A Napoli ci sono oltre 200 percorsi pedonali naturali (135 scale vere e proprie, 69 gradonate) che vanno valorizzati e recuperati alla vivibilità urbana.

I primi interventi di sensibilizzazione al degrado di questi percorsi, compiuti attraverso l’informazione, risalgono alla primavera del 1978 anno in cui, con il patrocinio dell’Amministrazione Comunale, in sette mattinate domenicali, ebbe luogo la manifestazione “Napoli a Piedi”, con il contributo del quotidiano Paese Sera.
In quegli anni, l’architetto Aldo Capasso ha contribuito, attraverso le sue pubblicazioni, ad un dettagliato rilievo di tutti i percorsi pedonali della città, proponendo dei possibili interventi su alcuni di essi.
Nel 1994 il WWF, con la proposta di educazione ambientale La Riconquista della città, organizza una serie di iniziative sulle scale del Vomero e Chiaia nell’ambito del progetto camminare e vedere.
Nel 1995 nasce il Comitato Recupero Scale di Napoli voluto dal circolo Neapolis 2000 di Legambiente, che partecipa con numerose iniziative al Maggio dei Monumenti e organizza nel corso di Natale a Napoli “Tu scendi dalle scale”, con il contributo dell’Amministrazione comunale che si impegna a tenere pulite le scale della città e trovare un modo per manutenerle.
Nel 1995 l’Architetto Donatella Mazzoleni pubblica il libro Tra Castel dell’Ovo e Sant’Elmo, Napoli: il percorso delle origini e l’Associazione Archi.Med. e cura la passeggiata che da Monte Echia arriva a San Martino e riscende fino al Centro Storico.
Successivamente, Gabriella Guida, dopo l’esperienza all’interno del Comitato Recupero Scale di Napoli, pubblica il libro Napoli in salita e discesa Percorso alla scoperta delle scale napoletane.
Oggi, con questa iniziativa, alcune associazioni intendono raccogliere l’eredità di questo percorso di recupero e sensibilizzazione ed aderiscono ad un “Coordinamento per il Recupero Scale di Napoli”.

Quattro scale per cominciare

La scelta di chiamare questi antichi percorsi itinerari, nasce dalla volontà primaria di recuperare una viabilità che sia non solo per la cittadinanza locale, ma anche ausilio all’attrazione turistica.Si potrebbe partire da tre assi che, per la loro storia, funzionalità e interesse paesaggistico, rispondono pienamente alle aspettative della proposta

NAPOLI – COLLINA DEL VOMERO:
*Piazzale San Martino
Pedamentina di San Martino
Scale di Montesanto
Via Pignasecca
Piazza Carità
Calata Trinità Maggiore
Piazza del Gesù
Spaccanapoli
(2,8 km · tempo di percorso secondo Google 33min
potrebbe diventare la pedonale più lunga d’Italia)
*Vomero – Petraio
Corso Vittorio Emanuele
(1,2 km · tempo di percorso secondo Google 14 min)
NAPOLI – COLLINA DI CAPODIMONTE:
*Via Foria
Via Giuseppe Piazzi
Salita Montagnola
Via Moiariello
Via Sant’Antonio a Capodimonte
Parco e Reggia di Capodimonte
(1,5 km tempo di percorso secondo Google 21 min)

 

*Piazza Museo
Santa Teresa degli Scalzi
Corso Amedeo di Savoia
Scale Principessa Jolanda
Parco e Reggia di Capodimonte m
(1,9 km · tempo di percorso secondo Google 25 min)