Abbiamo sperimentato per i nostri lettori una location che è unica in Italia: il giardino d’inverno del Mama Shelter di Roma, un ambiente design nel quartiere Prati, a due passi dal Vaticano.

La filosofia del Mama è nota a chi ama viaggiare: stiamo parlando del brand fondato da Serge Trigano e dai suoi figli Jérémie e Benjamin che hanno rivoluzionato il mondo dell’ospitalità, nel 2008, introducendo il concetto di “rifugio urbano” (la prima apertura fu infatti nella realtà anticonformista del 20esimo distretto parigino). “Mama” è ormai sinonimo di generosità, ospitalità familiare e da allora è sbarcata in tre continenti, nove paesi e quattordici città, con altre aperture in vista. Siamo quindi andati a Roma a scoprire il Mama italiano, il suo lato popolare, irriverente, alternativo che punta a farci sentire tutti come “a casa di mamma”. Ad iniziare dal menù.

Il Mama non è solo per dormire: è uno spazio dinamico dove rilassarsi, lavorare, mangiare, incontrarsi e ritrovarsi (ha anche uno spazio con piscina e una SPA). A parte le 217 camere con i letti 5 stelle, lenzuola satinate, tv da 55 pollici, set di cortesia bio e plastic free, il Mama è il luogo per cenare, pranzare, fare colazione, nuotare, organizzare eventi. Abbiamo dunque deciso di passare una serata nel suo giardino d’inverno, per esplorare la cucina dello chef Andrea Sangiuliano. Un’esperienza che senza dubbio vi consigliamo.

Lo chef Andrea Sangiuliano

Prima di raccontarvi il menu, vogliamo specificare che nel Mama esistono diverse location dove pranzare o cenare: il giardino d’estate, sotto archi di piante che disegnano un’oasi segreta circondata da alberi di mandarino; il magnifico rooftop di 160 metri quadrati (una delle terrazze più grandi della capitale) con vista su San Pietro e,appunto, il giardino d’inverno che ricrea la piazza romana, con il pavimento che ricorda i selciati di sanpietrini e cotto, una cucina a vista e piante al soffitto. Il comune denominatore dei tre è un particolare senso di libertà, cosa inusuale nei ristoranti: complici il design irriverente, il concetto di rifugio urbano, i colori pop, una serata al Mama è una vera serata di leggerezza e libertà, con ottimo food.

Il rooftop

Una chicca: entrando nella lobby, noterete delle nicchie con oggetti in vendita (dalla linea di prodotti alle candele profumare ai bellissimi i piatti Mama), tendaggi con le figurine dei giocatori di calcio Panini, grandi lampadari e riferimenti visuali da melting pot architettonico: tutti gli interni del Mama sono realizzati infatti dallo studio di design della famiglia Trigano, i proprietari (co-fondatori del Club Med), un mix tra la cultura pop e l’arte classica.

Se non volete cenare ma preferite “bere una cosa” tra amici, al bar trovate di tutto, dai cocktail classici alla ricca carta dei vini. La carta del mese prevede i cocktail oroscopo, eccoli qui: Toro, Ariete, Acquario, Pesci, Scorpione. Gli altri scopriteli voi!

E poi c’è anche la Mama Pizzeria, con le sue sedie in similpelle anni Cinquanta e schienali a forma di cuore, pavimenti rosa e soffitti dipinti dall’artista graphic designer francese Beniloys, a ricordare gli affreschi dei palazzi romani, con un bar ad isola ed i DJ che si esibiscono il giovedì, il venerdì e il sabato (su Instagram la lista degli eventi). Per prenotare basta cliccare qui. Ecco qualche immagine che vi farà venire subito appetito!

Visto che abbiamo sperimentato il giardino d’inverno, connubio di design, natura e piatti fatti in casa, ci permettiamo di darvi alcuni consigli. Se amate la tartare, tra gli antipasti vi consigliamo di scegliere la tartare di fassona, stracciatella e cime di rapa o tartare di tonno, capperi di Pantelleria e uva fragola: carne  freschissima e di altissima qualità. Se amate la tempura, quella di verdure e gamberi vi sorprenderà per la sua pastella leggera, ariosa e croccante.

Andiamo ora sui primi: sopredente il piatto re della cucina napoletana, pasta e patate con scamorza affumicata. La filosofia del Mama è far sentire gli ospiti come a casa della mamma e questo piatto ne condensa senza dubbio l’essenza ricca, piena di sapore, cremosa e filante. Più delicato, il risotto al pesto di cime di rapa, con scampi e stracciatella, un omaggio alla tradizione culinaria pugliese, entrambi da provare!

Andiamo ora sui secondi: carciofo alla giudia con fonduta di pecorino e mentuccia,  una bontà unica che ha origini antiche nella zona del Ghetto ebraico di Roma; se amate la carne vi consigliamo la guancia di manzo al cesanese con puree di patate e insalata di cavolo rosso in agrodolce. E’cosi tenera è speciale che ne abbiamo chiesto allo chef di svelarci il segreto. Non possiamo dirvelo, ma ha a che fare con ore incredibilmente lunghe di cottura lenta che trasforma il manzo in una pietanza tenera e succulenta.

Per gli amanti del pesce, ottimi i calamari grigliati con insalata di puntarelle romane e stracciatella (per chi non è di Roma, le puntarelle sono un’insalata tipica della tradizione laziale con i germogli della cicoria catalogna, caratteristici della stagione primaverile).

Infine i dolci: nell’interessante lista provate il “come un millefoglie alla vaniglia con caramello e anacardi” ed il bellissimo a vedersi (oltre che buono), Adamo ed Eva: mela mousse al nocino, mela caramellata e crumble al cacao

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