il tempio del monte Koya - Shikoku

Lontano dalla capitale Tokio e dalle grandi città industriali le tre isole che contornano il Mare Interno sono ancora autenticamente giapponesi.

La strada di “Shimanami-Kaido” collega le isole principali di Honshu e Shikoku attraverso sette magnifici ponti. Il percorso attraverso il Mare Interno è ricco di straordinari paesaggi: tra gli isolotti caratteristici si aprono scorci di mare di un azzurro intenso, costellato da imbarcazioni e navi di ogni dimensione.

Il Mare Interno, Seto-Naikai in Giapponese, è delimitato dalle tre isole principali di Honshu, Shikoku e Kyushu. Oggigiorno la traversata delle isole di Honshu e Shikoku risulta estremamente semplice e piacevole, grazie alla costruzione della serie dei sette ponti, fra cui quello di Seto Ohashi, quello di Akashi-kaikyo Ohashi e quello di Shimanami-Kaido. Un servizio di barche e traghetti, inoltre, collega le due isole con partenza dalle città di Osaka, Kobe, Hiroshima, Onomichi e Wakayama.

Takamatsu - Shikoku

Il Mare Interno è straordinariamente calmo, tranquillo e bello, compreso com’è in un clima temperato e ricco di paesaggi marini estremamente suggestivi. Più di 600 isole ne ornano la superficie, coprendo un’area di 8200 kmq. Nulla è più divertente che andare a piedi o in bicicletta lungo la “Shimanami-Kaido”, una strada di 60 chilometri totali, per chi vuole assaporare tutte le meraviglie di una vista panoramica. La “Shimanami-Kaido”, con i suoi sette ponti che collegano sei isole minori tra Honshu e Shikoku, offre un punto di vista ideale. Il variegato paesaggio costiero presenta un interessante scenario di piccoli porti, villaggi di pescatori, saline e fattorie posate sui dolci pendii delle isole.

È possibile raggiungere il villaggio culturale di Nao-shima,sull’ isola di Nao-shima, in 1 ora e 30 minuti di treno, pullman o battello con partenza da Okayama. Il “villaggio” ospita un bel museo d’arte contemporanea e la sua architettura si fonde armoniosamente con la serenità dell’ambiente naturale dell’isola.

Shikoku

L’isola di Shikoku è divisa in quattro province e ognuno dei suoi quattro capoluoghi è un’antica città fortificata. La bellezza naturale dell’isola, esaltata dai tratti paesaggistici costieri – pittoresca la parte del Mare Interno, più dinamica la parte dell’Oceano Pacifico -, ne accentua le attrattive turistiche. Accedere all’isola è diventato molto semplice da quando esiste una linea di autobus che collega direttamente le principali città della regione del Kansai sulla parte di Honshu con quelle di Shikoku.

Naruto è famosissima per vortici giganti provocati dalle maree proprio nello Stretto di Naruto. Se si desidera vedere da più vicino questi affascinanti vortici d’acqua, è possibile prenotare un’escursione su un battello da diporto

Sull’isola di Shikoku è praticato il pellegrinaggio agli 88 templi. Si tratta di una tradizione collegata al culto del sacerdote buddista Kukai, la strada che si percorre per visitare tutti i templi somma 1200 chilometri! I pellegrini vengono chiamati “o-henro-san” e ognuno di loro ha il suo particolare motivo per partire: chi per uno scopo spirituale, chi per pregare per qualcuno e per qualcosa, o per una qualsiasi altra ragione. Gli abitanti di Shikoku si mostrano caritatevoli nei confronti di questi fedeli offrendo loro cibo o alloggio gratuitamente, questa generosità viene chiamata “osettai” in giapponese.

Specialità dello Shikoku

Palamita (Provincia di Kochi) – La palamita, pesce della famiglia dei tonni, è molto apprezzata in Giappone e il nobori-katsuo (palamita del nord ) è un piatto di qualità. La regione di Tosa, nei pressi di Kochi, è famosa per la qualità della sua palamita, divenuta il pesce simbolo della provincia. Deliziosa in sashimi, viene utilizzata anche in numerosi piatti tradizionali della regione, come il sawachi. Ma il piatto più celebre è senza dubbio il tataki, in cui il filetto di palamita viene leggermente grigliato e servito indorato all’esterno e crudo all’interno. Subito dopo che è stato grigliato, il filetto viene passato in acqua ghiacciata per arrestarne la cottura e perché si asciughi rapidamente. Tagliato in tranci, questo filetto viene servito con dei porri crudi, dello zenzero, una specie di basilico o dell’aglio e si mangia dopo averlo inzuppato in una salsa al ponzu a base di un agrume giapponese che conferisce un tocco di acido.

Tai o orata (Provincia di Ehime) – L’orata occupa un posto speciale tra le varietà di pesci del Giappone. L’orata rossa giapponese, soprannominata “il Re dei pesci”, è fin dai tempi più antichi un elemento essenziale nei riti e nelle celebrazioni. In gastronomia ha il vantaggio di avere una bella forma, un gusto finissimo, una carne soda e di offrire numerose possibilità di utilizzo. La stagione migliore in cui apprezzarne la cucina è aprile e maggio. Nutrendosi di gamberetti, granchi e molluschi, le orate catturate nel Mare Interno hanno un sapore unico. Ehime, piccola località che si trova sulla costa del Mare Interno, vanta un piatto tradizionale chiamato taimeshi che può essere preparato in due modi. Nel primo modo, l’orata si cuoce col riso. Nel secondo modo, il sashimi di orata viene ricoperto con una salsa speciale mescolata a del tuorlo d’uovo e il tutto viene servito col riso. Nell’uno o nell’altro modo, questo piatto può essere degustato soltanto a Ehime.

Sanuki Udon

Sanuki udon (Provincia di Kagawa) – La Provincia di Kagawa è soprannominata “il regno degli udon” per molti produttori e ristoranti specializzati in questo tipo di pasta di grano. Gli udon della regione di Sanuki sono noti per la loro consistenza compatta e la loro leggerezza. Secondo la ricetta più semplice, la pasta è coperta con un brodo di alghe laminari condito in salsa di soia e servita come una zuppa. È possibile aggiungere un po’ di porro a listelle, zenzero, uova o semi di sesamo. Questa zuppa può essere accomodata con diversi ingredienti, come dei frutti di mare o della tempura di verdure. Si possono trovare molti ristorantini che propongono la ciotola di sanuki udon a partire da 100 fino a 200 yen (circa 1 euro).