Iniziamo un altro reportage di viaggi. Questa volta siamo sul Rodano, il cui nome in celtico significa “il più potente dei fiumi”.

“Mi piacciono i fiumi, portano idee e materie prime, come immense tombe cantano all’oceano la bellezza della terra, la coltivazione dei campi, lo splendore delle città e la gloria degli umani”, diceva Victor Hugo. Cari lettori, ormai lo sapete, la redazione di www.classtravel.it ama le crociere fluviali: più elitarie rispetto a quelle di mare, non sono ancora entrate nella fantasia collettiva delle vacanze e, anche per questo, regalano una tranquillità e una dolcezza, mista al gusto dell’esplorazione storico artistica, senza pari.

Quando parliamo di crociere fluviali parliamo chiaramente di Giver, tour operator leader del settore. Il target di viaggiatori Giver è ben definito: non sono le persone che si trovano nei villaggi turistici o sulle immense navi che attraversano i mari. E’un pubblico più ricercato, attento alla qualità e ad una vacanza che unisca la cultura al relax. Le persone che scelgono una crociera fluviale sono quelle che non sopportano il caos e lo stress in vacanza. Tra le varie possibilità offerte da Giver, abbiamo scelto questa volta di navigare il Rodano, il più grande fiume di Francia. Nasce nelle Alpi svizzere, dal ghiacciaio che porta il suo nome, e dopo 813 km sfocia nel Mediterraneo, nel Golfo del Leone terminando in un delta che abbraccia la Camargue. Nella parte alta del suo corso segue un percorso serpeggiante e solo dopo aver incontrato la Saona, a Lione, un serie di chiuse e canali lo hanno reso navigabile

Noi navigheremo sia il Rodano che la Saona, uno dei suoi principali affluenti: nasce nei Vosgi e dopo 492 km vi confluisce a Lione. La nostra nave si chiama Van Gogh. Facile capire il perché del nome: attraversiamo la Provenza, i luoghi dipinti da Van Gogh. Domani saremo infatti ad Arles, dove il grande artista ha vissuto per un anno e mezzo dipingendo più di duecento quadri anche se riuscì a venderne, in tutta la sua vita, solo uno.

Cominciamo dunque questo viaggio Giver andando a prendere la nave nel porto di Martigues, vicino a Marsiglia. Per arrivarci, da Roma, voliamo con Lufthansa facendo uno scalo a Francoforte.

Prima di arrivare alla nave, Giver ci fa fare un piccolo tour della città. Seconda dopo Parigi, Marsiglia è uno dei centri più cosmopoliti del Mediterraneo. Di origini greche, fu fondata intorno al 60 a.C. Nei secoli ha vissuto il susseguirsi di diverse etnie; italiani, arabi, spagnoli, armeni e nordafricani vi hanno trovato dimora contribuendo a creare la sua storia. Nel porto vecchio colorato e pittoresco, stretto tra le scogliere rocciose e le limpide acque del mare, si respira l’anima di questa città.

Simbolo di Marsiglia è la basilica di Notre Dame de la Garde che si affaccia sulla città dall’alto di una collina. Arriviamo fin su in cima, nel giorno successivo a quello dell’Assunzione, il 16 agosto.


La “Bonne Mère”, è la figura emblematica della città. Protegge i marinai, i pescatori e tutti i marsigliesi: dentro, centinaia di ex voto di marinai tornati da tempeste inenarrabili. Sospesi tra le colonne delle navate ci raccontano, quadro dopo quadro, la società marsigliese, popolo di mare che si appella a Maria come la « buona madre ». La collina della Garde conserva ancora oggi la sua tripla vocazione: posto di vedetta, fortificazione militare e luogo di culto e pellegrinaggio. Il santuario, a metà de XIX° secolo, non riusciva più a contenere tutti i pellegrini e cosi Monsignor Mazenod decise di costruire una grande basilica disegnata dall’architetto Espérandieu: un nome, un destino si suol dire. La prima pietra fu posta l’11 settembre 1853 e la consacrazione avvenne il 5 giugno 1864.

Sainte Marie de la Garde è in linea con le grandi costruzioni realizzate a Marsiglia sotto Napoleone III. In stile romanico – bizantino, come si vede dalle cupole, dalla policromia delle pietre, dagli ori e dai mosaici, ha una cripta con volta ad arco (dove potete andare ad ammirare il crocifisso policromo del XVI° secolo e la « mater dolorosa » in marmo di Carpeaux) e una chiesa alta che giusto ieri ha festeggiato l’Assunzione (15 agosto). L’altare maggiore è stato disegnato da Revoil, che ha seguito i lavori della basilica insieme a Espérandieu.

Ed ora, dopo questo primo momento sacro artistico, dirigiamoci verso la nostra nave ormeggiata al porto di Martigues. Mentre ci allontaniamo, dal campanile svetta, altissima, la statua di Maria: realizzata dallo scultore Lequesne in bronzo dorato laminato d’oro (è uscita dagli atelier Christofle) dal 1870 guarda dall’alto la città e chi vi entra.

Eccoci arrivati a Martigues dove ci attende la nostra Van Gogh.

Un bel cocktail di benvenuto ed eccoci in una cabina grande e luminosa, con una adorabile porta finestra (french balcony) scorrevole che affaccia direttamente sull’acqua. Aria condizionata regolabile individualmente, cassaforte, Tv, servizi privati con doccia, telefono e phon. Davvero un posto magnifico per trascorrere i prossimi sei giorni. Subito, sensazione di casa: le navi Giver sono piccoline, non c’è pericolo di perdersi. Dimenticate quei lunghi corridoi delle navi da crociera per mare, il caos di persone per scendere e salire, le file infinite ai buffet. La M/n Van Gogh è una nave cinque stelle varata nel 2018 come nave Premium. A bordo ci sono solo due ambienti comuni: la sala ristorante, con menu e pranzi e cene rigorosamente al tavolo, e la sala per i concerti serali e gli aperitivi, con divanetti e angolo bar. Entrambe hanno ampie finestre panoramiche per godere della navigazione anche comodamente seduti nelle sale comuni o durante i pasti, ammirando gli incantevoli paesaggi delle sponde dei fiumi Rodano e Saona.

Da stasera partiamo dunque per l’esplorazione della Camargue, una terra unica al mondo, i cui confini sono costantemente modificati dal Rodano. Lagune di acqua salata divise dal mare da banchi di sabbia, in movimento.

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