Camminare è un atteggiamento dell’anima e culturale, scrive Carlo Coronati, autore de “Il grande anello verde di Roma a piedi”. Romano da sette generazioni, amante dei vagabondaggi urbani ed extraurbani, propone ora una guida di trekking urbano dentro Roma, città perfetta per le sperimentazioni nelle sue periferies sconfinate, nella sua bellezza e nel silenzio di tanti parchi e riserve che costellano la città.

Dopo il successo di Roma, guida insolita per esploratori urbani, l’autore propone ora un  libro ricco di percorsi originali nel verde che ricopre un’area ancora più vasta, alla scoperta su due piedi della Città Eterna. L’unico mezzo di spostamento in grado di darci il ritmo giusto, l’opportunità di voltare la testa con uno spirito che indugia, ricama, annusa, devia, sollecitato da un profumo, da un colore, da un intimità di luoghi, sono i nostri piedi. Ecco quindi che Corona propone 115 km a piedi seguendo il battito del nostro cuore di escursionista curioso per ricucire questa città. Si parte dai vari punti cardinali all’interno dell’accordo anulare, o perfino da una rosa dei venti immaginaria dove ogni tappa ha una stazione metro alla partenza e alla fine.

Il libro racconta sette mappe dettagliate della città per un totale di 115 km a piedi di libertà e bellezza fra parchi e fiumi, periferie, street art e borghetti della capitale ed ha la prefazione di Antonio Patané, assessore alla mobilità di Roma Capitale, che appunto ricorda come, con l’approvazione del Piano Urbano della mobilità sostenibile nel 2022, e in particolare con il piano delle isole ambientati contenuto nel Pums, Roma abbia scelto di lavorare per lo sviluppo della mobilità pedonale.

Il volume – arrricchito da mappe dettagliate e consigli per i trekker meno esperti – è rivolto a camminatori “speciali”, quelli che vogliono sentirsi soli o dolcemente accompagnati, lontani dalla folla: presenti anche indicazioni sul grado di percorribilità ciclabile per gli appassionati delle due ruote. Il primo itinerario a piedi va dal parco del pineto a Ponte Milvio: una lunga escursione dentro al parco dilagando per colline e sugherete tra taverne, bistrot e angoli nascosti.

Il secondo da Ponte Milvio a Ponte Mammolo, attraversando il quartiere Flaminio con le sue delicate curiosità. Un giro dentro Villa Ada, la visita alla moschea, un giro nella città giardino e tra I murales di via Ciciliano, via Palombini e il museo del Pleistocene di Casal de’ Pazzi. Il terzo itinerario va da Ponte Mammolo a Porta Furba, attraversa i sentieri della Tenuta della Cervelletta, l’emergente quartiere di Centocelle, il variopinto e multietnico quartiere di Torpignattara e le catacombe dei Santi Marcellino e Pietro.

Una ricerca e una scoperta di una città allegra e gentile da difendere e valorizzare in quei luoghi “minori” ricchi di memoria; un inno “all’altra bellezza” di un mondo verde e periferico che si fa scoprire con lentezza e curiosità, col gusto delle deviazioni e quel tanto di avventura che sanno regalare i parchi e le riserve naturali della capitale più verde d’Europa. “Il Grande Anello Verde a piedi di Roma all’interno del raccordo anulare – commenta l’autore – non ha bisogno di certificazioni e autorizzazioni; è espressione genuina della voglia di girovagare come fanno e sanno i “flâneur” francesi intrufolandosi fra borghetti, angoli di città remota e antica, aree verdi insospettabili, che sono lo specchio dei tempi, della sua ruralità ancora attuale e della sua crescita. Ho voluto documentare, attraverso i molteplici percorsi che ho sperimentato in prima linea, una città che non sa di abbandono ma è curata e abbellita da cittadini, associazioni e volontari che le vogliono bene salvaguardando tutti quei luoghi dove la massa dei turisti non va. Qui la street art ormai trionfa, regala scenari inaspettati e sempre nuovi, palcoscenici di un film in continuo divenire.”

Il quarto itinerario ci conduce da Porta Furba alla Caffarella, attraverso il parco degli acquedotti, lungo le grandi Arcate dell’Acquedotto Claudio, con visita alla villa dei Quintili, alla Basilica di Massenzio e un giro più vasto della Caffarella. Il quinto itinerario va invece dalla Caffarella alla Laurentina attraverso i monumenti le lapidi e le chiese dell’Appia antica, le catacombe di San Callisto, capo di Bove. Stiamo andando verso la periferia di Roma sud, continuiamo il nostro anello attraversando quella che è l’espressione massima dell’idilliaca campagna romana, la Caffarella, in una giornata tutta declinata in verde camminando per tre km lungo l’appia Antica in uno dei tratti più suggestivi lungo il percorso delle catacombe di San Callisto e puntando sul cammino della francigena del Sud.

Il sesto itinerario va dall’Eur alla Piramide, attraverso i marmi Imperiali e poi giù per il quartiere Ostiense, i murales e la centrale Montemartini e infine allontanandosi un po’ verso la mitica Garbatella. È un itinerario a tante facce, fa quella razionalista dell’EUR con il suo lago e i suoi Ciliegi giapponesi da fiore – regalati nel 1959 dal primo ministro del Giappone in visita ufficiale in Italia e sotto i quali oggi avviene, nel periodo della fioritura, l’usanza tipicamente nipponica dell’hanami, ovvero l’ ammirazione di fiori. La ciclabile di Roma Sud, oggi anche parzialmente pedonalizzata, ci porta dentro la città scivolando morbida lungo l’argine del Tevere sulla sponda destra. Entriamo così nel mondo post-industriale che lo Ostiense con i suoi murales di zozometro e la piramide.

Il settimo itinerario ci porta infine dalla Piramide a Piazza Irnerio, attraversando il colle dell’Aventino, le chiese, il mercato domenicale di Porta Portese e il quartiere di Trastevere, la zona Liberty del quartiere di Monteverde. Si sale con la scala del Tamburino verso Monteverde, verso il piccolo gioiello che è Villa Sciarra, non completamente percorribile, e poi fino a Villa Pamphili ferita dall’Olimpica che la divise in due prima della produzione totale da parte dei cittadini è avvenuta negli anni 60.

Le prime due presentazioni della nuova guida scritta da Carlo Coronati e pubblicata da Edizioni il Lupo avranno luogo giovedì  9 novembre, presso la Libreria L’Angolo dell’Avventura (ore 18:30, Lungotevere Testaccio, 10, 00153 Roma) e mercoledì 15 novembre presso Alta Quota Roma (Ore 19:00, Via Girolamo Benzoni, 37, 00154 Roma). Tra i suoi meriti, questo libro fa riscoprire sicuramente il bisogno e la voglia di camminare, che significa non solo svolgere un moto salutare, ma anche e soprattutto incontrare, parlare, curiosare, non dare nulla per scontato e conosciuto, scoprire, sorprendersi, arricchirsi, emozionarsi: “Camminare in una grande metropoli – conclude Coronati – vuol dire anche vigilare, una vigilanza attiva, sentirsi una sorta di “sentinella del territorio”, capace di capire le tante realtà che si incontrano, ma anche imbattersi, a volte, nel disagio e nella precarietà della vita. Capire queste realtà e non voltarsi per non vedere apre ad una conoscenza dinamica per non chiudersi in stereotipate visioni di “decoro”. Un movimento che aiuta anche a comprendere che il cuore di una città pulsa di differenze sociali, dialettiche, di immagini da ricomporre come un puzzle in eterno disordine. Una città come un giocattolo da smontare e rimontare per capire come è fatto e come funziona”.

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