Meno di un anno fa a Imperia si celebrava il primo Forum Dieta Mediterranea, con i rappresentanti di 14 paesi affacciati sul Mare Nostrum raccolti a congresso nel Ponente Ligure per studiare sinergie e azioni mirate a valorizzare la Dieta Mediterranea come stile di vita, basato sul benessere e sull’alimentazione equilibrata. Il dibattito su questo importante concetto, oggi si sposta a Koroniin Grecia, per un meeting del quale sarà protagonista dal 23 al 25 agosto anche Enrico Lupi, nella multipla veste di Presidente del Forum Dieta Mediterranea, della Rete delle Città dell’Olio del Mediterraneo Re.C.O.Med. formatasi proprio a Imperia nei giorni del Forum e dell’Associazione Nazionale Città dell’Olio. La partecipazione ai lavori di Enrico Lupi, figura di riferimento per l’olivicoltura italiana e internazionale è stata riconosciuta anche del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali.

In contesti come questo sarebbe quanto mai utile poter unire le energie e le capacità – affermaEnrico Lupi – affinché il lavoro svolto da ognuno di noi sul tema Dieta Mediterranea non diventi scollegato dalle innumerevoli iniziative che si svolgono nei singoli Paesi. Bisognerebbe cercare di trovare una sintesi comune in cui “governare” in maniera intelligente e condivisa le varie attività al fine di rafforzare il messaggio culturale che vogliamo trasmettere ed anche, in questo particolare momento storico, razionalizzare le risorse economiche. Ecco che quindi propongo alle Comunità Emblematiche della Dieta Mediterranea di aprire un Tavolo di discussione e di lavoro in occasione del prossimo appuntamento del Forum Dieta Mediterranea di Imperia dal 15 al 17 novembre, per portare avanti alcuni degli spunti più urgenti emersi nella edizione del 2011, in merito a tematiche di informazione e promozione sui regimi alimentari più sani e sui risvolti positivi dell’utilizzo di ingredienti come l’olio di oliva e altri ingredienti della “dieta mediterranea”. 

L’inserimento della Dieta Mediterranea in quel più ampio sistema simbolico caratterizzato dal Patrimonio Unesco, infatti, accresce la notorietà dei prodotti e delle aree nei quali vengono coltivati e trasformati e facilita la creazione di una loro identità unica e non sostituibile. Il che significa un impulso di valore straordinario per i Paesi del Mediterraneo e le loro imprese, ma per far questo è indispensabile un testo normativo che guidi i soggetti interessati all’uso corretto dell’asset immateriale “Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale dell’Umanità”, al fine di offrire una chance didifferenziazione in più alle imprese, aiutandole a penetrare nei mercati normalmente preclusi e rinforzandone la presenza in quelli attualmente presidiati, dare certezza agli acquirenti, conferendo un segnale di qualità e tipicità del prodotto e offrire con l’idea narrativa della Dieta Mediterranea un maggiore valore ai consumatori. La Dieta Mediterranea Patrimonio Immateriale dell’Umanità rappresenta dunque una possibilità unica per generare ricchezza nel mondo rurale e alimentare, conferendo nuova vitalità al settore con l’apporto di valore aggiunto ai prodotti mediterranei, e rafforzare il legame con i territori, implementando lo sviluppo sostenibile e la conservazione delle aree rurali e del paesaggio, così da evitare lo spopolamento delle campagne in favore del tessuto sociale e della popolazione agricola.

Scopo principale dei lavori, è quello di promuovere la Dieta Mediterranea come elemento costitutivo del patrimonio culturale immateriale della regione, promuovere il dialogo interculturale tra i paesi che hanno presentato insieme la candidatura della Dieta Mediterranea come patrimonio Unesco e migliorare la diffusione di questo progetto, studiando un “marchio” identificativo e creando un portale comune della Dieta Mediterranea. Tra gli appuntamenti in programma durante la Mediterranean Diet Week di Koroni, anche un convegno sulla “Promozione dei prodotti della Dieta Mediterranea per i paesi africani”.