SAN VITO LO CAPO (TRAPANI). Una festa di sapori e civiltà che accoglie e valorizza le differenze e celebra il cous cous come piatto della pace, elemento di congiunzione tra le tradizioni gastronomiche di tanti paesi del mondo. E’ il Cous Cous Fest, il Festival internazionale dell’integrazione culturale la cui 19\esima edizione, che si svolgerà dal 16 al 25 settembre 2016 a San Vito Lo Capo (Trapani). Intorno al cous cous, piatto povero ma diffuso in tutto il mondo nelle diversi varianti territoriali, si incontrano a San Vito Lo Capo, nella Sicilia nord occidentale, dieci paesi diversi all’insegna dell’integrazione e dello scambio. Una gara gastronomica tra chef di 10 paesi, momenti di approfondimento dedicati ai cous cous del mondo, incontri culturali e sfide di cucina sono solo alcuni degli ingredienti di una manifestazione che mette in scena anche la musica e lo spettacolo con grandi artisti e concerti gratuiti sotto le stelle.

“La rassegna è il fiore all’occhiello del nostro territorio – spiega Matteo Rizzo, sindaco di San Vito Lo Capo – e ha tagliato traguardi importanti con una storia lunga 19 anni, premi e riconoscimenti. Oggi l’evento è uno dei maggiori del panorama nazionale e riesce ad attirare, in un periodo di bassa stagione, oltre 200 mila visitatori con ricadute reali nel nostro comprensorio”.

Il Cous Cous Fest è organizzato dall’agenzia di comunicazione Feedback di Palermo in partnership con il Comune di San Vito Lo Capo ed è finanziato dai main sponsor Bia Italia Spa, leader europeo nella produzione di cous cous e leader mondiale nella produzione di cous cous biologico, Electrolux Professional, uno dei leader mondiali nella produzione e distribuzione di soluzioni professionali destinate al settore della ristorazione, Conad che promuoverà il marchio “Sapori & Dintorni” e dall’official sponsor Unicredit, gruppo finanziario europeo leader nei servizi bancari.

 Sei gli chef si affronteranno sabato 17 e domenica 18 settembre a San Vito Lo Capo cucinando le loro ricette a base di cous cous nell’ambito del Campionato italiano di cous cous Bia, intitolato all’azienda con sede ad Argenta (Ferrara), leader europeo nella produzione di cous cous convenzionale e leader mondiale nella produzione di cous cous biologico certificato, main sponsor dell’evento. I sei concorrenti sono stati selezionati attraverso un contest su tutto il territorio nazionale. Laura Faienza da Milano presenterà Cous Cous Labù, un cous cous con cozze, pomodori confit, gel di ricotta salata, colatura di alici e crema velluto di broccoli, Federico Floris di Gonnesa (Carbonia Iglesias) porta in gara Le due isole, un cous cous con verdure, pesce, frutti di mare, crema di fichi e mousse di ricotta di bottarga di muggine. Salvatore Lipari e Roberto Marino vengono da Palermo. Il primo con la ricetta Verde mare e giallo sole, un cous cous a base di tenerumi, seppie, tonno, cozze, gamberoni, pomodorini e caviale mentre Roberto Marino gareggia con un cous cous di gamberi rossi con maionaise di pomodoro al lime e pesto al finocchietto. Si chiama Cous cous degli estensi la ricetta di Simone Nerini da Ferrara, a base di gamberi di Mazara, maionaise di pomodoro al lime e pesto di finocchietto. Alberto Sanna da Samassi nel Medio Campidano presenta, infine, Black&Yellow, un cous cous con seppia, gamberi viola, cipolla di Tropea e zenzero. I sei chef si sfideranno per entrare a far parte della squadra “azzurra” partecipante al Campionato del mondo del cous cous. A giudicare le ricette saranno due giurie; una popolare – formata da 140 persone – e un’altra tecnica presieduta da Stefania Berbenni, giornalista di Panorama e composta da chef, esperti e giornalisti del settore.

La gara internazionale, l’appuntamento con il mondo
Per la prima volta a San Vito Lo Capo anche Angola e Perù

La gara gastronomica internazionale, cuore della rassegna, è la sua anima più allegra e colorata. Nelle cucine di San Vito Lo Capo si incrociano lingue, culture e religioni diverse all’insegna della multiculturalità e dell’integrazione culturale attraverso il cibo. Dieci paesi del mondo si sfidano al Cous Cous Fest tra ricette, sorrisi e cultura. Quest’anno ci saranno per la prima volta a San Vito l’Angola e il Perù. Sarà Luis Miguel, in arte chef Kitaba a rappresentare l’Angola. E’ uno degli chef emergenti più importanti dell’Africa. Nel suo Paese è una celebrità, perché conduce un programma in onda su TPA, la tv nazionale angolana, una rubrica di cucina intitolata ‘Paladares Mil’. E’ stato anche cuoco personale di diversi rappresentanti di governo. Chef ufficiale del padiglione dell’Angola all’Expo Milano 2015 dove ha spopolato con il suo gelato al baobab e segnalato dalla rivista Vanity Fair come una delle 20 tappe imperdibili dell’esposizione, Kitaba porta fino a noi dalle regioni più remote del suo paese i piatti tradizionali dell’Angola dopo un lavoro di ricerca durato mesi nei villaggi più remoti del suo paese.  La sua cucina parte dalle proprie radici regionali ed etniche, si è evoluta nel corso dei secoli sfruttando appieno anche le influenze di altre culture gastronomiche, in particolare di quelle portoghesi, brasiliane e italiane (per pasta e polenta).

Per il Perù a San Vito Lo Capo ci sarà Rafael Rodriguez. Ha collaborato con grandi chef come Luigi Pomata e Roberto Andreoni e stretto grandi amicizie con Pino Cuttaia, Luca Mozzaniga, Giancarlo Morelli e Giovanni Cattaneo. Oggi è consulente gastronomico per importanti alberghi e ristoranti in Italia, attualmente ai ristoranti Timè e Daniel, Ikea Gourmet e collabora con il ristorante Hotel Griso a Lecco. L’Italia sarà rappresentata da due chef sanvitesi, Giorgio Graziano del ristorante il Ficodindia a San Vito Lo Capo e Antonino Grammatico, in forze a Castelluzzo. La formazione sarà completata dallo chef che sarà selezionato dal campionato italiano di cous cous Bia.

Per la Francia in gara ci sarà Mohammed Herbi, chef e patron del ristorante Le Grain de Folie, nel cuore della campagna fiamminga a nord della Francia, a 30 km di distanza da Lille che gestisce con la moglie Selma. Il locale, che propone in carta diversi cous cous, è la sintesi perfetta delle passioni della coppia: la cucina, l’equitazione e il restauro. Ron e Leetal Arazi, al timone del ristorante newyorkese NYShuk (New York Shuk), rappresenteranno l’Israele. I due chef, coppia anche nella vita, sono promotori della tradizione culinaria mediorientale ed ebraica sefardita. Fieri della lavorazione a mano della semola, secondo le antiche tradizioni tramandate dalle loro comunità, con la loro cucina vogliono far conoscere e valorizzare i cibi che fanno parte della loro cultura gastronomica. Per le Mauritius torna lo chef  Vinod Sookar, executive chef del Fornello da Ricci a Ceglie Messapica (Brindisi), una stella Michelin. Per la Tunisia in gara ci sarà Nabil Bakouss, che lavora al ristorante Joia a Porta Venezia, a Milano, del grande chef di origini svizzere Pietro Leemann, premiato con una stella Michelin dal 1996. Il ristorante propone alta cucina vegetariana secondo la filosofia di Leemann all’insegna di una alimentazione sana come stile di vita e del concetto che il cibo è nutrimento per il corpo, per la mente e per la psiche.  Per gli Stati Uniti parteciperà Mary Sue Milliken, ambasciatrice di una cucina messicana moderna, che fa parte dell’American chef corps, la delegazione di chef selezionati dal Dipartimento di Stato Americano che si adopera per utilizzare il cibo come ulteriore strumento nelle relazioni diplomatiche con gli altri Paesi. Mary Sue, alla guida dei Border Grill Restaurants a Santa Monica, nel centro di Los Angeles e a Las Vegas, è anche co-autrice di cinque libri di cucina. Con lei in squadra c’è Bob Blumer, l’artista culinario autore e conduttore delle serie televisive americane Surreal Gourmet e Glutton for Punishment e conduttore di World’s Weirdest Restaurants. In gara per la Palestina George Suheil Srour, executive chef al ristorante Hareer, all’interno del Jala Food Company Beit Jala, il maggiore business club privato ed esclusivo a Ramallah che offre servizi di alta qualità per il benessere e il tempo libero di grandi imprenditori e business men. Con lui in squadra Elias Bassous, chef de partie al Jacir Palace Hotel, un lussuoso hotel 5 stelle nel cuore di Betlemme. Sarà la giovane chef El Aafyouny Ouafaa che lavora all’hotel Danieli di Venezia, un albergo Luxury Collection a pochi passi da piazza San Marco a rappresentare il Marocco.

 Il villaggio gastronomico, oltre trenta ricette di cous cous in degustazione

 Il cous cous, vero protagonista della rassegna, sarà disponibile nelle tradizionali Case del cous cous” che metteranno a disposizione oltre 30 ricette di cous cous, tra le versioni più stravaganti e i sapori della tradizione, a base di semola fornita da Bia Spa. Al villaggio gastronomico, aperto dalle 12 alle 24, anche i dolci più golosi della tradizione siciliana, abbinati ad etichette selezionate.

 L’expo village: gastronomia, artigianato e shopping in centro

 All’expo village, dalle 12 alle 24, è possibile immergersi in un coloratissimo mercato, un vero e proprio suq, alla scoperta dell’artigianato e dei manufatti tipici dei paesi in gara e siciliani in particolare.

Cooking show, grandi chef sul palco

Tra gli ospiti La Mantia, Peronaci, Sadler, Morelli e Giorgione

Per la prima volta a San Vito Sergio Barzetti, Mr alloro

Grandi chef propongono le loro ricette d’autore al pubblico della rassegna che potrà degustare i piatti, serviti al tavolo, in abbinamento ai migliori vini siciliani. Momenti di vero piacere culinario raccontati dal vivo dagli stessi protagonisti, tra curiosità, aneddoti e piccoli segreti tra i fornelli. Tra i protagonisti di quest’anno gli chef stellati Claudio Sadler Giancarlo Morelli.  E dopo il grande successo dello scorso anno tornano a San Vito Lo Capo il grande e grosso Giorgione, protagonista della serie  televisiva “Giorgione Orto e Cucina” su Gambero Rosso Channel e Sonia Peronaci, cuoca, scrittrice, blogger e protagonista, su Rete 4, della trasmissione “Le ricette di Sonia”. Sul palco anche Luigi Pomata, uno dei migliori chef di tonno d’Italia, patron di tre ristoranti in Sardegna e volto della Prova del cuoco, Fabrizio Nonis, chef, reporter, oltre che l’anima dell’Accademia Gastronomica Marrakchef Express a Marrakech e Sergio Barzetti, che si auto definisce Mr Alloro. Per gli appuntamenti di Electrolux Experience saranno protagonisti Federico Della Vecchia, chef del ristorante Bioesserì, l’unico certificato biologico a Palermo, Giuseppe Costa, una stella Michelin alla guida del ristorante Il Bavaglino, a Terrasini (Palermo), Andrea Macca, del ristorante Donna Carmela, all’interno dell’omonimo resort a Riposto (Catania) e Giuseppe Giuliano, maestro di cucina e pasticcere, executive chef della Federazione italiana cuochi. 

Sarà l’oste e cuoco Filippo La Mantia il protagonista delle ricette di Bia cous cous. Il pubblico della rassegna potrà assaggiare alcune delle sue ricette realizzate con materie prime di alta qualità, in abbinamento ad etichette siciliane. Spazio anche alla vera tradizione del cous cous e alle antiche ricette che si tramandano da generazioni sul territorio. A raccontarla saranno gli chef sanvitesi Peppe Abate, Rocco Pace, Ignazio Galante e Giovanni Torrente. Grandi chef sul palco anche per gli appuntamenti Sapori & Dintorni Conad che vedranno protagonisti Igles Corelli del ristorante Atman di Pescia e Salvatore Tassa, del ristorante Colline Ciociare, entrambi una stella Michelin, ma anche Fabrizio Barontini, lo chef di origini liguri del ristorante Il gallo rosso di Iseo (Brescia), e Stefano De Gregorio di Busto Arstizio (Varese), chef resident di Saporie Lab a Milano. Torna anche quest’anno Mutti, da quattro generazioni leader nella lavorazione del pomodoro. Lo storico triplo concentrato  dell’azienda sarà protagonista di due cooking show firmati da Filippo La Mantia e Sonia Peronaci. Un appuntamento sarà dedicato all’oro verde del territorio, l’olio dal sapore unico che si estrae negli uliveti della zona con la firma dei Pregiati Oleifici Barbera. Per partecipare ai cooking show e degustare le ricette dei grandi chef occorre acquistare il ticket di 10 euro in vendita presso la biglietteria del PalaBia.

 Café le cous cous, il talk show del Festival

Chef, giornalisti, esperti ed ospiti internazionali saranno i protagonisti di Café le cous cous, il tradizionale appuntamento con i talk show del Cous Cous Fest. Giovedì 22 e venerdì 23 settembre alle 21:30, i protagonisti del Cous Cous Fest si confrontano sul palco in piazza Santuario, prima dei concerti in programma. Giovedì ad animare il dibattito sarà il giornalista e conduttore televisivo Gianluigi Nuzzi, famoso per avere firmato il libro inchiesta Vaticano Spa, best seller nel 2009, tradotto in quattordici lingue. A salire sul palco saranno, tra gli altri, i giornalisti Antonio Calabrò e Giorgio Mulè, direttore del settimanale Panorama, il giornalista e scrittore Giuseppe Di Piazza, autore, tra gli altri del libro “I quattro canti di Palermo” e l’oste e cuoco di origini palermitane Filippo La Mantia. Venerdì 23 il talk show sarà condotto invece da Marzia Roncacci, giornalista del Tg 2 e conduttrice della trasmissione “Tg 2 Insieme”. Tra gli ospiti attesi in piazza Santuario gli chef stellati Claudio Sadler e Giancarlo Morelli, una delle food blogger più  note in Italia per il settore food, Chiara Maci, volto televisivo di La7 e FoxLife dove è stata protagonista del programma Vita da food blogger, ma anche sommelier e consulente di diverse aziende. La serata di venerdì vedrà anche la partecipazione della chef e conduttrice Sonia Peronaci che presenterà il suo ultimo libro edito da Rizzoli, La mia cucina dove  racconta la sua idea di cucina e propone al suo pubblico 100 nuove ricette spiegate passo dopo passo e arricchite da trucchi e approfondimenti.

Cous Cous Live Show
Soler, Annalisa, Luca Carboni, Edoardo Bennato e Giusy Ferreri in concerto gratuito

La sera esplode la musica a San Vito Lo Capo. Alvaro Soler, Annalisa, Luca Carboni, Edoardo Bennato, Giusy Ferreri e tanti altri. Quest’anno i big della musica italiana e internazionale saranno a San Vito Lo Capo in concerto gratuito. Si comincia venerdì 16 settembre con la band dei Kachupa con il loro “Giù la maschera tour”. Tra le corde del Mediterraneo e dei Balcani, questa band nata per strada, propone una nuova patchanka al femminile. Si comincia già alla grande sabato 17 settembre con Alvaro Soler e il suo singolo Sofia, tormentone dell’estate con 70 milioni di visualizzazioni su Youtube e doppio disco di platino in due mesi dall’uscita. Quella di San Vito Lo Capo sarà l’unica tappa del centro-Sud Italia delle 4 date nazionali dell’attesissimo tour estivo del cantautore spagnolo. Musicista di soli 24 anni, Alvaro Soler si è fatto conoscere in tutto il mondo la scorsa estate con El Mismo Sol, certificato 5 volte platino. Vincitore del Coca-Cola Summer Festival e, per due anni di seguito, del premio RTL per la canzone dell’estate, Soler porterà a San Vito Lo Capo la sua vibrante gioia spagnola e i suoi riff super orecchiabili che sono i protagonisti dell’estate. Eterno Agosto, il suo primo album uscito il 23 giugno dell’anno scorso e registrato a Berlino dove Alvaro vive, è stato consacrato il disco dell’estate, un connubio perfetto capace di trasmettere gioia e energia, suoni contagiosi e un’atmosfera estiva che non ha fine. Reduce da un anno di successi, il giovanissimo artista che i giornali scandalistici accostano ad Emma Marrone, è stato scelto per formare la nuova giuria per la decima edizione del talent X-Factor che andrà in onda quest’autunno. Domenica 18 settembre si ride con i Soldi Spicci show del duo comico formato da Claudio Casisa e Annandrea Vitrano, lanciato da Colorado Café, che spopola sul web raccontando le relazioni di coppia e gag quotidiane.

Lunedì 19 settembre sale sul palco Annalisa, la cantautrice lanciata dalla 10^ edizione del talent Amici di Maria De Filippi nel 2011, anno in cui vince il premio della critica. Oggi ha firmato quattro album da solista, 18 singoli ottenendo tre dischi di platino e cinque dischi d’oro. Il suo album “Splende” è stato tra i più venduti del 2015 e il tour ha realizzato il tutto esaurito in ogni data. Dopo aver incantato il pubblico del Festival di Sanremo con il brano “Il Diluvio Universale”, Annalisa porterà sul palco di San Vito i successi dell’ultimo album di inediti Se avessi un cuore oltre ai brani più amati del suo repertorio. Martedì 20 settembre fa tappa a San Vito Luca Carboni, con il suo tour Pop up tour 2016 che prende il nome dall’ultimo album, il dodicesimo, del grande artista pop italiano, già certificato disco d’oro per la super hit Luca lo stesso, da settimane ai vertici delle classifiche di vendita e dell’airplay, con milioni di visualizzazioni su YouTube. Premiato ai Wind Music Award 2016 nella categoria Album Oro, Pop up è un disco leggero e ironico, undici brani colorati e ultra pop che sono lo specchio di una fase “magica” della sua lunga carriera. Lo ha dimostrato con questo album e lo sta dimostrando con il tour, pieno di suoni nuovi e sorprese. Il cantautore bolognese, accompagnato dalla sua band, sarà  il protagonista di un live molto “fisico” e “metafisico” allo stesso tempo che metterà in scena il sound di Pop up ma anche arrangiamenti inediti e nuove versioni in chiave electro ed electropop del suo repertorio. Lo spettacolo sarà un viaggio live con solide radici nel pop degli anni ‘80 e uno sguardo verso il futuro con tutti i grandi successi – da Farfallina a Mare mare, da Ci vuole un fisico bestiale a Silvia lo sai, da Mi ami davvero a La mia ragazza – e le canzoni del nuovo album. Mercoledì 21 settembre il palco è di Edoardo Bennato, l’artista che coniuga, ad alti livelli, rock e cantautorato. Il cantautore di origini napoletane porterà a San Vito Lo Capo tutti i successi dell’ultimo album di inediti, Pronti a salpare, il 18esimo registrato in studio: 14 brani che spaziano dalla ballata sognante (il primo singolo Io vorrei che per te, scritto con il fratello Eugenio e Gino Magurno) al rock politico-scanzonato (Al gran ballo della Leopolda), fino all’autobiografico e riuscitissimo talkin’ blues A Napoli 55 è ‘a musica’. L’artista ha firmato brani che fanno parte della storia della musica italiana, da Sono solo canzonette a Il gatto e la volpe, da L’isola che non c’è a Le ragazze fanno grandi sogni fino al più recente Afferrare una stella. Tutti successi che ripercorrono le sue più importanti tappe artistiche e faranno rivivere le emozioni ed i ricordi, come se fossero la colonna sonora degli ultimi trent’anni. Sognatore indefesso e Peter Pan ostinato, Bennato incanterà il pubblico con la armonica e kazoo, ripresentandosi a San Vito per quello che è, un artista-marinaio, pronto a salpare verso luoghi per nulla comuni e casomai eccezionali. Giovedì 22 settembre è la volta della voce unica e inconfondibile di Giusy Ferreri, lanciata nel 2008 dal talent X Factor, che fa tappa al Cous Cous Fest con il tour estivo Hits, la raccolta che contiene i più grandi successi e 3 inediti, segnando l’inizio di un nuovo e importante capitolo della sua carriera. Sul palco di San Vito Lo Capo l’artista porterà tutta la grinta che la contraddistingue e i suoi brani più noti, come la hit assoluta dell’estate 2015 Roma-Bangkok (in collaborazione con Baby K), il singolo d’esordio Non ti scordar mai di me, il duetto con Tiziano Ferro L’Amore e basta e Ti porto a cena con me, uno dei due brani che l’artista ha presentato al Festival di Sanremo 2014. A loro si affiancano i tre inediti Volevo te (certificato disco di platino), Come un’ora faPrometto di sbagliare. Venerdì 23 la Parata Africa Mandingue e il concerto del cantautore emiliano-romagnolo Paolo Simoni con i brani del suo ultimo album “Noi siamo la scelta”, aperto ai temi sociali e dedicato ai trentenni di oggi. Sabato il gruppo Africamandingue de Guinee presenta lo spettacolo Memorie della Guinea: danze, maschere e ritmi tradizionali del paese africano. Seguirà BEATecletico feat. DJ Renato/g.lo, una miscela esplosiva e festaiola di suoni, ritmi multietnici e non convenzionali. Domenica si chiude con il cabaret garbato ed intelligente di Roberto Lipari, lanciato dalla trasmissione Eccezionale veramente su La7, che presenta “Battipanni…Lipari tutto”, lo spettacolo che ritrae personaggi ed ambienti dell’attualità, in toni che vanno dalla pacata ironia alla denuncia sociale. Aprono lo show il  duo Giorgio Gulì e Luca De Paoli, più noti come Radio Lcs. Al termine dello spettacolo si balla fino a tardi con le note dei dj Luca De Paoli e Giorgio Guli.

 I numeri dell’edizione 2015

250 mila visitatori

60 mila ticket di degustazione (46mila nel 2014)

10 i giornalisti presenti in giuria

70 giornalisti accreditati provenienti anche da Francia, Danimarca e Austria

12 mila litri di vino

Oltre 5 tonnellate di semola di grano duro

60 mila porzioni di dolce siciliano tra cassatelle, cannoli e sfince

1 tonnellata di olio extravergine d’oliva

80 stand e oltre 120 espositori

Dieci paesi partecipanti da 3 continenti

500 persone coinvolte nell’organizzazione

Il cous cous

Il cous cous, piatto giramondo, unisce in sé il globale e il locale. Ovunque sia approdato, in giro per il mondo, il piatto ha sposato le caratteristiche del territorio, legandosi profondamente alle tradizioni, religiose e conviviali dei popoli e diventando, volta per volta, maftoul, kseksou, cuscus, cascasa, sekso, kskso, kuskus, kuski, burgul o tabouleh.

Questa tradizionale pietanza a base di semola di grano, cotta a vapore, servita con un bouillon aromatico arricchito del sapore delle verdure di stagione, legumi, aromi e spezie, carne o pesce, rappresenta da sempre il piatto simbolo della cucina maghrebina, specie nei giorni di festa. Il cous cous, nonostante l’eterogeneità delle tradizioni, conserva una natura conviviale: un unico piatto rotondo dal quale tutti possono attingere semplicemente con le mani dopo il rituale Bismallah (“in nome di Dio”), o, al massimo, con pane lievitato prendendo un pezzo di carne o di verdure e formando una pallina con la semola. Il Corano, a tal riguardo, dispone addirittura che il cous cous vada mangiato con le so­le tre dita della mano destra, per distinguersi dal diavolo che mangia con uno, dal Profeta con due e dall’ingordo che ne usa cinque. Il termine cous cous indica sia la “semola” che il piatto completo, nella sua terra d’origine, dal Marocco alla Libia. Questa semola si presta a una varietà infinita di piatti: da quello più semplice con lo smen, un burro “fermentato” e un bicchiere di latte cagliato, ai ricchissimi cous cous delle feste di matrimonio e di ricevimento. Si tratta di una specialità presente in innumerevoli versioni regionali e stagionali dal Marocco alla Libia, dall’Algeria alla Tunisia. Ma superato l’Egitto, se ci spostiamo nel Mediterraneo verso il Medio Oriente o nell’area turco balcanica, i chicchi di semola assumono altre forme e denominazioni e sono spesso sottoposti ad un diverso procedimento di lavorazione e cottura. Un piatto locale, dunque, il cous cous, ma al tempo stesso globale: non partecipa all’omologazione del gusto ma si esprime in tante e diverse contaminazioni territoriali.

 San Vito Lo Capo,  bagliori e profumi di Mediterraneo

Il tempo scorre lento, la brezza e il sole conciliano il relax. Le case basse e bianche sono punteggiate da macchie di fiori. Nei dintorni torri antiche, grotte e calette, e poi un mare dai colori unici, la sabbia di una luce accecante, il bianco dei gelsomini e l’amaranto delle buganvillee. San Vito Lo Capo, punta di diamante della provincia di Trapani, è la perfetta commistione di quanto c’è di più bello nel mar Mediterraneo, la sintesi perfetta di colori, profumi, scorci e scenari indimenticabili. Come quelli delle vicine riserve di Monte Cofano e dello Zingaro, due oasi speciali, spettacoli naturalistici che hanno pochissimi eguali a queste latitudini e circondano San Vito come in un abbraccio.

 Le onde di ogni sfumatura, le spiagge dorate, il sole più caldo

Il mare dai fondali incontaminati, qui, è la regola, non l’eccezione. Legambiente ha riconfermato anche quest’anno il suo più alto riconoscimento al litorale di San Vito Lo Capo, le cinque “vele”. Il perché è presto spiegato: lo specchio di mare ha acque basse e cristalline, di tutte le sfumature di blu, l’ambiente marino è unico, la spiaggia di sabbia dorata – accessibile anche a chi ha diverse abilità motorie – è lunga oltre un chilometro, con numerosi lidi attrezzati, ed è punteggiata di palme e baciata dal sole.

Baie e grotte, scogli e insenature: la natura è sempre una sorpresa

I dintorni di San Vito Lo Capo non la fanno sfigurare. A levante e a ponente, tra graziose calette e splendide spiagge, i suggestivi tratti di costa, rocciosa o sabbiosa, aspettano solo un tuffo: golfi, piccoli baie, scogli modellati dal tempo e dall’acqua, insenature, grotte marine. La costa di levante, quella che conduce e attraversa la riserva dello Zingaro, è puntellata di sorprese e meraviglie, autentici sogni ad occhi aperti, dal promontorio roccioso di Cala Tonnarella alle rocce selvagge di Cala Marinella e Cala Berretta, dalle incontaminate – ricche di flora e fauna – Cala Punta Leone e Cala ‘Disa alle trasparenti Cala Ficarella e Cala Torre dell’Uzzo. Anche la costa di ponente offre angoli di una bellezza mozzafiato, magari da raggiungere soltanto a piedi o in mountain bike, come Cala Mancina e Cala Topata, tra costoni di roccia, arenili di scogli, ma anche spiagge di sabbia finissima come quella di Calazza e di Rina Santa Margherita.

 Un passato tra storia e leggende

Comune da poco più di una cinquantina d’anni, il territorio di San Vito Lo Capo ha fatto i conti con i popoli e con le civiltà che hanno investito nei secoli la Sicilia. Alla storia (dai primissimi insediamenti del Paleolitico superiore fino alle colonizzazioni da parte di fenici, arabi, normanni e aragonesi) si affianca anche la leggenda, quella di San Vito martire, patrono del paese: giovane patrizio andato via da Mazara (per sfuggire alle persecuzioni dell’imperatore Diocleziano), con la nutrice Crescenzia e l’istitutore Modesto, che lo avevano convertito al cristianesimo: tutti loro furono vittime di persecuzioni, torturi e prigionia. Già nel 300 fu intitolata una prima cappella a San Vito a cui, tuttora, è dedicato il Santuario quattrocentesco, che si trova nella piazza principale; sulla strada provinciale che porta da San Vito a Macari c’è la cappella di Santa Crescenza, dalle forme tipicamente arabe: qui, secondo la leggenda, la santa infranse il divieto di girarsi a guardare la cittadina, che aveva fondato con Vito, trasformandosi in pietra. Altre tracce di storia? La tonnara del Secco, dove sono conservati i resti degli impianti di lavorazione del pesce, ma non più in funzione dalla fine degli anni Sessanta. Ma anche il faro, datato 1875, e le antiche torri di avvistamento del XVI secolo – Sceri, Isolidda, Torrazzo e Impiso – che dominano il paesaggio di San Vito e, in origine, servivano a difendere la costa dai saccheggi dei pirati. Pezzi di memoria.

 Il palato non ha tregua: cous cous, pesce fresco e “caldofreddo”

Protagonista assoluto della gastronomia locale, vera eccellenza, è il cous cous, piatto tipico di molti paesi arabi, qui preparato prevalentemente secondo la ricetta tradizionale del territorio, con la zuppa di pesce e disponibile in tutti i ristoranti della cittadina. Cous cous a parte, c’è l’imbarazzo della scelta: pesce fresco, ricci e pescespada, ma soprattutto tonno, quello salato, quello aromatizzato, la cosiddetta “sasizzella”, ma anche ventresca e bottarga. Altro piatto da non perdere è la tipica pasta fresca locale, le cosiddette busiate. condite col pesto alla trapanese, pomodoro, aglio e prezzemolo. Per finire in bellezza ogni pasto non mancano i dolci: tentazioni comuni per il palato sono cannoli, cassate, granite e gelati di ogni tipo; la golosità assoluta da queste parti, però, è il “caldofreddo”, una coppa con fondo di gelato, cappello di pan di spagna imbevuto di rhum, ricoperto da panna montata e una colata di cioccolata calda.

 Infoline: Ufficio turistico di San Vito lo Capo, tel. 0923 974300

 Maggiori informazioni sul sito www.couscousfest.it

 Facebook:  https://www.facebook.com/CousCousFest

Twitter: https://twitter.com/Cous_Cous_Fest

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