Gela, 4 Giugno 2025 – Il 15 giugno 2025 segnerà una data storica per la Chiesa universale e, in particolare, per la Repubblica Democratica del Congo e la Comunità di Sant’Egidio. Alle ore 17.30, nella maestosa basilica di San Paolo Fuori le Mura a Roma, si terrà la beatificazione del Servo di Dio Floribert Bwana Chui, presieduta dal cardinale Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le Cause dei Santi.

Sarà un momento di profonda intensità spirituale e di forte significato ecumenico, che unirà l’Africa e l’Europa nel ricordo di una vita giovane, spezzata dalla violenza ma illuminata da una fede incrollabile e da una scelta etica radicale. Alla celebrazione parteciperanno numerosi rappresentanti della Chiesa congolese, tra cui mons. Willy Ngumbi, vescovo di Goma, e il cardinale Fridolin Ambongo, arcivescovo di Kinshasa, a testimonianza del legame profondo tra la Chiesa locale e l’esempio di Floribert.

Una vita per la giustizia e contro la corruzione

Floribert Bwana Chui, funzionario della dogana alla frontiera con il Ruanda, era un membro attivo della Comunità di Sant’Egidio nella città di Goma. Cresciuto nella Scuola della Pace di Sant’Egidio, aveva appreso fin da giovane ad amare i poveri e a prendersi cura dei più piccoli e vulnerabili. Nel luglio del 2007, a soli ventisei anni, la sua vita fu tragicamente interrotta. Fu sequestrato, torturato e ucciso per aver rifiutato di lasciar passare, in cambio di denaro, carichi di cibo avariato che avrebbero irrimediabilmente messo a rischio la vita dei più vulnerabili della sua comunità.

La sua fu una scelta coraggiosa, radicata profondamente nel Vangelo: un atto puro di giustizia e di amore per il prossimo, un “no” deciso alla “sporcizia della corruzione”, come l’ha definita Papa Francesco. Nel novembre scorso, il Santo Padre ha riconosciuto il suo martirio “in odio alla fede”, aprendo così la via alla sua beatificazione.

Un martirio che parla al nostro tempo

Il martirio di Floribert è un riconoscimento di straordinaria importanza che risuona potentemente anche nel nostro tempo. È un martirio intrinsecamente legato alla corruzione, al culto del denaro ad ogni costo, un male che continua a minacciare la dignità e il futuro non solo dell’Africa, ma del mondo intero. Le sue scelte, il suo coraggio e la sua fede limpida diventano un segno di speranza e di resurrezione, specialmente per la martoriata regione del Kivu, dilaniata da anni di dolorosa guerra civile, e per tutti i giovani africani, che rappresentano la stragrande maggioranza del continente e il suo futuro.

Papa Francesco, durante la sua visita nella Repubblica Democratica del Congo il 2 febbraio 2023, nello stadio dei Martiri di Kinshasa, ha ricordato Floribert rivolgendosi ai giovani, esortandoli a seguire il suo esempio: “Questo è mantenere le mani pulite, mentre le mani che trafficano soldi si sporcano di sangue. Se qualcuno ti allungherà una busta, ti prometterà favori e ricchezze, non cadere nella trappola, non farti ingannare, non lasciarti inghiottire dalla palude del male. Non lasciarti vincere dal male, non credere alle trame oscure del denaro, che fanno sprofondare nella notte. Essere onesti è brillare di giorno, è diffondere la luce di Dio, è vivere la beatitudine della giustizia: vinci il male con il bene!”

Il 15 giugno sarà per la Comunità di Sant’Egidio e per innumerevoli persone una giornata di festa, di memoria e di rinnovato impegno. Floribert Bwana Chui ci lascia un’eredità preziosa: una fede vissuta fino in fondo, capace di resistere al male più insidioso e di illuminare la vita degli altri. Il suo esempio è un monito e un’ispirazione per tutti noi, per i giovani, per chi crede nella giustizia e non vuole arrendersi all’indifferenza che talvolta sembra travolgere il mondo.

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