di Anna Maria De Luca

Continua il nostro tour tra le terme più belle della Toscana. Stamattina andiamo da Bagni di Pisa a Montecatini Terme, accompagnati da una magnifica temperatura autunnale. Siamo ora in provincia di Pistoia, nel cuore della Valdinievole.

Montecatini fa rima, nell’immaginario collettivo, con Fellini. Appena arriviamo ci balza alla mente Guido Anselmi, regista famoso in crisi d’ispirazione e di mezza età che entra nelle terme per ritrovare se stesso: è l’inizio di Fellini 8 ½, girato nel 1963, Oscar come miglior film straniero. In effetti, Montecatini è un luogo per ritrovare se stessi, tra le acque:
qui Verdi e Puccini venivano “a passare le acque”, a ritrovare l’ispirazione e non è un caso che il protagonista del film avesse la stessa età di Fellini regista. Ci accompagna in questo tour tra il mito e la salute, Massimo Guidi, ufficio commerciale di Montecatini Terme.

Massimo Guidi

Dopo la grande cancellata, ecco la tettoia in ferro battuto e vetrate policrome realizzata dalla manifattura Berti, di Pistoia, con le quattro grandi statue di Corrado Vigni realizzate, naturalmente, in marmo di Carrara: la Sorgente, la Medicina, l’Igiene, la Salute. Un ingresso scenografico, e subito si ha la sensazione di entrare in un luogo fiabesco, un set naturale, immerso in un parco di cedri del Libano, sequoie, acacie, allori, glicini, tigli.

Montecatini Terme nasce nel Settecento, restaurato negli anni Venti, come è evidente da alcuni fregi ed affreschi. Gli arredamenti sono ancora quelli originali e raccontano la storia del Paese: ancor più evidente nel caffè storico Tettuccio, frequentato dai più grandi scrittori e artisti del XX secolo, e nella sala di scrittura.

Le terme di Montecatini sono affascinanti anche per il velo del tempo che si è posato sugli imponenti colonnati, sulle esedre, sulle fontane e sulle aiuole bordate di bosso. Necessita di un’opera di restauro, senza dubbio, ma parte del suo fascino è proprio nel suo essere cosi, nella sua bellezza impolverata dal tempo, come una antica nobile signora che ha negli occhi il ricordo della dolce vita passata.

Il portale di ingresso era questo, prima che fosse spostato su uno dei lati.

“Quando varchi questa porta c’è uno stacco. Entri e ti riordini, indipendentemente se bevi le acque o no. Ti ritempri”, commenta Massimo Guidi. Si vede che ama questo posto, lo descrive con gli occhi del cuore e spera che presto possa esserci un restauro adeguato.

La costruzione delle terme iniziò nel 1733. Oggi sono un grande polmone verde di 460mila metri quadrati – le piante dei giardini sono tutte catalogate ed è anche possibile fare una visita guidata per conoscerle – dove le persone possono praticare fangoterapia, balneoterapia, idromassaggi, fisiochinesiterapia in piscina termale e terapie di riabilitazione. Architettonicamente, l’architetto Gaspero Maria Paoletti, tra il 1779 e il 1781, realizzò un portale in bugnato molto scenografico. Il restauro iniziato nel 1916 dall’architetto fiorentino Ugo Giovannozzi, seguì poi l’idea delle terme romane.

Il nome delle terme viene dalla fonte dell’acqua termale, Tettuccio appunto, “balsamo che tolto vien di sotterra e s’apre al chiaro giorno”.

Ma come funziona? Chi viene qui fa la visita medica e riceve indicazioni su quale acqua bere, a che ora, quanta e quali esercizi fisici fare prima o dopo aver bevuto. Non si può bere l’acqua senza indicazione medica: “è importante dal punto di vista sanitario e della cultura termale”, spiega Guidi. Un esempio di come funziona? “Se ci sono problemi intestinali, si va dal medico di base che invece di proporre medicine, consiglia di bere le acque delle terme. Il medico prescrive un ciclo di 12 giorni: è importante sapere che ogni cittadino italiano ha diritto, pagando 55 euro, a 12 giorni di cure mediche. A quel punto, si viene qui e si fa una visita specialistica con il medico delle terme che appronta una cartella clinica. Ad esempio, bere due bicchieri di acqua di una fonte precisa, e poi passeggiare per “x” tempo. La prescrizione è molto precisa ed ha una validità di 12 mesi. Non si può venire qui e fare ciò che si è fatto, per esempio, due anni prima: bisogna rifare la visita perché il corpo cambia con il tempo e quello che andava bene due anni fa è difficile che sia la risposta giusta anche ora, è molto soggettivo. La cura viene fatta con calma perché anche la calma fa parte della cura”.

Entriamo nella galleria dei banchi di mescita. Le sette fontane sono bellissime, sormontate dai pannelli allegorici fatti in ceramica, nel 1926, dal pittore pescarese Basilio Cascella e realizzati nella “Fabbrica Mattonelle Smaltate G.R. Percossi e C. Civita Castellana”. Sotto ogni pannello un architrave in marmo indica il nome della fontana: l’infanzia, l’adolescenza, la bellezza, la fonte, la forza, la maturità, la vecchiaia.

Le acque termali provengono da una falda che si trova ad una profondità di 60-80 metri. Hanno proprietà, utilizzate per la terapia idropinica, note sin dall’antichità e poi ufficializzate, nel 1417, nel trattato “De Balneorum Italiae proprietatibus” scritto da Ugolino da Montecatini, considerato il fondatore dell’idrologia italiana. Quattro sono le sorgenti: Tettuccio, Regina e Leopoldo si bevono la mattina a digiuno e si spengono verso le ore 12. L’ultima si chiama Rinfresco. Generalmente, le terme Tettuccio sono la meta di chi soffre di stipsi, diabete, colesterolo alto, dismetabolismi dell’acido urico, dei lipidi e dei glucidi, patologie del fegato, patologie dello stomaco e dell’intestino.

Montecatini Terme non è solo acque: richiama, in modo naturale, anche la musica. Sul lato destro del piazzale interno si trova la cupola della musica, il trono del “suon che di dolcezza i sensi lega”. Ha una acustica meravigliosa, perfetta per gli strumenti non amplificati.

“E’un luogo molto ricercato per esibirsi. Qui abbiamo sempre avuto orchestre di 30 – 40 persone che vivevano dentro le Terme per suonare tutto il giorno, fino a sera. Negli anni, si sono esibiti gruppi di ogni tipo. In particolare, le orchestre giovanili arrivano qui da tutto il mondo per poter vantare nel proprio curriculum di aver suonato nel Tettuccio”, spiega Massimo Guidi. La musica è talmente importante da esser stata dipinta negli affreschi di Ezio Giovannozzi che ha posizionato nei suoi trompe l’oeil i diversi gruppi di strumentisti: archi e pianoforte, ottoni e timpani, oboe e flauti, inframezzati da tenori, baritoni e soprani affacciati dai palchetti.

Infine, ultima nata: la sala convegni ristrutturata da Paolo Portoghesi nel 1989. Dodici pilastri di legno, a forma di alberi, sorreggono una sorta di vela di vetro sopra ad un notevole pavimento geometrico a losanghe radiali.

“In un certo senso – spiega Massimo Guidi – possiamo dire che le terme di Montecatini siano state il primo centro commerciale della storia: uscendo dal caffé, a sinistra, si va verso la galleria dei negozi. Qui c’è tutto la posta, la banca, negozi di ogni tipo. E’proprio il precursore del centro commerciale, 150 anni prima che fossero inventati”.


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