Premio a “Mondo Solidale” nella giornata per l’Alzheimer

Il rapporto mondiale presentato in contemporanea a Milano, Londra e New York. In tutto il mondo ci sono circa 18 milioni di malati.La paura della discriminazione.

Repubblica.it ha ricevuto un premio della Federazione Alzheimer e UNAMSI, per l’articolo apparso nella sezione Mondo solidale,  firmato da Anna Maria De Luca. La cerimonia della premiazione – Repubblica.it è stato l’unico giornale online a ricevere il riconoscimento – è avvenuta a palazzo Marino, presente l’assessore al Comune di Milano, con delega alla Cultura della Salute, Pierfrancesco Majorino. Tutto è avvenuto nella Giornata mondiale dedicata a questa patologia, che ha coinciso anche con la presentazione del rapporto mondiale, reso noto in contemporanea a Milano, Londra e New York.

Il rapporto. Sono circa 18 milioni i malati in tutto il mondo, ma nel 2025 si stima che saranno 34 milioni: è la malattia di Alzheimer, la più comune fra le demenze senili. Le dimensioni del fenomeno sono quelle di una pandemia senza fine, considerando l’emergenza invecchiamento e i numeri del rischio: la probabilità di demenza riguarda un over 65 su 8, e addirittura un over 85 su 2,5. Ma ai dati drammatici comunicati in aprile dall’Oms, si aggiunge la piaga dello stigma emersa oggi dal Rapporto mondiale Alzheimer 2012: un quarto dei pazienti con demenza (24%) e un decimo dei familiari di una persona malata (11%) nascondono la diagnosi per la paura di essere discriminati.

Discriminazione sociale. In generale, il 75% dei malati e il 64% dei familiari denunciano che lo stigma e l’esclusione sociale sono i principali ostacoli per le persone con demenza e per chi le assiste. Nel terzo millennio l’Alzheimer resta un tabù, “insabbiato” per vergogna. Il Rapporto 2012, dedicato al tema “Superare lo stigma della demenza”, è stato diffuso oggi dall’Adi (Alzheimer’s Disease International) e per il nostro Paese dalla Federazione Alzheimer Italia . Il documento si basa su un sondaggio che ha coinvolto 2.500 persone (malate e familiari) in oltre 50 nazioni. Poco più del 50% degli intervistati con demenza soffriva di malattia di Alzheimer, e poco meno della metà aveva meno di 65 anni. Il Rapporto svela dunque che il 24% delle persone con demenza e l’11% dei familiari ammettono di nascondere la diagnosi.

I problemi da affrontare. Chi ha meno di 65 anni, in particolare, teme di dover affrontare problemi sul posto di lavoro o con la scuola dei figli. Il 40% dei pazienti dichiara inoltre di non essere coinvolto nella normale vita quotidiana e quasi il 60% dice di essere evitato dagli amici e anche dagli stessi familiari. Il 24% dei familiari percepisce sensazioni negative nei propri confronti, mentre il 28% ritiene di essere trattato in modo diverso o addirittura evitato. Sia i malati che i familiari ammettono di aver rinunciato a stringere relazioni sociali a causa delle difficoltà incontrate. Istruzione, informazione e sensibilizzazione sono priorità per ridurre lo stigma legato alla demenza.

L’appello ai governi.
 Nel rapporto diffuso oggi dall’Organizzazione Mondiale della Sanità  (OMS) eAlzheimer’s Disease International (ADI) invita governi, politici e le altre parti interessate a considerare le demenze una priorità mondiale di salute pubblica. Il nuovo rapporto fornisce una panoramica autorevole sull’impatto della demenza in tutto il mondo. Oltre alle migliori pratiche e a studi di casi pratici provenienti da tutto il mondo, contiene la più completa raccolta di dati, comprese le statistiche provenienti dai Paesi a basso e medio reddito, evidenziando che questo è veramente un problema globale e non solo una “malattia del mondo industriale”.

(da http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2012/09/21/news/)

http://www.repubblica.it/solidarieta/volontariato/2012/01/20/news/