A primavera in Trentino, il risveglio della natura non passa certo inosservato. È un’autentica esplosione di colori, quella che in poche settimane vivacizza il paesaggio delle valli, per trasferirsi man mano che si procede verso l’estate alle fasce montane più alte, fino alle praterie in quota. Camminare o pedalare nelle valli trentine diventa un piacere per gli occhi e anche per il fisico, gratificati dai profumi intensi e dai giochi cromatici che alternano pennellate delle più diverse tonalità, ora tenui ora accese: spruzzate di giallo, di blu, tocchi delicati di rosso, tappeti di bianco. Protagoniste di questo colorato risveglio sono migliaia di specie floreali che spuntano spontaneamente nei prati e nei pascoli alpini a tutte le quote.

Ad aprire quello che è un vero e proprio “calendario delle fioriture” sono le piante da frutto nei fondovalle e sulle fasce collinari fino ai 500 m. Meleti e ciliegi creano un effetto scenografico davvero spettacolare quanto a estensione. Nei mesi successivi vengono interessate zone più in quota, ognuna con proprie specie tipiche, dalla Margherita al Ranuncolo, alle Orchidee selvatiche. Il quadro si completa tra giugno e luglio quando le fioriture interessano i pascoli sopra i 1500 metri che si ricoprono di tappeti di fiori particolarmente appariscenti come il Botton d’oro, il Rododendro, la profumata Negritella e la Genziana. Molte di queste specie floreali sono rare – alcune rarissime – e non vanno assolutamente raccolte. Per tutte le altre è consentito fino a 5 steli a persona. E la natura in tutte le sue forme di vita si risveglia anche nei tre Parchi naturali e nella Rete delle Riserve del Trentino, dove non mancano le attività organizzate per l’osservazione di animali, fiori ed erbe spontanee.

Un mare di fiori per rigenerarsi

La trasformazione, con l’avanzare della primavera, è repentina: la Valle di Non, la valle delle mele, da grande distesa verde, in pochi giorni, si colora di un bianco candido e di un rosa tenue. Non appena i raggi del sole riscaldano le migliaia di ettari di campagna coltivata a melo, migliaia di piccoli fiori sbocciano e riempiono la valle col loro delicato colore e profumo. La fioritura dei meli, a fine aprile, è un momento irripetibile per andare alla scoperta di questa valle ricca di piccoli borghi carichi di storia e di ambienti naturali davvero particolari. La maggior parte si può raggiungere grazie ai numerosi percorsi escursionistici e ciclopedonali proprio attraverso le distese di meleti in fiore. Grazie all’iniziativa “Adotta un melo”, soggiornando nel clou della fioritura negli agriturismi “Ambasciatori di Melinda”, è possibile conoscere direttamente dai contadini la storia di questa tradizione della valle e le tecniche di coltivazione della mela “di montagna”, ma anche scegliere un melo in fiore e dargli un nome. Il contadino se ne prenderà cura fino al tempo della raccolta autunnale, quando si potrà fare ritorno in Valle di Non per cogliere i frutti dal proprio albero e portarli a casa. Il prezzo del soggiorno per i due weekend Primavera + Autunno è di 130 euro a persona, e può diventare anche una originale idea regalo (www.adottaunmelo.com).

E a partire dal sabato 14 aprile ci si addentra tra le distese di meleti in fiore anche viaggiando a bordo del “Trenino dei Castelli” per un’immersione di un’intera giornata nella natura e nel paesaggio, alla scoperta di quattro fra i più significativi castelli del Trentino lungo le valli di Non e Sole: Ossana, Caldes, Valèr e infine il monumentale Castel Thun. Tra una visita e l’altra anche il tempo per uno spuntino con i prodotti della “Strada della mela”. E per tre domeniche c’è la proposta “Speciale Famiglie” con tariffe agevolate, ma soprattutto iniziative speciali nei singoli manieri: laboratori, racconti animati e una caccia al tesoro che coinvolge tutta la famiglia. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti e informazioni: Agenzia Viaggi Guidavacanze tel. 0463 423002 – info@guidavacanze.it.

Un viaggio tra le fioriture alpine più spettacolari

Ad un primo colpo d’occhio sembra una classica distesa tibetana, invece siamo nel settore settentrionale delle Dolomiti di Brenta a quasi 2000 metri di altezza, tra le valli di Non e Sole. Questo esteso e poco conosciuto altopiano si chiama Pian della Nana e per geologi, paleontologi e botanici rappresenta una palestra di osservazione unica nel suo genere. Ai piedi del Monte Peller, è un verde anfiteatro delimitato da Dolomie e curiose intrusioni di roccia rossastra dove assistere ad una spettacolare fioritura alpina. Sono 431 le specie che tra maggio ed agosto alternano lo sbocciare di fiori sempre diversi. L’apice si raggiunge a giugno, il periodo più indicato per un’escursione botanica, eventualmente pernottando nel vicino rifugio Peller della SAT.

Più di 1000 specie di fiori spontanei colorano invece i prati della Val di Ledro e questa varietà è stato uno dei motivi che hanno permesso al territorio di essere incluso nella Biosfera UNESCO Alpi Ledrensi e Judicaria. Un autentico scrigno di biodiversità che richiama ogni anno appassionati e botanici da tutta Europa. Qui ci si imbatte in specie tipiche della flora mediterranea – nelle zone più prossime al Lago di Garda – ma anche nelle stelle alpine sulle creste sopra i 2000 m che circondano la Val di Concei. Di particolare pregio è anche l’Alpe di Tremalzo dove crescono 24 specie molto rare e per questo protette.

Particolarmente facili da raggiungere sono i pascoli in località Dromaè, un alpeggio sopra il paese di Mezzolago affacciato sul Lago di Ledro. Si cammina per un paio di ore percorrendo il Sentiero Botanico, attraversando pinete di Pino Silvestre, faggete, boschi di latifoglie. Da maggio a giugno i pascoli si trasformano in un unico tappeto bianco e fucsia di Narcisi e Peonie selvatiche che offrono giochi cromatici davvero insoliti. Ma con un po’ di attenzione si possono osservare anche Orchidee selvatiche, Anemoni e Gigli. Lungo l’itinerario si incontrano anche diversi camminamenti e manufatti della Grande Guerra. Hortus Italiae era il nome del Monte Baldo nell’antichità. La sua flora ricca di endemismi pre-glaciali è un trattato di botanica a cielo aperto sfogliato nei secoli da tutti i maggiori naturalisti europei. Non stupisce dunque che molte specie botaniche vengano accompagnate dall’aggettivo “baldensis”, a sancirne la specificità e la tipicità.
Qui, sulle praterie in quota, particolarmente spettacolare è la fioritura del Botton d’oro, inconfondibile per i fiori di intenso colore giallo, e di numerose altre specie officinali. Per osservarla ci si può incamminare lungo uno dei quattro percorsi che formano il “Trekking delle malghe e dei fiori del Baldo” ideato per far conoscere, attraverso forme di turismo consapevole e sostenibile, questo patrimonio di biodiversità e natura che caratterizza le sue praterie alpine.

Dai Parchi naturali alla Rete delle riserve per cogliere il risveglio
Tra aprile e giugno, nei Parchi naturali e nella Rete delle Riserve del Trentino, che rappresentano circa il 30 per cento dell’intero territorio, porte aperte a chi vuole vivere un weekend di esperienze sorprendenti mentre la natura in ogni sua forma è in pieno risveglio. Attività organizzate come l’osservazione degli animali nel loro habitat naturale o le escursioni tra le fioriture alpine più spettacolari accompagnati dai un esperto botanico.
Il “wildlife watching” alle prime luci del giorno è la proposta del Parco dello Stelvio nel weekend del 28 e 29 aprile. Quando nelle aree del fondovalle le prime gemme richiamano gli ungulati, affamati dopo il lungo inverno, cervi e caprioli escono allo scoperto e si affacciano nei prati e nei pascoli, in particolare durante le ore notturne. A Baita Scaia in Val di Peio è fissato il ritrovo con un esperto del Parco che introdurrà il tema del risveglio della natura in primavera. Sul far del giorno, quindi si partirà per un’escursione nel bosco per cercare di scorgere i branchi di ungulati che si muovono nella notte, utilizzando anche speciali termocamere, capace di percepire il calore degli animali. E dopo aver ammirato la bellezza dell’alba tra le montagne si rientra per un’abbondante colazione con prodotti tipici locali.

È possibile prenotare online sia la sola esperienza della cena e dell’escursione all’alba (da euro 30 a persona), ma anche il pernottamento di 1 notte presso alcune strutture del territorio (a partire da euro 66 a persona). Info e prenotazioni su www.ambientetrentino.it
Lasciarsi conquistare dalla bellezza delle fioriture primaverili vivendo un’esperienza unica tra botanica, gastronomia e laboratori di cosmetici. È l’articolata proposta nei weekend da aprile a giugno all’interno dei Parchi naturali, come Paneveggio-Pale di San Martino (26/27 maggio), nel parco del Monte Baldo (1/2 giugno) e nella Rete delle Riserve della Val Ledro (14/15 aprile) e del Monte Bondone (4/5 maggio e 16/17 giugno), proprio all’apice delle fioriture montane.
Questa proposta prevede una cena a tema durante la quale un esperto botanico potrà soddisfare ogni curiosità. Un’occasione per avvicinarsi al mondo delle erbe e dei fiori, per conoscerne l’utilizzo in cucina e gustarne il sapore. La mattina successiva si parte per un’escursione botanica accompagnati da un esperto attraverso ambienti dove la lunga convivenza tra uomo e natura ha portato all’evolversi di comunità animali e vegetali uniche. Sul Monte Bondone il 6 maggio e nel Parco delle Pale di San Martino il 27 maggio in particolare si potranno osservare anche bellissimi esemplari di orchidee.

Sul Monte Baldo il 2 giugno e sul Monte Bondone il 17 giugno, al termine dell’escursione, si potrà prendere parte a dei laboratori dove saranno approfonditi i temi legati all’arte cosmetica ed erboristica con la realizzazione di un dentifricio e un sale da bagno naturali da portare a casa. Anche per queste proposte è possibile prenotare online sia la sola esperienza della cena e dell’escursione all’alba, oppure l’esperienza abbinata al pernottamento di 1 notte.

Info e prenotazioni www.ambientetrentino.it

COMMENTA