Uno strepitoso Fabio Gravina è Felice Sciosciammocca in ‘Na pecora viziosa, ovviamente al teatro Prati, il tempio della comicità napoletana senza tempo. Tratto dalla commedia scritta nel 1881 da Eduardo Scarpetta, il più importante attore e autore del teatro napoletano tra la fine dell’Ottocento e i primi del Novecento, capostipite della dinastia teatrale degli Scarpetta-De Filippo, lo spettacolo è in scena fino al 24 marzo. Correte a vederlo per una serata di gusto e di allegria.

La sapiente regia di Fabio Gravina ci porta in casa di Felice Sciosciammocca, sposato con una ricca e acida Beatrice, padrona e comandante di casa dato che i soldi e le proprietà sono i suoi. Con loro vive il fratello di lei, vedovo, anch’egli sottomesso. Tutto precipita quando si presenta a casa l’amante di Felice. Il resto non ve lo raccontiamo, non vogliamo togliervi il gusto di andare a scoprirlo di persona. Il teatro Prati si conferma ancora una volta il miglior luogo dove andare, nella capitale, per sentirsi davvero bene: tra risate e paradossi, Fabio Gravina accompagna gli spettatori verso il finale scritto dal grande Scarpetta per il solo sanissimo scopo di divertire il pubblico.

Il personaggio di Felice Scioscammocca è fondamentale nella storia del teatro, possiamo dire che fu l’inizio del successo di Scarpetta, due anni dopo il suo ingresso, da quindicenne, nella compagnia teatrale di Antonio Petito. E fu proprio Petito a creare per Eduardo il personaggio di Felice Sciosciammocca, eredità poi presa dal figlio di Eduardo, Vincenzo Scarpetta e continuata sino a Totò. Sciosciammocca significa “stare con la bocca aperta, soffiare in bocca”: una persona credulona. Fabio Gravina riporta in scena nel teatro da lui fondato venticinque anni fa, uno Sciosciammocca portavoce della classe media-borghese di Napoli, con la sua gestualità controllata e il suo temperamento. Uno Sciosciammocca indimenticabile quello di Fabio Gravina al teatro Prati. Andate a vederlo!

Anna Maria De Luca

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