L’estate 2025 si arricchisce di due imperdibili ritorni in libreria per gli amanti del romanzo d’avventura e della grande narrativa classica. Bibliotheka Edizioni ripropone, in nuove edizioni curate e con preziose prefazioni, “I Robinson d’America” di David W. Belisle (dall’11 luglio) e “Le avventure di Robinson Crusoe” di Daniel Defoe (dal 18 luglio): due capolavori che hanno definito, secoli fa, l’archetipo dell’eroe esploratore e che oggi tornano a parlarci con rinnovata forza.

“I Robinson d’America”, un mito a stelle e strisce

Apparso per la prima volta nel 1853 a Filadelfia, I Robinson d’America racconta le peripezie della famiglia Duncan in un’America ancora selvaggia e in gran parte inesplorata. Non è solo un racconto di sopravvivenza, ma un affresco vivido del mito della frontiera. Le cariche dei bisonti, le montagne sconfinate, il contatto – spesso difficile ma affascinante – con la cultura dei nativi d’America: ogni pagina è una finestra spalancata su un mondo che oggi possiamo solo immaginare.

La nuova edizione è arricchita da una prefazione di Masolino D’Amico, e valorizzata dalla traduzione di Amedeo Ceresa Genet, che restituisce con freschezza l’energia originaria del romanzo. Un classico da riscoprire, che all’epoca rivaleggiò in popolarità con Robinson Crusoe e vendette milioni di copie negli Stati Uniti.

“Robinson Crusoe”, il ritorno dell’icona

Una settimana dopo, il 18 luglio, sarà la volta dell’intramontabile Le avventure di Robinson Crusoe di Daniel Defoe, in una nuova edizione con la storica prefazione di Cesare Pavese. Pubblicato per la prima volta nel 1719, Crusoe è un capolavoro fondativo della letteratura moderna: il primo eroe solitario, l’esploratore per eccellenza, simbolo di resilienza, ingegno e desiderio di conquista.

Rileggerlo oggi significa riflettere su temi più che mai attuali: l’individualismo, il rapporto con la natura, la costruzione di un mondo possibile fuori dalla civiltà. È anche un’occasione per apprezzare il lavoro di traduzione e cura editoriale che restituisce il romanzo nella sua forma più autentica.

Perché leggerli oggi

Questi due romanzi non sono soltanto storie di naufragi, carovane e territori da esplorare. Sono narrazioni profonde che mettono in dialogo la cultura occidentale con “l’altro”, con la natura, con l’ignoto. Parlano di colonizzazione e sopravvivenza, ma anche di spiritualità, scoperta e identità. In un mondo che sembra sempre più connesso ma anche più fragile, la loro lettura ci invita a riscoprire l’essenziale: la forza dell’adattamento, il coraggio della scoperta e la bellezza della diversità.

Due libri che sono molto più che “classici”: sono specchi della nostra storia, e fari per il nostro immaginario.

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