“Il segreto di mio padre” di Corinna von Bassewitz è un memoir che unisce indagine personale e Storia con la “S” maiuscola, illuminando i lati oscuri della Guerra fredda attraverso la lente intima della memoria familiare. Pubblicato da Bibliotheka e disponibile in libreria dal 27 giugno, il libro (160 pagine, 19 euro) è stato tradotto da Elena Muceni.
All’età di 16 anni, Corinna inizia a sospettare che il padre — ufficialmente un ex soldato e poi diplomatico — nasconda un segreto. Piccoli indizi lo tradiscono: un nome diverso al telefono, una targa d’auto cambiata di nascosto. Ma è solo dopo la sua morte, nel 1985, che Corinna scopre la verità: tra vecchi biglietti da visita e documenti nascosti in soffitta, emerge che suo padre era una spia della Germania Ovest, legata al Bundesnachrichtendienst (BND), il servizio segreto tedesco.
La storia si sviluppa come un mosaico di ricordi, lettere e documenti d’archivio, attraversando temi cruciali il terrorismo della RAF (Rote Armee Fraktion) in Germania, il conflitto in Irlanda del Nord e la guerra del Vietnam, contestualizzando la figura paterna in uno scenario di tensioni ideologiche e geopolitiche.
Nella prefazione, Corinna sottolinea la natura parziale e soggettiva del suo racconto: ricordi sfocati, libertà narrative, frammenti incompleti. Questo approccio non sminuisce la verità storica, ma anzi la rende più umana e coinvolgente, a metà strada tra inchiesta giornalistica e romanzo di formazione.
Il quotidiano tedesco Tagesspiegel ha scritto: “John le Carré avrebbe adorato questo libro“
Chi era dunque mio padre? La verità risale a molto tempo fa e ciò che racconto in queste pagine sono solo frammenti della vita di mio padre come agente segreto, che solo lui potrebbe confermare. Ecco perché mi sono presa alcune libertà nello scrivere questo libro: dall’interpretazione all’abbellimento. Ignorare la realtà, o nasconderla dietro una bella facciata, è un’abitudine di famiglia che di tanto in tanto riprendo. C’è un altro aspetto che bisogna tenere presente mentre si legge questo libro: i membri della famiglia e le altre figure che ronzano nella testa di un bambino o di un adolescente non coincidono necessariamente con le persone reali. Ciò che mi rimane di quel tempo sono ricordi che srotolo come una pellicola Super 8, fotogramma per fotogramma, leggermente sfocati e al rallentatore.
(Dalla Prefazione di Corinna von Bassewitz)
Corinna von Bassewitz è giornalista e copy editor, con collaborazioni per testate di lifestyle come InStyle, Elle, Vogue, Falstaff e GQ. Questo libro segna una deviazione importante nel suo percorso professionale, avvicinandosi alla memoiristica storica e investigativa.