L’autore di questo libro, Sandro Veronesi, vincitore del premio Strega e di premi internazionali, intitola questa sua opera “Colibrì”, l’uccellino più piccolo al mondo, simile al protagonista Marco Carrera. La madre, sin da bambino, lo chiamava Colibrì per una carenza dell’ormone della crescita che lo aveva mantenuto piccolo. In seguito, Colibrì avrà poi un altro significato: Marco, specialista in oftalmologia, si troverà infatti ad affrontare grossi problemi.

Lo psicologo che segue la moglie Marina, gli comunica una brutta notizia che gli stravolgerà la vita: è incinta di un altro uomo. La vita di Marco inizia ad essere costellata di grandi difficoltà: la morte precoce della sorella sarà il primo dei dolori devastanti; il matrimonio con Marina, pieno di tradimenti; l’amore mai consumato con Luisa, a cui rimane legato attraverso un rapporto epistolare e la morte della figlia Adele.

Le immagini di questo romanzo sono intrise di nostalgia e di rimpianti. Nella vita le cose, purtroppo, spesso vanno in modo diverso da come dovrebbero andare. Luisa, la donna amata da Marco, gli dice che è un colibrì perché come il colibrì impiega tutta la sua energia nello stare fermo in volo riesce a fermare il tempo intorno a sé, e certe volte a ritrovare quello perduto, cosi come il colibrì è capace di volare all’indietro.

In mezzo alle tempeste della vita, Marco riesce a trovare se stesso e i suoi valori. Il colibrì è un romanzo semplice e complesso come la vita. Si parla del coraggio e della forza necessari per restare fermi, saldi quando tutto intorno crolla. Davanti al dolore, alla disperazione che potrebbero portare alla resa, l’autore esprime invece grande amore per la vita nonostante le difficoltà. Il libro trasmette un messaggio di speranza: nelle situazioni drammatiche resta solo la bellezza dei sentimenti che riscattano le sofferenze.

La lettura di questo romanzo è piacevole ed avvincente. Consigliato da leggere.

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