La mostra fotografica “Io So(g)no. Sguardi dei minori stranieri non accompagnati sulla loro realtà e i loro sogni” nasce da un progetto dell’UNHCR, Agenzia ONU per i Rifugiati, in collaborazione con l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza (AGIA), ed è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, con i servizi museali di Zètema Progetto Cultura. Attraverso gli scatti esposti dal 7 dicembre 2018 al 6 gennaio 2019 al Museo delle Mura, 15 minori di età compresa tra i 14 e i 17 anni, provenienti da Egitto, Albania, Eritrea, Gambia, Filippine, Somalia, Ghana e Nigeria, ospiti delle strutture d’accoglienza “Il Tetto Casal Fattoria” e “La città dei ragazzi”, raccontano la propria vita e i loro sogni in Italia.

La mostra è il risultato di un percorso formativo sul linguaggio fotografico che si è articolato in 6 giornate di formazione basate sulla tecnica del learning by doing, cioè imparare attraverso il fare. Nel mondo, quasi la metà della popolazione rifugiata è costituita da bambini, molti dei quali trascorrono tutta la loro infanzia lontano da casa e dalle loro famiglie. Sono proprio i minori a essere maggiormente esposti al rischio di abusi, di abbandono, sfruttamento, tratta o reclutamento militare forzato. Negli ultimi tre anni sono arrivati in Italia via mare oltre 30mila minori non accompagnati o separati dalle loro famiglie. Con gli arrivi, sono aumentate anche le sfide per garantire loro protezione adeguata, alla luce dei bisogni e delle vulnerabilità specifiche che li contraddistinguono, con particolare riguardo all’accoglienza in strutture idonee e all’accompagnamento nel percorso verso la maggiore età e l’autonomia. Nell’identificazione dei bisogni e delle necessità di protezione dei minori stranieri giunti in Italia, uno spazio importante deve essere riconosciuto, non soltanto al pieno esercizio dei loro diritti ma al diritto del minore a essere ascoltato e a esprimere la propria opinione sulle questioni che lo riguardano. Il diritto all’ascolto è, infatti, uno dei principi fondamentali della Convenzione sui diritti dell’infanzia, e rappresenta la condizione fondamentale per garantire il necessario passaggio dei bambini e degli adolescenti da “oggetti” a “soggetti” – attivi e informati – di diritto.

L’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, a tal proposito, si propone come ponte tra la persona di minore età e le istituzioni, nell’obiettivo di perseguire il diritto all’uguaglianza. Attraverso l’ascolto istituzionale, infatti, si intercettano le richieste e i bisogni, traducendoli in diritti e si individuano le modalità per renderli esigibili, portando le istanze di bambini e ragazzi davanti alle istituzioni. Le attività che hanno portato alla mostra sono state realizzate nell’ambito della collaborazione – avviata a ottobre 2017 – tra l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza e l’UNHCR, volta a facilitare e promuovere l’effettiva protezione delle persone di minore età in Italia.

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