Gorizia a fine estate si tinge di verde, nel paesaggio e nell’anima: la città di frontiera attraversata dall’Isonzo, conosciuto anche come “bellezza di Smeraldo” per il sorprendente colore delle sue acque, dal 30 agosto al 1° settembre ospita infatti la IV edizione del Festival Vegetariano, evento di sensibilizzazione ad uno stile di vita basato sull’alimentazione “veg”, la protezione e sul rispetto dei diritti di tutti gli esseri viventi, la possibilità di uno sviluppo sostenibile e di una crescita economica etica. La manifestazione, promossa dall’azienda goriziana Biolab, – produttrice di specialità vegetariane – e organizzata dall’associazione Eventgreen, si è affermata a livello nazionale come il principale appuntamento dedicato al vegetarismo.

Un’occasione unica per conoscere e approfondire i diversi aspetti del vivere green e sostenibile, che trovano “casa” al Festival: da quelli salutistici e gastronomici a quelli legati al rispetto degli animali, fino all’antispecismo (ossia al rifiuto della discriminazione basata sulla specie ed alle esperienze di vita e di lavoro “green”. La tre giorni prevede infatti incontri, corsi di cucina, laboratori per i bambini, mostre e l’immancabile ristorazione vegetariana. Con tanti ospiti come il geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi, i conduttori radiofonici Massimo Cirri e Francesca Cheyenne, il poliedrico Jacopo Fo, il giornalista Pietro Del Re, il comico Diego Parassole, Don Pasta e molti altri.

Il Rapporto Eurispes 2013 evidenzia l’aumento, in un solo anno degli italiani vegetariani dal 4% al 6%. E per gli uomini è la prima ragione di questa scelta è il benessere fisico (42,3%). L’ottica è quella della prevenzione poiché ad escludere dalla propria dieta le proteine animali sono soprattutto i giovani adulti (25 – 34 anni). All’alimentazione veg e ai suoi benefici sarà dedicata in particolare la prima giornata della manifestazione goriziana, venerdì 30 agosto, con incontri e approfondimenti su vegetarismo, prodotti biologici e patologie legate agli alimenti (come la celiachia).

 E’ divenuto il principale punto di incontro su scala nazionale, divenendo osservatorio su un mondo in forte crescita: il Festival Vegetariano torna a Gorizia con la IV edizione, dal 30 agosto al 1° settembre, tre giornate in cui svilupperanno le tematiche dell’alimentazione, del rispetto dell’ambiente e di quello verso gli animali. Perché essere vegetariani non è solo una questione alimentare, ma significa abbracciare una precisa visione del mondo e uno stile di vita ad esso adeguato.

Cosa significhi essere vegetariani, lo mettono bene in luce i dati del Rapporto Eurispes 2013: sono il 6% della popolazione totale gli italiani che hanno compiuto questa scelta (si registra un incremento del 2% rispetto al 2012, quando i vegetariani erano il 4%), e lo hanno fatto per ragioni diverse. Per gli uomini non c’è dubbio, la maggior parte esclude le proteine animali per ragioni legate a benessere e salute (42,3%); nella popolazione femminile invece la salute è al secondo posto (28,2%) e prevale invece il rispetto per gli animali (66,7%). Interessante è poi scoprire che il vegetarismo è una “scelta giovane”, che riguarda soprattutto la fascia 25 – 34 anni.

 

Cosa vedere:

Il Festival è occasione per visitare una città dal fascino mitteleuropeo e le bellezze paesaggistiche di cui è patria per un insolito weekend all’insegna del “green”. Non solo, in contemporanea (29-31 agosto e 1 settembre) il centro storico ospiterà anche il 43° Festival del folklore (e domenica 1 settembre le due manifestazioni si “incontreranno” in piazza della Vittoria, dove si esibiranno Banda e Majorettes di Santa Maria Nuova, Ancona). Andare a Gorizia è come oltrepassare una soglia: trovarsi, contemporaneamente, qui e altrove. E se piccole dimensioni e marginalità certo non rendono vitale l’economia, salvano però la città dai contraccolpi di una crescita incontrollata: in assenza di squallide periferie, è come se il verde della campagna circostante si infilasse fra le ultime case, per poi riemergere nei tanti giardini del centro abitato, dominato dal castello medievale.

Da prevedere una visita al Collio, l’ampio anfiteatro collinare esteso fra i fiumi Isonzo e Judrio, che il confine tracciato dopo la seconda guerra mondiale ha assegnato in buona parte alla ex Jugoslavia. La posizione privilegiata rende i versanti delle colline esposti a sud particolarmente adatti alla coltura della vite. Qui, infatti, si producono vini eccellenti, cui è riconosciuta dal 1968 la Denominazione di Origine Controllata.

Altra bellezza del territorio è il fiume Isonzo, chiamato per il suo colore verde così caratteristico, il “fiume smeraldo”. E se alla sorgente nasce timido e minuto, presto si dipana, indomito e forte, fra canyon e boschi, avanzando rapido e baldanzoso fra le strette gole e rocce impervie, per raggiungere infine la quiete nell’area pianeggiante.

Come arrivare:

Gorizia è facilmente raggiungibile con ogni mezzo. Se si arriva in aereo, l’aeroporto di riferimento è quello di Ronchi dei Legionari (a 20 chilometri da Gorizia).

Gorizia è ben collegata dalla rete ferroviaria a Trieste, Venezia, Udine e al resto d’Italia.

In auto, infine, è molto semplice raggiungere la città isontina. Se si proviene dalla Slovenia, seguire le indicazioni per Nova Gorica e, una volta in Italia, la prima città è Gorizia. Se si arriva da Trieste o da Venezia, invece, percorrere l’autostrada A4 in direzione Venezia e seguire il raccordo autostradale da Villesse.

 

Dove dormire:

Grand Hotel Entourage

Piazza S. Antonio, 2 – Gorizia

www.grandhotelentourage.com

Hotel quattro stelle alle pendici meridionali del colle del Castello di Gorizia, ha sede nel Palazzo della Famiglia Strassoldo, una delle più antiche e conosciute del Friuli. Le quaranta camere full optional, ristorante e vineria recuperano il glorioso passato dei Borboni.

 

Gorizia
Gorizia

Dove mangiare:

Rosenbar Ristorante

Via Duca D’Aosta, 86 – Gorizia

Chiuso domenica e lunedì

Tel. 0481 522700

Diventato un punto di riferimento del capoluogo isontino, propone una cucina attuale e moderna. Il menù predilige le specialità di pesce, anche se non mancano alcune pietanze a base di carne. I piatti, anche se semplici, sono sempre molto curati, privilegiando l’uso di verdure di stagione. Il Rosenbar dispone inoltre di una buona cantina e la scelta dei vini è ottima. L’ambiente è raffinato ma accogliente e cordiale.