“Ti chiami Gerardo” disse, “ti chiami come me. Per questo, le mie vigne ti apparterranno.”
Oggi, ripensando a mio nonno, sorrido, riflettendo su come, dopo varie vicende e dopo oltre 30 anni,
abbia ritrovato, fiero, le mie radici, raccogliendo quell’eredità e decidendo di farne il centro della mia vita.

cantina del notaio

Che, l’origine del nome, significhi “Piccolo Re”, oppure derivi dal titolo di amministratori bizantini, la Basilicata vanta una storia di tutto rispetto: dai greci della Magna Grecia ai Sanniti e ai Lucani. Segue Roma, poi Longobardi e Bizantini. Di grande importanza la presenza dei Normanni, poi re Federico II di Svevia che soggiorna nel castello di Melfi. E’ un continuo cambio di dominatori fino all’Unità d’Italia.

Dopo l’annessione allo Stato italiano la popolazione della Basilicata si trova in condizioni di indigenza insopportabile, nasce la ribellione al potere dei Savoia, tra i folti boschi del monte Vulture trova dimora quello che si è denominato brigantaggio postunitario, una sorta di movimento armato che, già presente sotto forma di banditismo nel sud peninsulare e Sicilia in età borbonica e murattiana, si sviluppò ulteriormente e, subito dopo l’annessione, assume le connotazioni di una rivolta popolare.

Oggi la Basilicata è poco nominata, lasciata anche a se stessa, la collocazione geografica la penalizza sicuramente visto che le principali vie di collegamento corrono lungo il mare. Proprio per questi motivi i lucani (da Lucania altro nome della regione) sono meritevoli della nostra curiosità.

La zona del Vulture, un antico vulcano spento, è particolarmente vocata alla coltivazione della vite e dell’ulivo. In particolare è ancora la zona del Vulture che vanta anche i vitigni autoctoni come l’Aglianico, arcaico vitigno d’uva rossa di provenienza greca, Malvasia Bianca di Basilicata (presente solo in questa regione), il Negroamaro e  altri vitigni tra cui il moscato bianco.

E’ qui a Rionero in Vulture che dopo 30 anni troviamo quel ragazzino il cui nonno aveva indicato come suo erede, in questa Cantine del Notaio che produce vini di assoluta eccellenza: tra i rossi l’Atto, il Sigillo, la Firma e il Repertorio, i bianchi la Raccolta, il Preliminare e l’Autentica, il rosato Rogito, lo spumante bianco la Stipula e quello rosé con lo stesso nome.  Ci sono poi le grappe e l’olio Coratina, Ogliarola e Rotondella.

grotte

Di particolare fascino le grotte usate per l’affinamento dei vini. Quelle del 1600 utilizzate dai frati francescani, scavate nel tufo preservano il vino all’ideale temperatura e umidità. Una parte delle grotte sono utilizzate per la presa di spuma dello spumante metodo classico sulle pupitres.

In queste grotte la presenza di un presepe unico nel suo genere, creato su idea del proprietario della Cantine del Notaio dall’artista Edelmondo Paolella detto Mondino. La realizzazione rispecchia gli usi e costumi del territorio, c’è la vigna e la cantina, la bottega del bottaio e le attività delle massaie, la trattoria e lo spazzacamino, i pastori e il cestaio, logicamente la Natività e la casa del notaio!               http://www.cantinedelnotaio.it/it/TBLpageview.asp?idmenu2=6

grotte2

L’Autentica, Passito Basilicata Igt 2008 – Uve: Moscato del Vulture 70% e Malvasia del Vulture 30%. Vino bianco dolce  passito ottenuto da uve dei vitigni Moscato e Malvasia tradizionalmente coltivati sui suoli vulcanici del Vulture. La fermentazione avviene all’interno di barriques di rovere francese, per circa 14 mesi, nelle antiche grotte di tufo vulcanico. Vestito di un giallo dorato, è caratterizzato da un bouquet ricco di profumi fruttati con note di miele. Al gusto si presenta concentrato e ben equilibrato, caratterizzato da un finale persistente di albicocca secca, miele e fichi secchi. Ottimo con pasticceria e formaggi stagionati.

La Firma, Aglianico Del Vulture Doc 2009 – Uve100% Aglianico del Vulture Vendemmia: manuale in cassetta nella prima decade di novembre quando il frutto è nel pieno della maturità. Vinificazione: macerazione di circa 20 giorni potendo estrarre di più avendo una perfetta maturazione dei tannini. Maturazione: in grotte naturali di tufo vulcanico, in carati o tonneaux di rovere francese, per un periodo di almeno 12 mesi e altri 12 in bottiglia. Nel bicchiere rosso rubino cupo, profumi di frutti di bosco a bacca nera, liquirizia, cacao. In bocca austero, giustamente tannico, manifesta ancora il desiderio di stare in cantina a lungo, retrogusto molto persistente. Vino da piatti importanti di carne arrosto.   U.B.

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