice, ma che lascia attoniti gli uomini e le donne d’oggi, perché viviamo un tempo in cui si considera più il fare e l’apparire che l’essere. Una riflessione su identità ed essere persona, come singoli e comunità, nelle diverse realtà del nostro mondo, osservando molteplici situazioni, dall’età al ruolo professionale, dall’affettività fino all’identità sociale. Questo libro cerca di mettere in relazione la difficoltà di leggere dentro di sé e di riconoscersi e il conseguente disagio dell’Uomo nell’affrontare la vita individuale e la storia. Non mancano alcune proposte per una ricerca di un cambiamento verso la speranza di una realtà umana nuova, più consapevole, sana e più serena, nonostante le vicende del nostro tempo.

«Leggendo Ma io chi sono? mi è venuto in mente Avere o essere di Fromm: Luigi Trabucchi ha realizzato una sorta di aggiornamento, ricco di esempi e larghezza di analisi, del testo primigenio. Ma lì ci fa implacabilmente tornare, se non si cerca l’essere, il chi sono si è fatalmente condannati a una non vita, a una rappresentazione di “sé”. E non a un “sé” incarnato nella storia e nella vita, un “sé” realizzato». Dalla prefazione di Roberto Bernabei.

Incipit: «Se guardiamo alla storia dell’umanità ci rendiamo conto che l’umanità stessa è composta da sempre da diversi gruppi di uomini. Alcuni vivono la loro esistenza terrena in modo pacato, per non dire rassegnato alla loro storia di vicende reali senza farsi troppe domande e inseguire grandi obiettivi. Un altro gruppo si attiva per cercare di realizzare qualcosa nella storia, magari sviluppando strumenti e modi per migliorare la qualità della loro vita. Una terza componente si interroga sui perché della propria esistenza terrena e sul significato delle cose e delle esperienze che incontra. In questa ricerca del senso della vita, delle cose, degli eventi una parte importante lo hanno la salute, il comportamento e quindi, facendo una sintesi forzata di questi, il significato del benessere e del disagio psichico. Se andiamo a riesaminare, anche se per sommi capi, la concezione della diversità dei comportamenti umani nella storia, sembra esservi una certa ciclicità

LUIGI TRABUCCHI, noto psichiatra veronese classe 1955, fino a diciassette anni è cresciuto accanto all’ospedale psichiatrico di Verona dove il padre era direttore. Tra i più influenti medici del Veneto, ha anche avuto numerose esperienze quale docente. Ha pubblicato L’assistenza nel disagio psichico (Piccin, 2008), Cherubino Trabucchi e l’ospedale psichiatrico di Verona (Cierre, 2015) e Capire la mente. Oltre il sintomo (CN, 2024).

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