Da Anna Maria De Luca

 Marsiglia post capitale della cultura 2013 è una città che stupisce e conquista. Ammirarla arrivando da mare, via nave, è forse il modo migliore per viverne il fascino. Il vecchio porto, con le sue caffetterie e le sue barche a vela, è un angolo di sogno custodito tra due fortezze, Fort Saint-Nicholas e Fort Saint-Jean, mentre la parte nuova è una sintesi di tecnologia e bellezza che lascia davvero incantati. Dopo essere stata nell’occhio del ciclone, lo scorso anno, con gli eventi legati alla sua elezione di capitale della cultura, Marsiglia oggi si culla nella bellezza nuova che va ad aggiungersi al fascino antico che l’ha sempre contraddistinta. Visitiamo dunque la parte più legata al mare: la zona del porto rinnovata lo scorso anno con il progetto  Euroméditerranée che è stato la più grande operazione di rinnovamento urbano d’Europa.

 Che il mare dia alle città “una marcia in più” è evidente più che mai qui a Marsiglia, capace oggi di esprimere il massimo potenziale di una città sviluppatasi attorno al suo porto. Il visitatore che arriva per la prima volta in città non può non restare stupito dai due gioielli post capitale europea della cultura che svettano sul molo J4, tra il nuovo e il vecchio porto, ai piedi del Forte Saint-Jean: Villa Méditerranée e il  MuCEM.  Villa Méditerranée  porta la firma dell’architetto Stefano Boeri e segna l’ingresso nella nuova area, con la vocazione di sostenere la cooperazione nel Mediterraneo.  Unica in Europa, ha la forma di una L rovesciata e sviluppa i suoi spazi sopra e sotto il mare, sporgendo di quaranta metri sopra un bacino artificiale di duemila metri quadrati. Sopra il mare, si apre una grande piattaforma per le esposizioni di circa 760 metri quadrati mentre sotto il bacino d’acqua si trova un anfiteatro per spettacoli, conferenze e proiezioni di film.

 Anche il MuCEm, progettato da Rudy Riciotti, è una sorta di trionfo del tema dell’acqua, avvolto da ricami in calcestruzzo che sembrano piante rampicanti. Il nome sta per “Museo delle Civiltà d’Europa e del Mediterraneo” ma in realtà non è solo un museo: è una cittadella di 44 mila  metri quadri che custodisce l’arte delle due sponde del Mediterraneo. Il cuore del MuCEM è il parallelepipedo vetrato del molo J4, collegato al Fort Saint-Jean, che ospita mostre d’arte, ed al CCR (Centre de Conservation et de Ressources). Straordinari giochi di luce creano un’atmosfera dinamica ed elegante tra la passerella pedonale e le barche a vela che navigano tra edifici storici e moderni, sulle acque della città che vanta circa trecento giorni di sole l’anno.  Tutte le sere tranne il martedì, nell’auditorium del MuCEM o sulla piazza d’armi del Fort Saint-Jean viene proposta una programmazione specifica (cinema, spettacoli, concerti, incontri e dibattiti).

 Sempre nel Vecchio Porto di Marsiglia si apre un altro progetto realizzato per celebrare il ruolo di Capitale Europea della Cultura 2013: il cielo artificiale concepito dall’architetto Norman Foster per invertire il punto di vista dei visitatori. In acciaio inox specchiante, è una sorta di specchio che riflette la vita che scorre sotto, con un effetto di leggerezza e di grande impatto visivo. Sotto la struttura, con  la collaborazione del paesaggista Michel Desvigne, è stata realizzata una sottile lastra di granito.

 Dal Vecchio Porto, guardando in direzione opposta al mare, dal 1864 svetta sulla destra la grande Basilica di Notre Dame de la Garde, che si trova nel punto più alto della città. In stile neo-bizantino, è uno dei simboli più noti della città.  Passeggiare intorno al porto è una scoperta continua: se camminate  verso nord, resterete stupiti per la bellezza dell’Hôtel de Ville (il Municipio) e della Cathédrale Sainte-Marie-Majeure de Marseille (nota come Cathédrale de la Major), del 1896. Sulla zona del porto ci sono tre colline: la collina San Lorenzo, la collina dei mulini e la collina dei Carmelitani che ora non fa più parte della vecchia città. Camminando verso est, è interessante esplorare il famoso mercato del pesce di Quai des Belges, tra le voci dei pescatori e il profumo del mare. Una bella passeggiata sul viale La Canebière, e poi un giro a sud, lungo la Curiol Rue fino alla Place Jean Jaurès, nota come La Plaine, famosa per la movida serale e per i ristoranti, magari per assaggiare una tradizionale bouillabaisse, la zuppa di pesce o stufato nata proprio qui a Marsiglia.

 Altra specialità da non perdere è la navette, il tradizionale dolce marsigliese senza lievito a forma di barchetta, al profumo di fiori di arancio. Per i provenzali, la navette evoca una tradizione religiosa: la barca che portò dalla Terra Santa a Marsiglia Maria Maddalena, Maria Salomé, Marta e Lazzaro. Ne potete assaggiare qualcuna negli storici negozi che si trova nel pittoresco quartiere Le Panier  (foto) dove venne fondata intorno al 600 a.C. la colonia greca di Massalia: con le sue vie lastricate e i suoi antichi negozi, è uno dei luoghi più interessanti da esplorare. Un tempo abitato da gente di mare, oggi ha un’atmosfera antica e cosmopolita.  Esplorate le  botteghe di Le Panier per andare a caccia di “chicche” provenzali: dagli antichi lavabi in pietra, agli occhi di Santa Lucia (conchiglie porta fortuna da tenere nel portafogli) al sapone di Marsiglia: verde per il corpo, bianco per i panni. Deriva dal sapone di Aleppo, in Siria, che veniva fatto con olio di oliva ed alloro; la ricetta sarebbe arrivata poi in città durante le crociate. I marsigliesi sostengono che infilare tra le lenzuola un pezzo di sapone di Marsiglia verde e piatto, ricco di potassio, funziona come un beneficio per chi soffre di crampi alle gambe.

 (Pubblicato su www.repubblica.it)

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