Lo chef Federico Francesco Ferrero scrive ai lettori di www.classtravel.it

Il cibo è viaggio. Viaggio nel sapore e attraverso i sapori. Viaggio nell’altro, negli altri, con gli altri. Viaggio nelle civiltà, nel tempo e nei ricordi. Viaggio per terra, per mare e per cielo.

L’imperatore cinese non poteva viaggiare. Sedeva in un grande palazzo dove era vittima della sua stessa funzione. Era servito da cento cuochi che per ogni pasto preparavano per lui fino a trecento piattini diversi. Nel suo regno sconfinato si produceva ogni sorta di cibo e, per divertire il
sovrano, gli ingredienti più rari, i frutti più maturi, le spezie più pregiate, attraversavano il paese ogni giorno e ogni notte per arrivare freschi nelle cucine imperiali e comporre ricette che contenevano migliaia di chilometri di viaggio.
Così l’imperatore, a ogni boccone, poteva spingersi ai confini del regno, senza muoversi da tavola. Perché mangiare è una straordinaria occasione di immobile esplorazione, come lo sono la lettura di un libro, l’ascolto di una favola antica, la visione di una pellicola d’autore. Ma il cibo va oltre. Accende chimicamente i recettori della fantasia e le immagini diventano nitide, perché hanno un attributo speciale: il sapore, una miscela di consistenza, profumo e gusto.
Nella vita il sapore mi ha fatto sognare paesi lontani, la curiosità e la passione per il cibo mi hanno spinto a visitarli e a provare, come un intrepido esploratore del gusto, qualsiasi cibo nuovo e sconosciuto. A casa, condividere con le persone a cui voglio bene gli ingredienti scovati in mezzo mondo, mi fa rivivere ogni giorno le stesse emozioni di quei luoghi. E ho constatato che nessuna fotografia può suscitare sensazioni così intense e ricordi così vividi come l’esperienza del sapore. La passione per il cibo è una straordinaria spinta a viaggiare, a muoversi, a scoprire, a mettersi in cammino.

Federico Francesco Ferrero
(federicofrancescoferrero.com)

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