NYX Hotel Milan, una delle sei proprietà italiane di Leonardo Hotels Central Europe, a due passi dalla stazione centrale di Milano, sta ospitando “Loghi Comuni”, un’interessante mostra di Alessandro D’Aquila (classe 1989) artista visivo di origine abruzzese. L’esposizione, visitabile fino al 12 marzo 2024 con accesso libero, è un viaggio attraverso i più iconici marchi della pubblicità interpretati nel linguaggio Braille, protagonista assoluto del lavoro dell’artista. La mostra include una serie di opere realizzate con varie tecniche (smalto, acrilico..) e su vari supporti (tela, carta, juta..) che raffigurano i loghi di noti brand internazionali che nascondono un importante valore simbolico, ovvero mostrare quanto la società contemporanea veneri il Lògos e quanto il marchio sia diventato oggi giorno il nuovo “Verbo Universale” da idolatrare, riconoscibile anche se non siamo in grado di leggerlo.
 
“Siamo felici di accogliere nei nostri spazi una nuova mostra e un artista molto interessante nel panorama italiano contemporaneo, quale Alessandro D’Aquila” – afferma Rafi Carmon, Country General Manager Italy & Hungary di Leonardo Hotels“Il NYX Hotel Milan si pone sempre più come un hub innovativo, dove creatività e ospitalità si incontrano e i nostri ospiti hanno così modo di trascorrere il loro tempo in hotel immersi nella cultura, sorseggiando un cocktail e disquisendo d’arte” – conclude Carmon.
 
Alessandro D’Aquila usa il Braille come elemento della sua ricerca artistica, un linguaggio non pensato per essere visto, ma dalle potenti proprietà grafiche, che nasce dalla volontà di portare alla luce temi spesso non più oggetto d’attenzione e dalla necessità di portarne di nuova attraverso la fantasia e l’intuito, andando oltre le parole. La sua arte visiva, fatta di Sintesi e Braille, come avviene nella serie Loghi Comuni, vuole invitare il pubblico a guardare oltre l’alfabeto, oltre i dettagli e oltre tutte le barriere visive da cui siamo quotidianamente ostacolati, per riscoprire tutto ciò che solo gli occhi della pazienza e della mente sanno guardare concedendo di nuovo alla realtà l’attenzione che merita. Poche linee e qualche dettaglio permettono di tradurre la complessità in semplicità, senza perderne nemmeno una sfaccettatura. L’utilizzo del Braille rappresenta anche una critica alla superficialità di chi spesso dimentica o trascura le esigenze e le potenzialità delle persone con disabilità. La ricerca di Alessandro D’Aquila si basa sulla provocazione, invertendo i ruoli e le capacità, rendendo il pubblico cieco e allo stesso tempo più attento e cosciente di sé e degli altri.

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