U. Bellò ©2011

Trieste è stata un’ospite senza pari: per la Barcolana ha scelto la giornata giusta, c’era il sole per scaldare gli spettatori e anche il vento per fare volare sulle onde le barche concorrenti! Uscire la mattina, per l’appuntamento con il gommone che ti porta nel vivo della regata, è sempre emozionante. Salpi dal molo sulle Rive e ti avvicini al campo di partenza, osservi il mare, annusi il vento, fai previsioni da marinaio navigato. Intanto tutte le barche si posizionano… posizionano è una parola grossa perché, in realtà sono tutti in movimento visto che stare fermi con le vele spiegate è impossibile. Scommettere su certe barche è come sparare sulla Croce Rossa, soprattutto se le previsioni le fanno i piloti del gommone che conoscono vita, morte e miracoli di tutti i protagonisti e, quando passano, salutano i membri dell’equipaggio per nome! Un bel aiuto per noi pivelli e un’occasione unica per conoscere anche molti segreti del mare e della navigazione, altro che le previsioni da marinaio navigato! Il campo di partenza è presidiato da un mezzo giallo che spicca per il colore e per la mole, le boe segnano la linea ideale di partenza, il cannone tuona… la Barcolana è iniziata.

La prima tratta si dirige verso la Slovenia e subito è evidente che una barca sovrasta in velocità tutte le altre, fatichiamo pure noi a tenere il ritmo malgrado i motori spinti al massimo. Non c’è tempo per fermarsi e studiare l’inquadratura, si va a tutta, la prua si alza al cielo e poi si schianta sul mare con violenza, il vento ci frusta il viso, ma è emozionante, adrenalina a tutta. Si tengono d’occhio  le vele tese dal vento, quella blu e lo spinnaker bianco e grigio che fanno correre lo scafo blu.

U. Bellò ©2011

Arriviamo al galleggiante che delimita il campo di regata, arriva anche la capofila virando sulla boa arancione e dirigendosi in direzione del traguardo. Noi tagliamo per la via più breve e riparata, dove le onde sono meno alte, la navigazione è più tranquilla, ma non si può perdere tempo, ci arriviamo giusti, giusti nei momenti che precedono la comparsa  della barca leader, ci posizioniamo per immortalare il taglio della linea di  traguardo. E’ tutto un pullulare di gommoni, motoscafi grandi e piccoli, mezzi di polizia, guardia costiera e organizzazione. Lo sloop fende le onde senza rallentare, segna un tempo ragguardevole, non il record della regata, si sparano i fuochi artificiali sotto il faro della Vittoria per festeggiare i vincitori, suonano le sirene di tutti i natanti, finalmente i membri dell’equipaggio si rilassano e si affacciano per ricevere l’omaggio che spetta a chi taglia per primo il traguardo. Poi è l’avvicinamento alle Rive, la parata di fronte agli spettatori a terra!

In mare ci sono ancora 1761 imbarcazioni, arrivano la seconda e la terza e poi via, via le altre. Ognuna per la sua classifica e, anche, per il suo record, grandi e piccole imbarcazioni che gareggiano in una regata affascinante e coinvolgente: 1762 imbarcazioni sono veramente tante e vederle nel mare blu, oggi con le montagne in lontananza imbiancate dalla neve, è un spettacolo magnifico!

U. Bellò ©2011

Le Rive sono strapiene di gente che va e che viene, macchine fotografiche che scattano di continuo, binocoli, commenti, chi mangia e chi beve, chi si interessa delle barche e chi delle offerte presentate negli stands del villaggio commerciale, sempre con un occhio sul golfo: questa è la Barcolana!

Fra un anno, sempre a Trieste, la Barcolana numero 44!

U.B. (redazione)©2011

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