In Italia oltre 1 milione e 200 mila bambini e ragazzi vivono in povertà assoluta (12,1% del totale). 2 milioni e 156 mila vivono in povertà relativa.

Reggio Calabria, 21 settembre 2018 – “Sono davvero onorato di essere qui oggi. Ringrazio di cuore il Garante per l’infanzia e tutte le massime autorità presenti per questa importante cerimonia che sugella una collaborazione fatta di stima e azioni concrete sviluppate in tanti anni di duro lavoro per il benessere e il futuro dei bambini italiani e stranieri” lo dichiara Il Presidente dell’UNICEF Italia Francesco Samengo a margine dell’incontro che si è tenuto oggi presso la sala “Federica Monteleone” del Consiglio Regionale della Regione della Calabria.

“Grazie anche ai tanti volontari e volontarie dell’UNICEF che mi hanno sostenuto in questi anni, da oggi inizia una nuova fase dell’impegno della nostra organizzazione. Metterò infatti al primo punto dell’agenda della mia presidenza una azione sempre più incisiva per i bambini che in Italia vivono in condizione di disagio e povertà”. “Credo fermamente” prosegue “che un tema come questo debba essere al centro dell’azione del Governo dei prossimi anni. Ci sono in Italia oltre 1 milione e 200 mila bambini e ragazzi che vivono in povertà assoluta (12,1% del totale). 2 milioni e 156 mila vivono in povertà relativa. E’ inammissibile. Sono dati allarmanti che non possiamo guardare con indifferenza. Occorre da subito stabilire un piano di investimenti e azioni che possano ovviare a questa situazione di disagio che non tende a fermarsi ma che anzi è in aumento rispetto al passato”.

“Sui temi globali” continua Samengo “Viviamo un’epoca complessa. L’infanzia nel mondo è negata sempre più da guerre che non sembrano finire come la Siria giunta al suo ottavo anno, lo Yemen, conflitto che vede bambini usati come soldato, trucidati mentre vanno a scuola senza pietà oppure il Sud Sudan dove si combatte da anni senza vie di uscita. In Libia continuano i focolai di instabilità mentre tanti ancora sono i conflitti dimenticati cui siamo sempre più indifferenti o assuefatti. Occorre più attenzione da parte di tutti su queste tragedie”. “Ci sono infine 50 milioni di bambini in movimento, 28 milioni fuggono da guerre, i restanti si spostano per calamità, per fame, povertà o a causa di violenze e abusi” conclude “Il tema delle grandi migrazioni trovi nell’agenda dei governi così come delle regioni soluzioni concrete e azioni di integrazione e inclusione, che disinneschino paura e terrore e che sono l’antidoto invece contro la pericolosa disumanità imperante”.

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