La Toscana è terra ricca di testimonianze, le ville dei Medici quale La Villa Medicea a Poggio a Caiano, in provincia di Prato, testimoniano la passata grandezza di questa famiglia fiorentina:

Villa Medicea di Poggio a Caiano

Lorenzo il Magnifico fu il committente della villa, che venne edificata su progetto di Giuliano da Sangallo alle pendici del monte Albano, in bellissima posizione, all’interno di una vasta proprietà agricola, posta tra Firenze, Prato e Pistoia.
La villa, alta su un portico, aperta su ogni lato verso il giardino e il paesaggio circostante, rispecchia le tendenze umanistiche dell’architettura ispirata all’antico.

La costruzione, iniziata intorno al 1485, rimase interrotta alla morte di Lorenzo avvenuta nel 1492.
I lavori ripresero per volontà del papa Leone X, figlio di Lorenzo, e vennero completati nella seconda metà del Cinquecento.
Il salone, detto di Leone X, è splendidamente decorato con affreschi allegorici, celebrativi della famiglia Medici, eseguiti da Andrea del Sarto, Pontormo, Franciabigio, Alessandro Allori.

Dal giugno 2007, nel secondo piano della villa, è allestito il Museo della Natura Morta, nel quale sono esposti circa 200 dipinti provenienti dalle collezioni medicee.

Spostandoci verso Quarrata in provincia di Pistoia troviamo Villa La Màgia.

Situata su un’altura alle pendici settentrionali del Montalbano, la villa, domina incontrastata la zona circostante, ergendosi con la sua compatta massa quadrata di residenza fortificata che ha assunto nel corso dei secoli.

L’antico castellare con la tenuta furono acquistati nel 1583 dal granduca Francesco I dei Medici che, in breve tempo, promosse la ristrutturazione dell’intero complesso: è attestato, infatti, che nel gennaio del 1585 i lavori erano pressoché ultimati. Ed ancora nel 1585 si dava inizio ai lavori di muratura per le sponde di un lago artificiale (oggi non più esistente), che era collegato alla villa da un ampio viale. Oggi la Villa è il risultato delle tante ristrutturazioni e dei tanti proprietari che vi hanno lasciato traccia.

Il giardino a parterre e la limonaia di levante e di ponente

La residenza è stata dotata del giardino a parterre entro i primi decenni del Settecento da Amerigo, esponente di spicco, della famiglia Attavanti, che divenne proprietaria del possesso della Magia attorno alla metà del secolo precedente. Il giardino, realizzato su un piano più basso rispetto a quello su cui poggia la villa, è caratterizzato da una fontana circolare centrale e da aiuole che ripartiscono geometricamente il terreno; tra queste sono inserite delle pietre murate, che nella bella stagione accolgono le conche con le piante di limoni, in inverno riposte nelle limonaie. Intorno alla metà del XVIII secolo gli agrumi erano coltivati non solo in vaso, ma anche disposti a formare due ‘boschetti’ addossati al muro che delimita il lato nord del giardino, e, nelle aiuole si coltivavano fiori di varie sorti: garofani, gelsomini, mughetti, violette.

Tuttavia, al giardino sarà conferito quell’aspetto che ancora oggi possiamo ammirare, soltanto dopo l’acquisto di tutta la proprietà da parte di Giulio Giuseppe Amati. Nell’ultimo decennio del Settecento il nobile pistoiese fece costruire la limonaia che delimita il lato orientale del giardino, in corrispondenza di quella costruita in precedenza dalla famiglia Attavanti.
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Perché tanto interesse per le limonaie di Villa la Magia? Perchè ho scoperto che, con i limoni provenienti dalla Villa, vengono confezionati dei cioccolatini speciali proprio qui nei dintorni! E allora di corsa per visitare il tempio della cioccolata nella sua nuova sede, che richiama, volendo, una pralina. Chi confeziona questi cioccolatini? Si tratta dell’azienda toscana La Molina dedita alla produzione artigianale del cioccolato; dedica tutte le sue energie alla creazione di prodotti di altissima qualità e di grande impatto visivo. Il brand aziendale ha radici lontane, un omaggio ad una donna di cui si conosce solo il soprannome: la Molina, appunto, la cioccolataia personale di Maria Teresa d’Austria, moglie del Re Sole, così chiamata dal “molinillo” lo strumento con cui preparava la cioccolata in tazza. “Con gli occhi e con la bocca” è la filosofia che impronta tutta la produzione de La Molina a partire dallo studio del packaging, affidato a Riccardo Fattori, artista e designer toscano capace di interpretare la cioccolata d’autore in chiave moderna, creando così un prodotto unico nel suo genere.

Passione, ricerca continua e grande attenzione al territorio caratterizzano il lavoro di Riccardo e Massimiliano Lunardi, maestri cioccolatai, eredi di una Famiglia che ha fatto della qualità nel settore dolciario e gastronomico una missione, e che tuttora gestisce un negozio meta di tutti i gourmet, il Forno Lunardi, panificio-pasticceria-gastronomia.

L’ARTE E LA CIOCCOLATA

Il rapporto tra arte e cioccolato è il rapporto che c’è tra l’arte e la vita, se nella tua vita questa è una componente importante. Difficile fare a meno dell’arte qualunque cosa uno faccia. La Molina si rapporta all’arte ed agli artisti non imitando o copiando, ma cercando uno scambio ed un coinvolgimento, perché per dirla con Paul Klee “l’arte non riproduce il visibile; piuttosto, crea il visibile” e questo sia che si lavori ad un’opera d’arte o che si progetti un gusto e la sua confezione.

PRESENTE PASSATO E FUTURO

La Molina nasce una decina di anni fa dalla condivisione di un progetto geniale nella sua semplicità: creare un piccolo mondo intorno al cioccolato. Un mondo al confine tra fiaba e realtà, com’è il lavoro dei cioccolatai. Tutto parte dall’incontro tra talenti diversi ma legati da stessi valori: il piacere del lavoro ben fatto, l’amore per l’arte, per ciò che è bello per gli occhi e per il cuore.

L’entrata della nuova sede è una rutilante mostra di tavolette, praline, scatole colorate e tutto profuma di cioccolato: una dolce, inebriante ubriacatura!

Scopriamo così per esempio i cretti, raccolti in un “libro”: “Possiamo viaggiare in tanti modi…a piedi… in barca… in aereo… in mongolfiera… su internet… possiamo anche viaggiare nel tempo e nello spazio, al cinema… o in un museo… in una biblioteca… ma anche a casa propria, magari leggendo un libro, gustando un buon vino o un cioccolatino… Nasce così il Libro dei Cretti, un libro di cioccolato che speriamo come tutti i buoni libri e come tutti i viaggi, arricchiscano, anche per un solo momento, la nostra vita. Una confezione progettata per essere realizzata solo artigianalmente da una legatoria fiorentina, un box nero, austero all’esterno, un po’ come i neri ex essicatoi del tabacco che ospitano i capolavori di Burri, con preziosità viva all’interno. La forma è quella di un libro, in modo da poter essere conservata agevolmente anche in verticale in una libreria e “consultata” alla bisogna (magari accanto ai libri di viaggio o d’arte, suggeriamo) con all’interno dodici piccole scatole dai colori brillanti, rosso rubino, arancio, celeste acceso, magenta, quattro colori diversi (ogni colore corrisponde ad un gusto) contenenti in tutto ventiquattro cioccolatini. Un viaggio da regalarsi insomma, o da regalare agli amici ed alle persone che abbiamo più a cuore.”

Molti altri i prodotti offerti, aromatizzati con erbe, frutti e spezie varie; formati inusuali, incarti molto particolari, con pasta di cacao al 60-70-80 e 100%. Un link da aprire per scoprire le delizie di La Molina:

http://www.lamolina.it/prodotti.asp?l=1