di Francesca Serafini

La nave di Teseo, Milano 2021, pagine 308

“Vuoi davvero arrenderti?”

La commissaria Lisa Mancini a soli trentatré anni ha già alle spalle una carriera straordinaria di cui vantarsi. Se non fosse che proprio i successi passati contribuiscono a conferirle un’aura di mistero il giorno in cui decide di abbandonare la sede dell’Interpol di Lione per andare a dirigere il commissariato di Montezenta, un piccolo centro romagnolo.

Nessuno conosce il motivo del trasferimento di Lisa. L’unica cosa nota sul suo conto è che, sbrigate le pratiche di routine, se ne sta tutto il giorno chiusa nel suo ufficio a giocare a Candy Crash Soda. Questo finché non viene denunciata la scomparsa di River, quindicenne di origine inglese che vive con la sua famiglia nel piccolo villaggio di Ca de Falùg, appena fuori le mura medievali di Montezenta, in una comunità libertaria e anticonformista che dà una seconda vita ai materiali di scarto trasformandoli in opere d’arte.

Ma River è davvero una vittima oppure sta scappando da qualcosa di cui è lui stesso responsabile? Per rispondere a questa domanda Lisa si trova costretta a combattere i demoni del suo passato, cercando un modo per interagire con gli agenti del commissariato e riscoprire le abilità che un tempo l’avevano resa così speciale nel suo lavoro.

Sarà per Lisa un percorso accidentato e doloroso e sul quel sentiero pieno di insidie la ricerca di River finirà per diventare un viaggio dentro se stessa.

Il luogo in cui magari trovare una risposta nuova alla sfida che le lancia Candy Crash ogni volta che fallisce un livello: “Vuoi davvero arrenderti?”

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