E’ previsto per il prossimo 28 ottobre il lancio della programmazione Bolivia di Viaggi Solidali, tour operator torinese da anni specializzato nell’organizzazione di viaggi di turismo responsabile in Italia e nel mondo. La nuova destinazione entra a catalogo nella collezione dei viaggi “cultura” ed in 20 giorni porterà i viaggiatori a scoprire i due patrimoni più preziosi della Bolivia: i paesaggi naturali selvaggi e grandiosi, tra i più intatti ed affascinanti dell’intero continente americano, e le numerosissime comunità indigene che li popolano, ognuna caratterizzata da riti, usi e costumi propri, ma tutte accomunate da una fedeltà autentica ed ancora molto radicata alle tradizioni culturali di questa terra.

Tra le tante tappe dell’itinerario troveremo Potosì, dichiarata dall’Unesco Patrimonio Culturale dell’Umanità, che dall’alto deI 4.000 metri di altitudine rivela i suoi splendidi palazzi, testimonianza storica di una città che fu la più ricca del Sud America ai tempi della colonizzazione spagnola, per via delle miniere d’argento di Cerro Rico.
E poi i maestosi panorami andini della Cordigliera di Los Frailes, che faranno da sfondo al trasferimento alla volta del Salar de Uyuni, il deserto salato più grande e più alto al mondo: il silenzio dei luoghi, la limpidezza dell’aria ed i mille toni che la luce assume durante il giorno amplificano l’incredibile sensazione di irrealtà offerta da questi paesaggi, spesso punteggiati da greggi di lama e di alpaca.

Il contrasto del blu del cielo con il bianco del salar sarà invece l’intensa nota dominante durante l’attraversamento del deserto alla volta del suo centro, dove si trova l’Isla del Pescado, una collina di origine vulcanica, popolata di cactus centenari e dalla cui sommità si gode di un magnifico paesaggio sul salar.
Ed ancora un incredibile spettacolo cromatico attenderà i viaggiatori alla Laguna Colorada le cui acque, di un rosso cupo per un tipo particolare di plancton che vi cresce, contrastano con il colore bianco-ghiaccio delle sponde e con il rosa intenso dei fenicotteri che qui nidificano, mentre poco lontano il turchese intenso delle acque della Laguna Verde riflette il bianco puro della neve che incappuccia il vulcano Licancabur e quello dell’incessante rincorrersi delle nuvole.

Ma il fascino della Bolivia non è solo natura. Il paese è infatti la regione andina in cui in assoluto è più marcata la presenza delle comunità autoctone, che costituiscono oltre l’80% della popolazione, un fattore che, insieme alla mancanza di un vero e proprio turismo di massa, rende la scoperta di questi luoghi un’esperienza culturale ed umana particolarmente intensa.
Andrea De Luca

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