Una raccolta di lettere personalissime rivolte a figure del passato e del presente, reali o immaginarie, tra cui un famoso regista, la preside di un liceo, dei vecchi amori adolescenziali, Goliarda Sapienza, “il Tonno”, un amico dell’Agenzia delle entrate, Antoine Lavoisier…Lettere intrise di ricordi, di nostalgie, di rammarichi, e di rancori, di rimproveri e di accuse. Di buoni propositi e di scuse.

 “E devo dire la verità, a me queste mail vengono benissimo. Cioè, modestia a parte, sono proprio bravo, che so, a polemizzare, a fare sentire in colpa, umiliare, dare del nazista a chi se lo merita, usare il sarcasmo per colpire basso. Mail che certo non ottengono nessun effetto concreto, a volte manco mi rispondono, ma almeno sfogo il mio malessere e le mie frustrazioni. E provo anche un certo piacere a scriverle. Mi diverto. Rotture di cazzo, sì, ma tonificanti”.

Massimo De Lorenzo, attore e “finto sceneggiatore” della serie cult Boris, ha partecipato a molti film della commedia italiana contemporanea (Carlo Verdone, Paolo Genovese, Giovanni Veronesi, Luca Miniero, Antonio Albanese, Fausto Brizzi) ed ha lavorato in varie serie televisive (Squadra antimafia, Liberi tutti, Agrodolce, Cops). Ha vinto il David di Donatello per la miglior canzone originale (Anime nere, 2015).

Prefazione di Luca Vendruscolo

160 pagine, 15 euro

In libreria il 5 gennaio

Bibliotheka

CONDIVIDI
Articolo precedenteIl diavolo è Dragan Cygan
Articolo successivoIl traghettatore

COMMENTA