A Furore le vigne vivono sdraiate sulle rocce a picco sul mare.  Il Fiorduva, magica espressione di questo luogo di incomparabile bellezza, è il dono di questa terra estrema all’amorevole impegno degli uomini che la custodiscono.

Marisa ed Andrea

SONY DSC

Sentieri che si percorrono tra fazzoletti di terra strappati alla roccia, per coltivare vigne, orti e giardini. Se cerchi il paese dovrai percorrere questi sentieri che si buttano a mare, senza trovare la piazza con la chiesa e tutte le case attorno. Furore è un non-paese, distribuito com’è sui fianchi del monte a strapiombo sul mare. Panorami da favola, la luce che sa di magia, il silenzio ha il sottofondo dei suoni della natura: lo sciabordio del mare e l’alito del vento.

La storia non si ricorda molto di Furore, al massimo possiamo immaginarci avventure di navigatori e pirati approdati nel Fiordo, insenatura naturale dove ora troviamo bagnanti e turisti.

CANTINE 2010 (4)

Muri, quelli dipinti delle case, autentici capolavori di murales realizzati con varie tecniche. Muri, quelli che sostengono gli appezzamenti di terreno dedicati alle colture, quelli con spuntoni di roccia atti a salire e scendere con gli attrezzi o i raccolti sulle spalle. Una fatica immane, una tenacia  da uomini “laboriosi e manierosi” dotati di “forte tempra”, come descriveva gli abitanti di Furore uno storico amalfitano, e come si ricorda in paese dei numerosi centenari, tra cui Jorlando Merola vissuto fino alla venerabile età di 125 anni!

I vitigni disegnano il paesaggio della costiera, sdraiati sulle rocce che si propagano a mare, investiti dal sole e dalla salsedine. Si chiamano Fenile e Piedirosso, Ginestra, Papello, Ripolo, Sciascinoso, Tintore, e Tronto. Sono frutto di una viticoltura estrema, eroica, del sudore e della tenacia, dell’amore di uomini e donne che sfidano la natura impervia, per regalare vini rari e suggestivi.

MURALES (1)Andrea Ferraioli, di antica tradizione famigliare di vinificatori, acquista nel 1980 il marchio Gran Furore Costiera (nato nel 1942) per produrre vini con la moglie Marisa Cuomo. Inizia così l’avventura della produzione di vini di altissima qualità, recuperando segreti e tradizione vinicola degli avi e del paese natio. Il legame familiare, unito alla passione per il vino, dà vita ad una cantina diventata negli anni tra le migliori in campo nazionale e internazionale.

Nessun vitigno “internazionale” viene coltivato per produrre i vini di Marisa Cuomo, probabilmente bisognerebbe prima insegnarli a mantenere l’equilibrio su questi dirupi! I vini estremi di Marisa Cuomo sono bianchi, rosati e rossi: Furore bianco Fiorduva, Rosso Furore Riserva, Costa d’Amalfi Rosato, Furore Bianco, Furore Rosso, Ravello Bianco, Ravello Rosso Riserva, Costa d’Amalfi Bianco, Costa d’Amalfi Rosso.

fiorduvaFurore Bianco Fiorduva, da uve Fenile 30%, Ginestra 30%, Ripoli 40%. Coltivata su terrazzamenti a 200/500 metri sul mare, esposti a sud. Il terreno è formato da rocce dolomitiche alcaree. Resa 60 quintali per ettaro. Vendemmia manuale ad ottobre. Uve stramature, pressatura soffice, fermentazione a 12°, dopo inoculo di fermenti selezionati, in botti di rovere.

Veste di un colore giallo carico con riflessi dorati, nel naso albicocca e ginestra, sentori di frutti esotici. In bocca retrogusto persistente di albicocca secca e uva passa che chiudono il gusto pieno, morbido e intrigante.

1 (7)Furore Rosso Riserva, uve Pieddirosso (pere e’palummo) e Aglianico 50%. Resa 60 quintali per ettaro. Vendemmia manuale nella terza decade di ottobre. Dopo la diraspatura e la pigiatura, le uve vengono sottoposte a fermentazione intensa per trenta giorni, segue la fermentazione malolattica e l’affinamento in barriques di rovere francese.

Abito rosso con riflessi rubino scuro. Profumi di frutti neri come mirtilli, ribes e more. In bocca armonico, morbido con sentori di spezie e frutti neri, persistente.  U.B. http://www.marisacuomo.com

Cantina Marisa Cuomo partecipa a Salotti del Gusto, nelle strutture del Fanes Group a San Cassiano/Alta Badia, 22/23/24 giugno 2013.

CONDIVIDI
Articolo precedenteLa via della seta
Articolo successivoIl compleanno dell’Orso Grigio