PER I LETTORI DI CLASSTRAVEL VOUCHER DEL VALORE DI 5,00 € PER ACQUISTI DI VINI PRINCIPE IBLEO.
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Sicilia, terra di antica storia, paesaggi bruciati dal sole, col sapore del sale e le gialle fumarole dei vulcani, col mare blu cobalto e le case bianche, la pietra pomice leggera e abbacinante nel suo candore e la nera e vetrificata ossidiana. Terra di miti e di popoli, isola circondata di isole, ogni pietra, ogni albero, ogni costruzione ha la sua storia e su questa storia si è calcificata la civiltà della sua gente.

Erice

La Sicilia è terra vocata all’agricoltura e fin dall’antichità famosa per le sue uve e i suoi vini, se oggi non è più il granaio di Roma, è sicuramente una terra che dà ottimi frutti, che maturano nel sole e dal sole prendono colori, profumi e sapori. Visitare la Sicilia è una continua sorpresa, le tracce dei molti popoli che vi sono transitati sono visibili ovunque, una ricchezza storica immensa che in simbiosi con le intrinseche bellezze naturali ne fa un luogo di favola.

La costa occidentale guarda il Mediterraneo  e vi si affacciano Selinunte e Mazzara del Vallo, Marsala e Trapani, Erice  e più sù S.Vito lo Capo e Castellamare. Isole la fronteggiano come Mozia o Favignana e Marettimo.

Trapani – le saline

Grande in questo occidente la tradizione vinicola, con Marsala che ha dato il nome al suo vino più conosciuto al mondo, il Marsala appunto, con vitigni autoctoni quali Grillo, Catarratto e Nero d’Avola. In tutta la Provincia di Trapani si produce il Marsala e si coltivano questi vitigni tipici siciliani. Se costeggiamo verso nord da Marsala raggiungiamo Trapani, le sue antiche saline: la Riserva Naturale Orientata Saline di Trapani e Paceco. Qui le strutture create secoli fa per la lavorazione del sale si sono fuse armoniosamente con il paesaggio naturale per dare vita ad un ambiente unico e profondamente suggestivo. Se ne coglie appieno la bellezza soprattutto al tramonto: quando cala il sole, ognuna delle vasche assume una tonalità diversa, dal rosa intenso al rosso e al dorato.

Da Trapani parte anche la funicolare che porta ad un altro luogo da favola, Erice. Un luogo  di una bellezza indimenticabile, antica città fenicia e greca, sede del culto di Venere dall’antichità, arroccata a 751 m di altezza sul monte che porta lo stesso nome, coronato da un altopiano di forma triangolare a terrazza sul mare. Il centro è un labirinto di stradine acciottolate e di varchi così stretti da permettere il pasaggio di un solo uomo. Le case, serrate le une alle altre, hanno graziosi e curati cortili interni, difesi e protetti dalla vista dei passanti in modo che la vita familiare si svolga nella più completa intimità.

Lipari

Qui si trova la vinicola Principe Ibleo, con i suoi vini siciliani rivisti e reinterpretati dalla moderna tecnica di cantina. Da qui parte la storia del Principe Ibleo, quel Principe Della Torre che nel 1663 celebra il suo titolo con un vino commissionato appositamente e che poi diventa il prodotto della casa vinicola con il suo nome. Oggi si chiama Sovrano quel vino, nasce dalla tradizione di famiglia e usa quel Nero d’Avola, che dona al vino un colore rosso brillante con riflessi violacei, al naso frutti rossi come ciliegia e amarena e altri profumi speziati. In bocca un vino che, dopo la criomacerazione della durata di 48 ore, passa il giusto tempo anche in botti di rovere pregiato, quindi l’aromaticità dell’uva e la maturazione nel legno sono la caratteristica del sapore in un corpo pieno e morbido. Il retrogusto ricorda i frutti rossi. Tra le case di Erice davanti ad una pasta come i maccaruni di casa, con un sugo a base di carne, e ai secondi di pesce e di carne alla griglia, il Sovrano sposa piatti saporiti della tradizione siciliana e il sapido del suo gusto ci ricorda di guardare il sole che tramonta nel mare ai nostri piedi.

Per trovare l’origine dell’ultimo vino di Principe Ibleo dobbiamo visitare Salina ed esplorare vigneti abbarbicati su ripide pendici dove matura la Malvasia delle Lipari. Si chiama Promessa e ricorda i festeggiamenti per lo sposalizio dell’unica figlia del Principe Della Torre  e quindi dell’estinzione del titolo nobiliare. L’uva viene raccolta a mano e dopo l’appassimento se ne ricava un vino che è un nettare, come diceva Diodoro Siculo già nel IV secolo a.C., con una gradazione di oltre 14 gradi. Un colore affascinante tra l’ambrato e l’aranciato con riflessi ramati. Profumo di albicocca secca e miele, in bocca dolce, pieno  ma equilibrato.  Stimola i ricordi di approdi in queste isole, nella calda estate siciliana, tra Vulcano e le sue fumarole e la piscina di fanghi curativi, e poi Lipari bianca sul mare, la piazza con il ristorante Filippino, istituzione gastronomica delle isole. A tavola gli spiedini di pescespada, ricetta originale e insuperabile. E a fine pasto i dolci tradizionali siciliani, quelli a base di mandorle e quelli profumati di fiori. Con dolci come questi, Promessa, la Malvasia di Lipari di Principe Ibleo,  ricrea l’atmosfera della favola della principessa promessa in sposa. http://www.principeibleo.com

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