Piemonte - Castello Serralunga d'Alba

 IL “CASO”:  TRA GLI 11 E OLTRE 13 MILIONI

 LA RICADUTA DEI COLDPLAY A TORINO

Il settore è il 4,4% del Pil regionale e più del 30% della spesa è generato da stranieri

Il peso del turismo sull’economia del Piemonte continua ad aumentare: dal 2000 i flussi sono cresciuti di quasi il 60%, raggiungendo nel 2011 oltre 12,8 milioni di presenze, con una permanenza media di 3 giorni.

Numeri che, tradotti in denaro, significano 5,5 miliardi di euro: tanto è il valore aggiunto che oggi il settore turistico produce sul Pil regionale, di cui rappresenta il 4,4%, dando lavoro a tempo pieno a 167mila persone (la metà in alberghi e ristoranti). Una ricchezza generata per il 31% dalla spesa dei turisti stranieri, che nel 2011 secondo i dati forniti dalla Banca d’Italia hanno speso in Piemonte circa un miliardo di euro, e per il restante 69% dal mercato domestico.

Il quadro emerge da un’indagine con oltre 5mila interviste, realizzata tra luglio 2010 e giugno 2011 dall’Assessorato al Turismo della Regione e Sviluppo Piemonte Turismo, in collaborazione con le Università piemontesi (Torino e Centro Omero e Piemonte Orientale) e il Ciset dell’Università Cà Foscari di Venezia.

La crescita piemontese è in linea con quella del turismo mondiale: nonostante la crisi economica internazionale, infatti, nel corso del 2011 si sono registrati a livello globale 980 milioni di arrivi con un incremento del 4% rispetto all’anno precedente (+5,7% in Italia). Le stime per il 2012 prevedono ancora un trend positivo, se pur di tasso minore, che probabilmente porterà gli arrivi internazionali al traguardo del miliardo di turisti.

In questo contesto si inserisce il Piemonte, al quale i visitatori danno un voto di gradimento di quasi 8/10.

Il mezzo di trasporto principale per arrivare rimane l’auto (scelta dal 42%), seguita dal treno (21%); il 16% giunge con  aerei di linea e il 10% con aerei low cost; solo il 7% utilizza il pullman e il 2% camper e caravan.

Mediamente ogni turista spende al giorno circa 100 euro, ma questa cifra sale a 250 euro nel Biellese degli outlet e a circa 180 euro sulle colline del gusto di Langhe e Roero.

Segue poi il territorio di Vercelli con 162 euro e Novara con 110 euro. A Torino la spesa giornaliera del turista è salita dai 70 euro dell’estate-autunno 2010 ai 129 euro della primavera-inizio estate 2011, con una media finale che si attesta a 110 euro in città e sotto i 50 euro sulle Montagne Olimpiche così come sulle vette del Cuneese. Nell’Alessandrino e nell’Astigiano i turisti spendono invece 80 euro al giorno, 72 euro sui laghi e 55 euro sulle montagne del Vco.

Dell’impatto economico che il turismo produce in Piemonte, il 38% ricade sul settore alberghiero e della ristorazione, ma ciò che lo rende particolarmente rilevante è il suo “carattere trasversale” capace di coinvolgere una molteplicità di settori produttivi, anche non propriamente turistici: 12.6% “Locazione di fabbricati” (modalità alternativa di pernottamento per molti turisti), 12.4% “Servizi vari”, 6,6%  “Servizi di Trasporto” e 5% “Attività ricreative”.

Esemplare, per capire le ricadute che il turismo e in particolare eventi di grande richiamo sono in grado di generare, il caso del concerto dei Coldplay a Torino, uno degli avvenimenti più attesi dell’anno.

La band britannica ha fatto tappa a Torino il 24 maggio 2012 per l’unica data italiana del tour mondiale e con le 7 ore trascorse sotto la Mole (compreso il tempo dedicato al concerto) ha prodotto una ricaduta economica complessiva sul territorio stimabile tra gli 11,2 e gli  oltre 13 milioni di euro!

I dati emergono da uno studio realizzato per conto della Camera di commercio di Torino da Finpiemonte con il supporto di ICM Research e la collaborazione di Set up Live, 5T e GTT.

I numeri del concerto

  • 40 mila i fan giunti per l’evento:

– il 77% in arrivo da tutta Italia e in particolare dalla Lombardia

– il 22% dal territorio regionale, con una forte componente torinese

– l’1% dall’estero, soprattutto da Svizzera, Regno Unito e Austria, ma con presenze anche da Israele e Messico

  • 600 le persone che hanno lavorato direttamente al concerto (tra dipendenti e volontari)
  • 300 i tecnici della band (tra addetti al suono e allestitori)
  • 16.850 i pernottamenti generati nel weekend dell’evento, con una permanenza media di quasi un giorno e mezzo a partecipanti

La ricaduta economica

2 milioni di euro i ricavi derivati dalla vendita dei biglietti per il concerto (esauriti, tra l’altro, poche ore dopo l’apertura dell’evento).

Ma calcolando la ricaduta diretta dell’evento (ovvero i ricavi del concerto sommati alla spesa di organizzatori e visitatori su tutti i settori economici interessati, come alberghi, trasporti e commercio) la cifra sale tra i 7,3 e 8,5 milioni di euro.

Se poi consideriamo anche la ricaduta indiretta (e cioè la spesa che, a loro volta, sono messi in condizione di poter fare tutti coloro che, lavorando nel settore alberghiero, dei trasporti e del commercio, beneficiano della ricaduta diretta dell’evento) arriviamo tra 9,4 e 11,2 milioni di euro.

Se, infine, stimiamo come tutto questo modifichi i livelli di reddito e di spesa dei residenti, l’impatto economico (ricadute dirette, indirette e indotto) sale tra 11,2 e 13,4 milioni di euro e cioè6 volte i ricavi ottenuti dalla sola vendita dei biglietti.

La ricaduta d’immagine

Sul web la parola chiave “Coldplay” è diventata un veicolo per la diffusione del city brand “Torino”.

I social network hanno reso l’evento globale e con esso il capoluogo piemontese:

  • oltre 7 milioni di follower su Twitter con numerose citazioni dell’ospitalità offerta dalla città
  • YouTube si è popolato quasi in tempo reale con i video del concerto
  • Su Facebook Torino è stata spesso citata tra gli utenti che hanno preso parte al concerto

Notevole anche l’impatto sulla stampa: gli articoli sul concerto hanno dedicato spesso uno spazio alla città di Torino e nei principali quotidiani nazionali è stata elogiata l’accoglienza per il pubblico proveniente da tutto il mondo.

“Le analisi classificano il Piemonte, assieme alla Lombardia, tra le regioni economicamente forti che stanno valorizzando anche la componente turistica e culturale come fattore di diversificazione – sottolineano gli assessori regionali al Turismo, Alberto Cirio, e alla Cultura, Michele CoppolaL’impatto economico che si sta producendo conferma che ogni euro per turismo e cultura non è speso, ma ben investito, e ritorna moltiplicato sul territorio”.

“Da alcuni anni la Camera di commercio di Torino valuta le ricadute dei principali eventi sul territorio. Si tratta non solo di una fondamentale azione di trasparenza verso i cittadini – commenta il segretario generale della Camera di commercio di Torino, Guido Bolatto ma di uno strumento essenziale, specie in momenti di risorse scarse, per aiutare le istituzioni pubbliche e private a pianificare gli investimenti e le scelte di marketing territoriale”.