E proroga sia! Anche se solo di otto giorni, la mostra-evento sui Longobardi in corso al MANN, che domenica 25 marzo avrebbe dovuto chiudere i battenti, verrà eccezionalmente prorogata e resterà aperta fino al 2 aprile 2018, per consentire a quanti saranno nella città partenopea a Pasqua e Pasquetta di visitare l’esposizione che, dopo Pavia, anche a Napoli sta riscuotendo uno straordinario successo, con un pienone di visitatori.

Solo le frenetiche trattative dell’ultima settimana, tra Napoli e Il Museo Statale Ermitage hanno consentito lo slittamento e questa nuova opportunità per quanti non si sono ancora a immersi tra i capolavori dei “Longobardi. Un popolo che cambia la storia”, conclamata dai giornali nazionali e internazionali come una mostra imperdibile.

Alla fine, la decisione di queste ore di spostare al prossimo 3 maggio l’avvio dell’esposizione presso il Museo Statale Ermitage – terza tappa di questo evento internazionale e prima incursione in Russia degli uomini dalle lunghe barbe – ha consentito di ufficializzare il prolungamento al MANN della mostra, allestita con incredibile fascino dal designer e creativo Angelo Figus negli ambienti recuperati accanto al Salone della Meridiana .
Ancora qualche giorno dunque prima di dire addio agli oltre 400 oggetti esposti: ad armi, monete, vasellami, scheletri di cavalli, collane e gioielli provenienti da necropoli, codici antichi, lastre ed elementi architettonici splendidamente decorati che ci riportano ai tempi di Alboino e di Rotari, di Ansa ed Ermengarda ma soprattutto di Arechi II cui si dovette in gran parte lo splendore di Benevento e della Longobardia Minor .

La mostra, curata da Giampietro Brogiolo e Federico Marazzi, promossa, con il sostegno del Mibact, dal Museo Archeologico Nazionale di Napoli, dai Musei Civici di Pavia e Comune di Pavia, dal Museo Statale Ermitage, con l’importante sostegno della Regione Campania e l’organizzazione generale di Villaggio Globale International, per la ricchezza dei materiali e la completezza dell’indagine – che copre tutto il territorio nazionale – per la novità degli studi e dei siti che vengono testimoniati, resterà come un momento centrale nella conoscenza di questo popolo, capace di fondere la culture e le tradizioni del Nord con quella di Roma e di Bisanzio e di lasciarci un’eredità culturale straordinaria.

“Siamo veramente contenti di questa opportunità – spiega il direttore del MANN Paolo Giulierini – sono tantissime le richieste che ci venivano in questo senso. Il successo di pubblico e critica di questa mostra, anche qui a Napoli, testimonia come in Campania ci sia voglia di conoscere altre epoche e culture, altri popoli, rintracciando le proprie radici in questa capacità di scambi e incroci, di mescolanze e aperture che sempre ha connotato il meridione.
Il MANN ha voluto rispondere a questa esigenza e nuove avventure ci attendono in tal senso.
Intanto, chi non ha ancora avuto modo di vedere questa esposizione davvero irripetibile, avrà ancora qualche giorno di tempo”.

INFO SULLA MOSTRA
www.museoarcheologicodinapoli.it

Apertura al pubblico:
21 dicembre 2017 – 2 aprile 2018

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