Momenti di grande commozione all’Ergife, domenica 10 marzo, durante la cerimonia di consegna del Marchio “Sagra di Qualità 2023”, annuale appuntamento di UNPLI, Unione Nazionale Pro Loco d’Italia per assegnare un “sigillo” agli eventi enogastronomici che promuovono al meglio il patrimonio identitario dei territori. Condotto da Adriana Volpe e Beppe Convertini, il galà ha dedicato un ricordo commosso al commissario Saverio Palato ed una targa è stata consegnata a sua moglie e a sua figlia.

Quest’anno sono 53 gli eventi che riceveranno il marchio. Presenti all’Ergife circa 400 delegazioni delle comunità territoriali e i sindaci. Ma come si ottiene il marchio di qualità? L’Italia pullula di sagre e per questo l’UNPLI ha fortemente voluto il marchio distintivo “Sagra di Qualità” per contraddistinguere le sagre rappresentative della storia e tradizione del nostro Paese, le manifestazioni che vantano un passato di legame con il territorio e che abbiano come obiettivo la promozione e la creazione di sinergie con le attività economiche locali.

Le sagre certificate 2023: Sagra della Castagna Roscetta (Canistro, l’Aquila), Sagra del Canestrato di Moliterno IGP (Moliterno, Potenza), Sagra del Fusillo Orsomarsese (Orsomarso, Cosenza), Gran Galà del Pescespada (Bagnara Calabra, Reggio Calabria), Sagra del Maialetto (Apollosa, Benevento), Sagra della Castagna (Civitella Licinio di Cusano Mutri,Benevento), Festa della Pannocchia (Recale, Caserta), Sagra del Cicciolo (Montiano, Forlì-Cesena), “Pesche in Festa”, Frutta, Divertimento e Cultura (San Marten, Forlì-Cesena), Sagra del Riso (Jolanda di Savoia, Ferrara), Fiera delle Pere (Renazzo, Ferrara), Sagra dell’Asparago Piacentino (Pontenure, Piacenza), Festa della Castagna (Marola, Reggio-Emilia), Sagra della Salsiccia (Morlupo, Roma), Sagra del Pangiallo e della Polenta (Riano, Roma), Sagra dell’Uva e dei Prodotti Tipici Locali (Zagarolo, Roma), Sagra della Nocciola (Caprarola, Viterbo), Aleatico in Festa (Gradoli, Viterbo), Sagra della Brusadela (Romagnese, Pavia), Sagra Nazionale dei Maccheroncini di Campofilone (Campofilone, Fermo), Sagra Nazionale del Polentone alla Carbonara (Piobbico, Pesaro e Urbino), Festa di Pentecoste e dei “Faseu Bon dal Franco” (Refrancore, Asti), Fiera del Porro Cervere (Cervere, Cuneo), Fiera della Cipolla Bionda di Cureggio e Fontaneto (Fontaneto d’Agogna, Novara), Sagra della Patata (Montecrestese, Verbano-Cusio-Ossola), Sagra del Maialetto (Baunei, Nuoro), Sa Festa de su Cagiu de Crabitu e de sa Petha de Becu (Urzulei, Nuoro), Festival Esperienziale del Prosciutto di Talana (Talana, Nuoro), Sagra della Polenta di Arborea (Arborea, Oristano), Sagra della Lumaca (Ossi, Sassari), Festa del Borgo-Sagra del Civraxu (Sanluri, Sud Sardegna), Sagra delle Olive (Villamassargia, Sud Sardegna), Sagra della Guasteddra (Mussomeli, Caltanissetta), Sagra della Mostarda e del Fico d’India (Militello Val di Catania, Catania), Sagra del Carciofo (Ramacca, Catania), Sagra della Salsiccia (Calascibetta, Enna), Sagra del Tartufo e dei Prodotti Tipici (Campello sul Clitunno, Perugia), Sagra del Campanot (Castion di Belluno, Belluno), Festa del Cavallo (Legnaro, Padova), Mostra dei Funghi (San Vito di Altivole, Treviso), Sagra del Peperone (Zero Branco, Treviso), Festa del Radicchio Rosso di Rio San Martino (Scorzè, Venezia), Sagra e Fiera Franca di San Matteo (Cavazzale di Monticello Conte Otto, Vicenza), Festa della Verza Moretta di Veronella (Veronella, Verona).

Gli eventi certificati 2023: Samhain Capodanno Celtico (Riolo Terme, Ravenna), Festa d’Estate (Serravalle di Riva del Po’), Sagra dei Osei-Fiera Nazionale Uccelli (Sacile, Pordenone), Festa delle Rose (Busalla, Genova), 4 Ville in Fiore (Tassullo, Trento).

Le menzioni speciali 2023Sapori Pro Loco (Codroipo, Pordenone), Pro Loco in Festa (Porto San Giorgio, Fermo), Festival delle Sagre (Asti).

Le sagre sono non solo grandi attrattori turistici ma espressioni dell’identità e della cultura di un territorio e, come tali, devono essere valorizzate e tutelate anche da eventuali plagi. Per questo, l’Unpli ha scritto un regolamento per identificare in maniera univoca le sagre tradizionali e di qualità, ovvero le manifestazioni che vantano un passato di legame con il territorio e che abbiano come obiettivo la promozione e creazione di sinergie con le attività economiche locali.

“Ma non solo – commenta il sindaco Corrado Marchisio, di Cervera (Cuneo) – le Pro Loco sono prima di tutto l’ espressione di quel volontariato che noi sindaci tanto apprezziamo e reputiamo indispensabile non solo per quello che fanno ma perché creano comunità”.

L’UNPLI – Unione Nazionale delle Pro Loco d’Italia – è stabile punto di riferimento nazionale delle Pro Loco ed è impegnata nella realizzazione di progetti in ambito culturale, sociale, ambientale e nella costruzione di una rete di relazioni con tutti principali interlocutori di tipo istituzionale, imprenditoriale e con le più rilevanti realtà dell’associazionismo e del volontariato per la promozione del territorio. Guardando i numeri, vediamo che gli eventi certificati come sagra di qualità in Italia sono 112 (in questo 2024 sono in fase di verifica una quarantina di manifestazioni)

Anche per queste iniziative l’UNPLI ha ottenuto il riconoscimento da parte della Commissione nazionale per l’UNESCO quale Associazione che persegue con forte impegno la promozione, la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale immateriale. L’UNPLI si impegna a salvaguardare e promuovere le sagre rappresentative della storia e tradizione del nostro paese. Le sagre, infatti, sono espressioni dell’identità e della cultura di un territorio e, come tali, devono essere valorizzate e tutelate anche da eventuali plagi.

Interessante è vedere quanta economia spostano le sagre: in media ogni anno nel nostro paese ci sono 110.000 eventi e di questi 20.000 sono sagre.

Per realizzare le sagre, le Pro Loco hanno sostenuto una spesa complessiva di 700 milioni di euro che ha prodotto, fra effetto diretto, indiretto e indotto un valore economico e sociale di 2,1 miliardi di euro l’anno, dal quale tra l’altro sono scaturiti anche 10.500 occupati.

Ma quanto spendono le persone che vanno alle sagre? La spesa media di chi visita sagre e fiere , per il 70% dei visitatori, cioè 33,6 milioni di persone di aggira ra i 15 e i 16 euro, per un totale di oltre 540 milioni di euro complessivi.

Alle sagre partecipano 48 milioni di visitatori: il 24% sono anziani, il 45% sono famiglie e il 31% sono giovani. Inoltre, fra sagre e fiere, si calcolano in 7 milioni di ore di volontariato prestate dai componenti delle Pro Loco.

Alla premiazione lunedi 11 marzo nella sala Koch del Senato, il senatore Antonio De Poli si è rivolto ai sindaci e ai volontari presenti: “I volontari e i sindaci rappresentano gli ambasciatori dei nostri territori e della nostra cultura. La vita passa attraverso le sagre e le manifestazioni che voi fate. Vedete 600mila volontari, più di 6.000 associazioni di volontariato delle pro loco che sono una macchia in tutto il territorio nazionale. Allora potremmo fare un’altra simbiosi: qui dentro abbiamo 600mila maglie rosa, il Giro d’Italia delle sagre di qualità che riconosce la nostra storia, le nostre tradizioni, il nostro contesto enogastronomico e le nostre prelibatezze locali”.

De Poli, che ha letto anche un messaggio del presidente del Senato, Ignazio La Russa, ha poi spiegato: “Abbiamo fatto proprio un disegno di legge che ormai sta andando in discussione qui al Senato, ma assieme anche con gli amici della Camera che parallelamente lo stanno presentando uguale così per poter andare nel più veloce possibile senza chiaramente grandi discussioni. Non ha colori di appartenenza, ma valori che appartengono a tutti quelli che credono al mondo Pro Loco e al mondo del volontariato e che credono di dover sburocratizzare il sistema e dare una mano ai nostri sindaci per poter dare le relative autorizzazioni e fare queste manifestazioni”.

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