L’Umbria, quella regione che sembra sospesa tra il cielo e la memoria, si prepara ancora una volta ad aprire le porte dei suoi frantoi. È la XXVIII edizione di Frantoi Aperti®, e questa volta l’arte viene a bussare alle porte di chi vuole capire, davvero, cosa significhi vivere in sintonia con la terra.

Sabato 18 ottobre 2025 nel complesso museale di San Francesco a Montefalco (Pg) si inaugurerà la mostra fotografica “Visioni oleocentriche” con gli scatti di Pier Paolo Metelli che interpretano la cultura dell’olio e l’essenza dell’identità umbra

Domenica 19 ottobre si terrà il primo dei quattro appuntamenti con il decennale di “#CHIAVEUMBRA 2025 | Solo di passaggio” manifestazione di arte contemporanea nel paesaggio olivato umbro organizzata con Palazzo Lucarini Contemporary  

Foto Mostra Visioni Oleocentriche

Dal 18 ottobre al 16 novembre, i borghi umbri diventeranno palcoscenico di un dialogo antico e profondo: quello tra l’uomo e l’olivo. Non è turismo quello che vi aspetta, se per turismo intendiamo la superficiale collezione di fotografie e impressioni. È piuttosto un’immersione, un tentativo di toccare con mano l’essenza di un territorio che non ha fretta di rivelarsi.

Pier Paolo Metelli, fotografo che ha dedicato vent’anni a osservare il paesaggio umbro, ha colto nei suoi scatti qualcosa che va oltre la semplice documentazione. Ha saputo vedere, con l’occhio paziente di chi sa attendere, la poesia nascosta nei gesti quotidiani, la ritualità che si tramanda di generazione in generazione. La sua mostra “Visioni oleocentriche“, che si inaugura a Montefalco nel Complesso museale di San Francesco, è un invito a rallentare. A guardare i dettagli. A comprendere che ogni ulivo secolare, ogni strumento del frantoio, porta con sé una storia di lavoro e di passione che merita il nostro rispetto.

ChiaveUmbra

Ma c’è di più. C’è “#CHIAVEUMBRA 2025 | Solo di passaggio“, una manifestazione di arte contemporanea giunta alla decima edizione, che sceglie di danzare nel paesaggio olivicolo umbro con gesti leggeri e non invasivi. Quattro artiste – Mara Albani, Sabrina Iezzi, Francesca Perniola e Alice Tonelli – porteranno nel territorio interventi che sembrano non volere toccare la terra, eppure la trasformano. Tableaux vivant, percorsi bendati, improvvisazioni sonore. Un richiamo a quella ricerca dei dettagli invisibili che tengono insieme i corpi, le piante, le storie.

Il primo appuntamento è domenica 19 ottobre a Montefalco, dove le artiste daranno vita a un’azione collettiva sospesa tra il rito e il gioco, tra la poesia e lo spazio. Ci sarà una passeggiata negli uliveti secolari, una pausa per assaporare l’olio appena franto, la musica del Duo Mosè Chiavoni che accompagnerà i passi.

È l’Umbria che sa aspettare, quella che ha imparato nel corso dei secoli che le cose importanti non si possono fretta. È il luogo dove l’arte non viene aggiunta al territorio come un ornamento, ma emerge da esso, radicata nella terra e nelle mani di chi quella terra la conosce da sempre.

Foto-Mostra-Visioni-Oleocentriche

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