Questo libro è una guida pratica, diretta e utile per aiutare i genitori a comprendere i momenti di difficoltà dei bambini e aiutarli a superarli con gli strumenti e l’approccio giusto. Nella società di oggi, sempre più spesso i genitori, presi dalla frenesia della vita, dalla corsa alla carriera e da obiettivi da raggiungere, in breve tempo hanno difficoltà nel comprendere i propri bambini, nel dedicargli del tempo ed entrare nel loro mondo. Esiste la possibilità di rallentare e di ritagliarsi tempo prezioso con i propri figli? Sì, attraverso il gioco! Questo è il modo più naturale per entrare in relazione con i bambini, comunicare con loro ed essere presenti come genitori. Comprendere e ascoltare i bisogni dei propri figli sono aspetti fondamentali, che possono esprimersi sia durante i momenti di gioco sia nella vita di tutti i giorni. È fondamentale, quando un bambino manifesta comportamenti preoccupanti, collegare il problema attuale con altri aspetti della sua crescita, o meglio storia, che potrebbero spiegare le cause e aiutare a costruire una soluzione. Ecco che, da semplice manifestazione ludica, il gioco può trasformarsi in terapia. Il gioco, così, diventa uno strumento efficace per conoscere i vissuti del bambino, per esplorare i pensieri e i sentimenti e per apprendere comportamenti più adattivi. Per giocare, quindi, è necessario, anzi indispensabile, avere consapevolezza delle proprie competenze e abilità genitoriali e vivere il gioco come piacere condiviso. Il coinvolgimento dei genitori nel percorso è fondamentale ed è finalizzato ad apprendere nuove modalità comportamentali e comunicative attraverso l’uso di strategie che accompagneranno il bambino al superamento delle difficoltà e al mantenimento dei risultati nel tempo.

«Da mamma, oltre che terapeuta, rispondo che bisogna imparare a fare il “lavoro più difficile al mondo” per non cadere nella trappola di pensare che i bambini crescano da soliLa play therapy cognitivo-comportamentale coinvolge il bambino nella terapia attraverso il gioco. In questo modo il bambino è un partecipante attivo e i problemi della resistenza e del mancato coinvolgimento possono essere affrontati più facilmente».

MARIA A. GERACI è psicologa dello sviluppo e dell’educazione, psicoterapeuta cognitivo-comportamentale. Autrice di diverse pubblicazioni nazionali e internazionali, attualmente direttrice del Centro Ricerca CBPT di Roma, è docente a contratto in diverse scuole di Specializzazione in Psicoterapia Riconosciute del MIUR e in diversi Master Universitari. Vanta esperienza ventennale di formazione agli insegnanti di scuola di ogni ordine e grado.

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