In Sicilia la vendemmia si fa di notte

La selezione delle uve Zibibbo da destinare all'appassimento è un processo lungo e certosino. Foto di: Enrica Frigerio

“Il caldo africano sta portando a cambiare anche il modo di vendemmiare. Lo insegna una grande azienda come Donnafugata, con i vigneti nel cuore della Sicilia Occidentale, pioniera della “vendemmia notturna” che effettua da 13 anni. L’appuntamento era per venerdì notte e appassionati e clienti l’hanno potuta seguire anche in diretta streaming su Internet”. Lo sottolinea Confagricoltura che ricorda come la vendemmia sia ufficialmente partita in tutta Italia anche se si entrerà nel vivo dopo ferragosto.

“La vendemmia si presenta inferiore in quantità, a causa della siccità, ma con uve di altissima qualità. Il problema è l’assenza di piogge che può impedire agli acini di ingrossarsi e colorarsi. Chi ha la possibilità mette in conto irrigazioni di soccorso, che comportano oltre tutto aumenti dei costi aziendali. In regioni come il Piemonte, al contrario si contano i danni di maltempo e grandinate”.

“Comunque non tutto il caldo viene per nuocere – fa presente Confagricoltura -. In molte zone le alte temperature hanno consentito un processo di maturazione naturale, abbattendo o limitando i trattamenti. Generalmente una primavera climaticamente favorevole, con la giusta alternanza di bel tempo e precipitazioni, ha assicurato alle uve una crescita lineare, senza muffe”.

Il 10 di Agosto 2012 Donnafugata ha  condiviso con 1500 amici le emozioni dell’inizio della Vendemmia Notturna. Ti sei perso la diretta e vuoi vivere riviverne le emozioni? Guarda il video della serata e condividilo con i tuoi amici: http://donnafugatalive.com

Il nome Donnafugata, letteralmente “donna in fuga”, fa riferimento alla storia della regina Maria Carolina, moglie di Ferdinando IV di Borbone che ai primi dell’800 – fuggita da Napoli per l’arrivo delle truppe napoleoniche – si rifugiò in quella parte della Sicilia dove oggi si trovano i vigneti aziendali. Questa vicenda ha ispirato il logo aziendale, ovvero l’effige della testa di donna con i capelli al vento che campeggia su ogni bottiglia.

Fu lo scrittore Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel romanzo Il Gattopardo, ad indicare con il nome di Donnafugata quei possedimenti di campagna del Principe di Salina che accolsero la regina in fuga e che oggi ospitano i vigneti aziendali.

I vini di Donnafugata interpretano la Sicilia e ne raccontano con passione l’universo sensoriale. Natura del suolo, esposizione, altitudine, andamento climatico e vitigno sono le principali variabili in gioco per ottenere vini che esprimano in modo autentico l’appartenenza a terroirs unici.

Dopo aver scelto l’abbinamento vitigno-territorio, la viticultura mirata “legge” con attenzione e sensibilità la vigna nella sua interazione con l’ambiente per portare l’uva al suo apice qualitativo. I frequenti assaggi delle uve sul campo consentono di individuare il momento ideale della vendemmia per ogni singolo vigneto.

I processi di cantina prevedono l’uso di tecnologie semplici e rispettose dell’integrità di uve, mosti e vini. Lo staff tecnico, con degustazioni continue, verifica gli obiettivi sensoriali, la rispondenza al frutto e al territorio.

Intervenendo sui processi in corso, in vigna ed incantina, l’enologia di precisionridefinisce anno dopo anno i confini della qualità. Lo staff è composto da tecnici competenti e affiatati (agronomo enologo, responsabile del controllo qualità, cantinieri e responsabili del vigneto) che accompagnano le fasi del processo produttivo affinché la natura faccia al meglio il suo corso

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