Un reportage tra Gent e Anversa, lungo il fiume Schelda, alla scoperta dei castelli delle Fiandre. Partiamo da Gent, gioiellino delle Fiandre per conoscere il Gravensteen, il castello che fu per tutto il Medioevo il centro assoluto del potere dei conti.

Copyright Anna Maria De Luca

A Gent si arriva facilmente da Bruxelles in treno, percorrendo l’autostrada E40 o anche attraverso i porti di crociera di Anversa e Zeebrugge. Partiamo dunque da qui per un reportage tra i castelli delle Fiandre.

Gent è nell’immaginario collettivo la culla della filatura e degli arazzi che impreziosiscono ville e palazzi nobiliari con scene mitologiche o eventi storici che esaltano la fama e la potenza delle famiglie. A Gent ci sono 19mila telai, ma Ville e palazzi nobiliari da sempre sono ornati con sontuosi arazzi che rappresentano scene mitologiche o eventi storici che esaltano la fama e la potenza delle famiglie. A Gent ci sono 19mila telai ma la città è famosa anche per la produzione di birra, saponi, carta, piante e fiori (più di duemila serre). Già nel Medioevo Gent era una potenza, come dimostra il suo castello che è l’unico delle Fiandre ad essersi conservato perfettamente: ha ancora un fossato e un sistema di difesa in gran parte intatto. Andiamo dunque a scoprirlo insieme.

Un’iscrizione latina situata in cima all’entrata riporta che Filippo I d’Alsazia (1143-1191) costruì il castello nel 1180. Lo edificò sui resti di un precedente castello del IX secolo secondo lo stile dei forti dei Crociati in Siria, il Gravensteen fu completamente restaurato nel XIX – XX secolo. Appena arrivati, concentratevi per sentire il fascino delle stratificazioni storiche: immaginate il primo forte, in legno, fatto nascere alla confluenza dei due fiumi Leie e Schelda, da Baldovino Braccio di Ferro nell’867, per difendere la città dagli attacchi continui dei Vichinghi; il secondo, costruito all’inizio del X secolo da Arnolfo I di Fiandra, attorno al quale sorse, l’Oudburg, il nucleo più antico da cui si sviluppò la città di Gand. All’epoca era tutto in legno, poi il conte Roberto I delle Fiandre a convertirlo in pietra per resistere agli attacchi dei popoli Vichinghi,: sostituì il corpo centrale ligneo con un grosso torrione di pietra, a tre piani, con il monumentale scalone in pietra, caminetti murali e fu allora scavato il fossato tutt’attorno.

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Un grande incendio distrusse tutto nel 1176 e fu dunque il conte Filippo d’Alsazia a costruire l’attuale castello a partire dal 1180 circa, ispirandosi alle fortificazione siriane dei Crociati, con il poderoso torrione di trenta metri, la cinta muraria di 24 torri sporgenti che lo hanno fatto diventare il simbolo della Gant medievale. Nei secoli successivi il castello conservò la sua funzione generale di gestione nella contea delle Fiandre e divenne sede, nel Quattrocento, del Raad van Vlaanderen, il “Consiglio delle Fiandre”, la più alta corte della contea accorpata nel 1473 a quella di Mechelen.

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Nel 1700 il castello passò in mano a privati e divenne nell’Ottocento un cotonificio che dava lavoro a gran parte della città e alloggio a cinquanta famiglie. Una volta chiuso il cotonificio, il castello cadde però in disuso tanto da rischiare la demolizione. Fu salvato in extremis dal Comune di Gand che si dedicò a restaurarlo per ospitare l’Esposizione Universale nel 1913 sancendo una volta per tutte la nuova immagine del castello: non più simbolo di abuso di potere dei Conti – come è evidente entrando nella sala del museo delle torture, all’ultimo piano – ma simbolo di cultura. Oggi è uno dei più bei castelli medievali del Belgio, location per tantissime attività culturali ed eventi, ma anche matrimoni. Basta salire sui bastioni della fortezza e guardando in basso per intuire il senso di potenza che il castello indicava ai conti. La portineria, il mastio, la residenza del conte e le scuderie sono aperti ai visitatori, così come i bastioni da cui godere di una splendida vista sui tetti e le torri di Gent.

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(foto di copertina: Copyright Anna Maria De Luca)

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