Il terzo lunedì di gennaio si celebra il MARTIN LUTHER KING Jr. DAY (nel 2024, il 15 gennaio), festa federale per onorare la vita e l’eredità del leader del movimento per i diritti civili degli afroamericani.

I luoghi che hanno fatto la storia anche del grande movimento per i diritti civili sono conservati in molti parchi nazionali e nelle comunità locali in tutto il paese. Ma è proprio Boston il luogo speciale per celebrare M. L. King che considerava la città la sua seconda casa, tanto che qui conobbe sua moglie Coretta e ottenne la laurea in Teologia alla Boston University che gli diede il diritto di essere chiamato Dr. King per il resto della sua vita. Ed è stato sempre a Boston che ha rivisto e migliorato il suo discorso più famoso, “I have a dream.”

Coretta Scott e Martin Luther King Jr., due dei più influenti leader dei diritti civili nella storia americana, si incontrarono in un freddo giorno di gennaio nel 1952. King, allora candidato al dottorato e assistente ministro presso la Twelfth Baptist Church nel quartiere storicamente nero di Roxbury a Boston, guidò la sua auto verde attraverso la città per incontrarsi con Coretta, studentessa al New England Conservatory of Music. Fu un appuntamento al buio e un successo.

Questa storia d’amore nacque con una telefonata di Martin Luther a Coretta. Oggi il murale “Love Story” a Roxbury, creato dagli artisti locali Pro Blak e Go Five nell’autunno del 2020, è una testimonianza di questa storia. Roxbury non solo è il quartiere più centrale di Boston, sede della comunità black di Boston fin dagli anni ’40, ma è anche il luogo storico ove Dr. King fu assistente ministro presso la Twelfth Baptist Church e dove lui e Coretta si incontrarono.

King lasciò la città nel 1954, mentre concludeva il suo dottorato di ricerca, ma tornò a tenere un discorso alla Massachusetts State House, pochi mesi dopo aver vinto il premio Nobel per la pace. Infatti il 22 aprile 1965, apparve davanti ad una sessione legislativa congiunta alla Massachusetts State House, un mese dopo gli eventi di Selma. In quell’occasione ricordò ai legislatori che la segregazione non era praticata solo nel Sud; anche se non menzionò Boston, sottolineò lo “squilibrio scolastico” e la “segregazione di fatto”- questioni che la città continuò ad affrontare più di cinquanta anni dopo. Chiuse il suo intervento citando il suo discorso “I have a dream”, che aveva notoriamente pronunciato a Washington il 28 agosto 1963. Eppure, l’attivismo per i diritti civili che si svolse a Boston e altrove nel nord durante i primi anni ’60 è spesso oscurato a causa della quasi esclusiva attenzione sul movimento del Sud e alle false nozioni di assenza di forme perniciose di discriminazione razziale e gerarchia al di fuori del Sud.

Nel 1965, il quartiere di Roxbury a Boston segnò il punto di partenza della prima marcia per i Diritti Civili del Nord-Est, una processione che culminò al Boston Common, dove Dr. King pronunciò un discorso ispirato e iconico. Era il 23 aprile del 1965 e King Jr. parlò a una folla di 22.000 persone. Fu durante un fresco – in parte nuvoloso – venerdì che Boston sperimentò la “prima gigantesca marcia per i diritti civili,” scrisse il quotidiano Boston Globe. Cantando canzoni di libertà, in migliaia camminarono da Roxbury al Boston Common, guidati da Dr. King. Si radunarono circa 20.000 persone alla Patrick T. Campbell Middle School (ribattezzata Martin Luther King Jr. K-8 School).

Oggi al Boston Common, ove King tenne il suo discorso, si erge il monumento “The Embrace”, progettato da Hank Willis Thomas, un artista concettuale afroamericano di fama internazionale. Il memoriale commemora i lasciti di Martin Luther King Jr., Coretta Scott King e i molti leader dei diritti civili che hanno lavorato al loro fianco a Boston.

Il Common, il primo parco pubblico americano, ha una vivace storia di 400 anni e una tradizione di incontri civici. Il nuovo memoriale accende una nuova conversazione pubblica su come avanzare la giustizia razziale ed economica nella Boston di oggi. Il memoriale è un elemento centrale del multiforme tributo ai King. È anche inteso a riflettere la fede di Coretta Scott King nel potere dell’arte e la sua lotta per tutta la vita contro il militarismo, la povertà, la discriminazione, il razzismo e il sessismo.

Martin Luther King fu assassinato a Memphis nell’aprile del 1968. Fu uno degli eventi sconvolgenti che ha reso il ‘68 tra gli anni più tumultuosi ed epocali della storia americana. In molte città americane, la rabbia di alcuni residenti afroamericani provocò rivolte, rompendo vetrine, saccheggiando, appiccando incendi. A Boston seguirono tre giorni di disordini nella zona di Grove Hall a Roxbury. La dirigenza della città invocò la calma, nel nome della credenza costante del Dott. King nella nonviolenza. Su richiesta dell’allora sindaco di Boston – Kevin White – James Brown permise che il suo concerto del 5 aprile al Boston Garden fosse trasmesso in televisione, mettendo in scena “il fuoco” ed evitando disordini e tumulti a Boston. Il giorno successivo, quasi 5.000 persone parteciparono a una manifestazione pacifica al Franklin Park.

A Boston si trascorre il weekend festivo scoprendo la città e le tante iniziative dedicate a ML King Jr. L’Istituto ‘Arte Contemporanea – ICA – offre accesso gratuito il lunedì, 15 gennaio. Nella stessa giornata il Museum of Fine Arts – MFA – invita a commemorare la vita ed il lavoro di King con accesso gratuito. Da oltre 20 anni il Museo sponsorizza la celebrazione del MLK Day consentendo di dare il benvenuto a 120.000 visitatori per accedere gratuitamente a performance, tour, attività artistiche ed altro ancora. Il Boston Children’s Chorus sale sul palco alla Symphony Hall per far sentire la voce degli attivisti per i diritti civili tra cui Coretta Scott King e Bayard Rustin, che hanno sviluppato il progetto per gli attivisti moderni. Il concerto di 90 minuti è sostenuto in parte dal Massachusetts Cultural Council, che riceve il sostegno dello Stato del Massachusetts e del National

Endowment for the Arts.

A coloro che vogliono scoprire il quartiere black di Roxbury si consiglia il tour a piedi guidato dall’insider “local” di LiveLikeALocal.

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